Ubuntu fa resuscitare un vecchio MacBook Pro dato per spacciato

A mio avviso, il sistema operativo realizzato da Apple è da considerarsi uno dei migliori disponibili sul mercato. Facile da usare, stabile e completo. Però, dobbiamo anche ammettere che esistono diretti concorrenti di tutto rispetto e tra questi figura sicuramente il tanto nominato Ubuntu. Proprio quest’ultimo è riuscita a dare nuova vita ad un MacBook Pro del 2011.

MacBook Pro 2011 Ubuntu

 

Già in passato vi abbiamo parlato del problema che affligge alcuni MacBook Pro del 2011, in particolar modo la scheda grafica. E’ stato un argomento molto caldo avviato per la prima volta sulle pagine di supporto Apple. In pochissimo tempo le segnalazioni continuavano ad aumentare a dismisura, superando, addirittura, ben 2000 commenti. Gli stessi tecnici Apple suggeriscono un reset di PRAM e VRAM e nel caso il problema non si dovesse risolvere, addirittura consigliano una nuova installazione del sistema operativo.

Ecco, quindi, che vogliamo riportarvi la storia di un utente e possessore di un MacBook Pro da 17 pollici. Il problema che affliggeva la sua macchina Apple, acquistata 1 anno e mezze prima che si presentassero i primi problemi e pagandola ben 2.500 €, l’ha convito ad effettuare alcune modifiche hardware, montando addirittura un nuovo chipset AMD Radeon. Purtroppo, però, il problema non svanì. Non ancora abbandonate tutte le speranze, decise di cambiare strategia: forse il problema non è hardware, ma software. Cancella OS X ed installa Ubuntu, ormai nota distribuzione GNU/Linux, basata su Debian, nata nel 2004. Tentò la sorte con la versione 13.10 e già dal primo tentativo, tutto andò per il meglio. L’unico problema è che non sembra sia possibile utilizzare monitor esterni, ma tutto il resto sembra funzionare correttamente.L’utente acquistò il MacBook Pro con Mac OS X 10.7 Lion.

Per fortuna, una storia finita abbastanza bene. Se anche voi possedete un dispositivi dell’annata e con gli stessi problemi descritti qui, provate ad adottare la medesima soluzione. Una macchina funzionante, anche se non con OS X, è sempre meglio di una lasciata inutilizzata nel cassetto. Eventualmente, fateci sapere le vostre esperienze in merito.

via – maclife.de

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