Un attacco del gruppo Swagg Security trafuga dati interni dell’azienda, mentre nella vita reale si prevede una manifestazione di protesta contro le condizioni di lavoro in Cina.
L’immagine di apertura è forte… non possiamo ignorare quanto ci sia oltre il mero prodotto finito, l’iPad o l’iPhone tanto amati che pure ci vengono proposti ad un prezzo non popolare sono il frutto, il merito, dei lavoratori della Foxconn, il piu’ grande produttore al mondo di componenti di elettronica, con sedi a Tucheng, New Taipei, Taiwan ed oltre 400.000 dipendenti all’attivo.
Le manifestazioni di rivolta verso la multinazione non si contano e per questo spesso non leggiamo che qualche stralcio di agenzia, un trafiletto giusto per riempire lo spazio di una colonna per quello che invece è un vero e proprio dramma. Torniamo sull’argomento, doverosamente, poiché si sono verificati due eventi a cui è opportuno dare il giusto seguito.
Il gruppo di hacker Swagg Security ha segnalato sul suo account Twitter di aver portato a termine, con successo, un attacco contro il server dei servizi di Foxconn…
… raccogliendo una notevole mole di dati sensibili come un dump degli indirizzi email con login/password presenti sul server di posta ed ulteriori dati per accedere a servizi satellite sia su Internet sia in rete locale.
Il server è ora down per lavori di manutenzione ma ciò che stupisce è la semplicità con cui sono riusciti ad irrompere ogni barriera, tanto da raccogliere, anche, l’email personale del CEO della compagnia:
Cambiando argomento, ma restando sempre su terreni spinosi per Foxconn, ed Apple, è ufficialmente confermata la protesta “non pacifica” che si terrà nella giornata odierna presso il Grand Central Store newyorkese, con l’obiettivo, da parte dei 35,000 partecipanti previsti, di portare nuovamente alla luce le penose condizioni lavorative degli operai Foxconn.
La manifestazione inizierà alle 10.00 di mattina (le nostre 16:00) e stando a quanto pubblicato sul Web ha tutte le sembianze di una vera e propria dichiarazione di guerra contro Apple. Tutti hanno il diritto di manifestare il proprio disappunto ma andrebbe fatto, anche nei riguardi di coloro che non vogliono sentire, sempre nel pieno rispetto della legge altrimenti, come lecito intuire, dalla ragione si passerebbe immediatamente al torto.
Confidando di tornare sulla news non per aggiornare un bollettino di guerra ma per segnalare qualche apertura anche da parte della stessa Apple, restiamo sintonizzati in attesa dell’evento.
[ Fonte: 9to5Mac]