Apple è stata tra le prime aziende a puntare sul costoso alluminio per realizzare i proprio computer portatili e oggi sembra che anche la concorrenza voglia intraprendere questa strada. Ma c’è un però…
Gli enormi ordinativi di chassis unibody da parte di Apple ha infatti creato una disponibilità limitata e un maggiore prezzo dei componenti per gli altri costruttori di computer, tanto da costringergli – riporta Digitimes – a individuare soluzioni alternative e meno costose.
La Catcher Technologies, principale fornitrice di chassis unibody, non avrebbe infatti ancora ripristinato il pieno volume di produzione, dopo lo stop imposto dalle autorità cinesi che per diverse settimane hanno condotto indagini sulle emissioni di sostanze pericolose e nocive per la popolazione che abita nelle vicinanze della fabbrica. Inoltre, anche il processo di costruzione è molto laborioso e lungo, tale da poter realizzare solo 8 chassis unibody al giorno. Il prezzo, per ogni chassis, va dai 40 agli 80 dollari.
Proprio per queste ragioni, gli altri produttori di PC stanno cercando vie alternative e probabilmente vi sarà un ritorno alla classica plastica.