I Mac perdono la tripla AAA nell’affidabilità: Lenovo ora nuovo leader del settore

Rescuecom mette nero su bianco quanto forum e siti specializzati hanno avvertito: l’affidabilità dei nuovi Macintosh non è piu’ quella di una volta.

Chi l’avrebbe mai ipotizzato, anche alla luce di quanto su queste stesse pagine abbiamo pubblicato per la “soddisfazione” dei clienti Apple, che il mantra del “non ci sono piu’ le cose di una volta” potesse bussare anche in quel di Cupertino… e difatti è dirompente, per quanto dissonante con i plebisciti di consensi e critiche positive, l’ultimo resoconto condotto da Rescuecom, compagnia con all’attivo un’esperienza ventennale nel settore delle riparazioni di Personal Computer che nel suo Computer Reliability Report riporta quanto in tabella:

La compagnia di Steve Jobs si piazza al 4to posto nella loro classifica e alla luce di quanto commentato dall’AD di Rescuecom “La quota di mercato di Apple è cresciuta negli ultimi dodici mesi, ma è calata la sua affidabilità. Toshiba e Samsung, con quote di mercato piu’ piccole, stanno manifestando una tendenza crescente sul fronte dell’affidabilità che merita di essere monitorata in futuro”

Il punteggio assegnato, invece, “viene calcolato prendendo la quota di mercato USA del produttore, dividendola per il valore percentuale di chiamate ricevute per il marchio e moltiplicando il risultato per 100”.  Secondo i dati in tabella, quindi, Apple ha incrementato il numero di clienti, ma in modo quasi proporzionale è salito il numero di chiamate per l’assistenza, passando dall’8,8 all’11% del mercato, e dal 4,9 al 7,3% per le chiamate. Il punteggio risultante è quindi sceso dall’iniziale 179 a 151 punti.

Tom’s Hardware, che ha riportato la segnalazione, ha cercato di fornire una chiave di lettura a questi dati e dando per scontato che il primo anno di assistenza in USA è coperto interamente da Apple (salvo la stipula di contratti come l’Apple Care, 3 in tal caso),  il punteggio piu’ basso, ovvero la maggior necessità di assistenza, potrebbe essere stata determinata:

  • dai ritmi serrati di produzione dei Mac (e quindi dal potenziale maggior tasso di difettosità di quanto prodotto)
  • da una platea di utilizzatori meno “elitaria” di un tempo, piu’ soggetta ai “tranelli” (vedi il malware Mac Defender) e disposta ad utilizzare prodotti ed accessori anche non espressamente designati per Mac, aggiungeremmo noi…
Il report, però, è apparso anche ai redattori di Tom’s Hardware alquanto superficiale, striminzito e ridotto proprio ad una mera tabella ragion per cui hanno pensato di scrivere direttamente l’Amministratore Delegato per ottenere qualche delucidazione e… la risposta non non si è fatta attendere: “Rescuecom ci ha spiegato che buona parte dei computer sono ancora in garanzia. Nel caso di Apple molti clienti non voglio aspettare i tempi di attesa, che sono diventati più lunghi negli ultimi tempi, e si rivolgono ad altri per avere un servizio più veloce. L’AD D.Milman invece non ci ha saputo dire che cosa abbia fatto Apple per creare questo cambiamento.”
Ora ci chiediamo: e se non avessero avuto questo scrupolo? Chiunque leggendo il resoconto avrebbe tirato le sue conclusioni invece lo scenario appare essere meno funereo di quanto affrescato e si’ sicuramente Apple ha perso qualche gradino del podio, ma non di certo tanti da farla capitolare in quarta posizione.
[ Fonte: Tom’sHW ]
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