Il cloud sta crescendo più velocemente della Rete

Il traffico globale annuale di Internet raggiungerà, entro il 2016, il valore di 4,8 zettabytes (ovvero 4,8 milioni di petabyte). E’ quanto riporta un’indagine condotta da Cisco, registrando il traffico dati nella Rete globale di questi ultimi anni.

Nel 2015 il traffico raggiungerà il valore di 402 exabyte (cioè 402000 petabyte) al mese. E nei prossimi 5 anni il tasso di crescita del traffico Web sarà del 33% annuo.

Gran parte di questa straordinaria crescita è spinta dal cloud computing, sia quello delle imprese che dei privati. L’evoluzione dei servizi offerti dal cloud è guidata, in gran parte, dalle aspettative degli utenti di accedere alle applicazioni e ai contenuti in qualsiasi momento e luogo, e, soprattutto, su qualsiasi dispositivo, riferisce la relazione di Cisco. Entro il 2014, infatti, più del 50% di tutti i “carichi” di lavoro passerà attraverso la nuvola.

Questo in cosa si traduce per gli utenti ?

La necessità di una maggiore larghezza di banda, tasto dolente in Italia, sarà la prima chiave di sviluppo verso la nuova forma di Internet dei prossimi 5 anni. E mentre in Italia tutto rimane fermo, altrove si sviluppano le nuove reti e infrastrutture, in vista dei nuovi carichi di dati già previsti dagli esperti, e che la relazione di Cisco ha solo confermato nei numeri precisi.

In Italia potrebbe verificarsi il rischio, molto serio, di avere i provider uniti “a far cartello” per il mantenimento dell’esistente e per nuove forme di contratti, cioè limitati soprattutto nella quantità del traffico dati a disposizione. Ci vogliamo scommettere? Del resto i tempi per investire e aggiornare una rete vecchia di 10 anni, e tecnologicamente degli anni ’90, non sono più sufficiente per essere pronti alla nuova tecnologia che il Web ha già iniziato a muovere. Le limitazioni al cloud diventeranno, quasi certamente, uno dei prossimi parametri nella scelta del servizio adsl o via etere.

Le grandi aziende che offrono i servizi classici di cloud, come Dropbox o 4shared, saranno limitate nell’accesso dall’utenza privata, con filtri dei provider sempre attivi. Per fortuna non tutti i tipi di cloud sono uguali, e quelli che potrebbero avere uno sviluppo davvero forte e nuovo, saranno i prodotti che offrono il cloud privato, come l’originale iTwin.

Cisco prevede che la crescita del cloud computing supererà le stesse capacità di carico della Rete, e solo quei paesi che stanno investendo da anni nel rinnovo strutturale, potranno usare Internet in tutto il suo splendore. Gli altri saranno condannati a diventare il secondo e terzo mondo dell’era tecnologica.  Almeno in questa triste classifica, l’Italia occuperà i primi posti…

Magra consolazione.

 

 

Fonte: InfoWorld

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