Intel, McAfee e la censura di Internet nei paesi arabi

Per un regime dittatoriale, più o meno violento, il controllo della rete globale sta diventando una materia di primaria importanza, fondamentale e vitale.

Una delle prime regola del “manuale del regime perfetto” è quella di controllare la comunicazione e, quando serve, censurare tutto quello che potrebbe essere dannoso e fomentare anche il minimo dissenso.

Su questa “importante” regola è stato commissionato alla McAfee, acquistata il mese scorso da Intel, un software di sicurezza per la censura dei contenuti di Internet.
Nemmeno a dirlo la lista dei Paesi interessati è piuttosto lunga, e in pole position abbiamo Bahrain, Arabia Saudita e Kuwait.

Il Governo americano si dichiara da sempre favorevole alla democratizzazione del globo, ma non impedisce ad alcune Aziende di sviluppare e vendere la tecnologia per il controllo dei cittadini connessi su Internet.

Gli Emirati Arabi e il Qatar hanno acquistato hardware specifico dalla Blue Coat System di Palo Alto, e utilizzando i filtri sviluppati dalla McAfee, stanno bloccando l’accesso a tutti quei contenuti che non ritengono in linea col pensiero unico di Stato.

Il Bahrain addirittura sta già abbandonando McAfee per passare alle nuovissime tecnologie di Paolo Alto Networks, che ha sviluppato software con molte più possibilità di controllo e conseguente blocco.

Insomma quasi tutti i Paesi del Medio Oriente si stanno accodando all’uso di queste tecnologie, che ormai sono sul mercato fin dagli anni ’90.

Il Segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha dichiarato: «la censura non dovrebbe essere tollerata da nessuna azienda, a qualsiasi latitudine».

E come se non bastasse, il Dipartimento di Stato ha speso 20 milioni di dollari per sviluppare software che aiutasse i popoli mediorientali ad aggirare il muro della censura di Stato, creato dalla stessa tecnologia americana.

Fonte: APCOM

 

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