Qualche tempo fa Anandtech ha pubblicato un interessante articolo nel quale si metteva alla prova il MacBook Pro 13”, con processore Core Due Duo, con sistema operativo Windows 7, per condurre una serie di test e verificare come questo si comporti rispetto a sistemi “Windows nativi”.
Pur non essendo aggiornati con l’ultima versione del MacBook Pro, sicuramente più performante del modello qui testato, i dati potrebbero essere di supporto a quegli utenti che stanno decidendo se compiere il grande passo abbandonandosi alla filosofia “Hello, I’m a Mac”.
Uno degli ostacoli più imponenti che si trovano a dover affrontare gli utenti che si affacciano al mondo Mac per la prima volta, è sicuramente quello relativo alla compatibilità di numerosi applicativi che, sopratutto in ambito lavorativo, sono disponibili esclusivamente per ambiente Windows.
Apple stessa ha tentato di proporre una soluzione a tale problematica mettendo a disposizione dell’utente un sistema rapido e semplice per permettere l’avvio del sistema operativo Windows sui propri dispositivi. Boot Camp per l’appunto.
Ma quali prestazioni vengono garantite con questa soluzione?
Vediamo, nel dettaglio, cosa emerge dai dati di Anandtech.
Modifiche Preliminari
Vediamo inizialmente quali sono quei piccoli aggiustamenti che si rendono necessari per migliorare l’esperienza d’uso del sistema operativo Microsoft su hardware Apple. La casa di Cupertino, da questo punto di vista, ha aiutato notevolmente la propria utenza mettendo a disposizione l’utility Boot Camp, la quale permette una rapida personalizzazione di mouse e tastiera, permettendo, inoltre, la selezione del sistema operativo che dovrà essere eseguito al riavvio successivo.
Per quanto riguarda la tastiera ci è permesso selezionare, ad esempio, quali funzionalità associare ai cosiddetti tasti funzione scegliendo tra i classici comandi F1, F2, F3 etc e controlli quali modifica della luminosità dello schermo, del controllo volume etc.
I parametri di configurazione per il touchpad sono sicuramente i più interessanti, anche perchè questo rappresenta sicuramente il componente hardware più diverso da quanto si trova normalmente sui classici notebook. Nella scheda preferenze è possibile scegliere la tipologia di click e scroll a due dita, e varie opzioni per bloccare il touchpad in drag mode.
Non poteva ovviamente mancare, inoltre, la possibilità di abilitare la parte in basso a destra del touchpad come clic secondario (click destro).
Con questi piccoli aggiustamenti è quindi possibile far rendere al massimo l’ottimo touchpad di Cupertino anche su Windows.
La tastiera non risulta “configurabile” come una vera e propria tastiera Windows, Apple ha infatti preferito scambiare la posizione dei tasti Fn e CTRL cosa che, se in OS X non crea nessun problema (grazie alle scorciatoie di tastiera realizzate ad hoc) su sistema Microsoft, soprattutto inizialmente, risulta essere piuttosto scomodo (ad esempio, il tasto cmd non è correttamente riconosciuto e quindi comandi quali cmd+C e cmd+V non corrisponderanno alle classiche azioni di copia ed incolla).
Detto questo, l’ottima tastiera e l’ottimo touchpad del MacBook Pro continuano ad essere tali anche durante l’utilizzo del sistema operativo Windows 7.
Display
Be’, c’è poco da dire, se confrontato con i display di altri PC notebook, sopratutto con quelli leggeri e sottili, il display del Mac non ha rivali. Apple ci ha abituato all’utilizzo di pannelli di elevatissima qualità, e questo è forse il più grande vantaggio che il MacBook Pro vanta rispetto a tutti gli altri notebook in commercio (Sistema operativo e design a parte).
Prestazioni del processore (Core Due Duo)
I risultati dei test condotti sul MacBook Pro, combaciano, a grandi linee, con quelli ottenuti qualche tempo fa con notebook aventi hardware simili. Risulta tuttavia strano il comportamento di Apple che ha deciso di continuare il commercio di un sistema basato su processore Core Due Duo quando sul mercato era possibile trovare con lo stesso prezzo computer con quad core i7-720QM (Hp) da 14 pollici (fortunatamente ad oggi anche i modelli da 13’’ pollici sono stati aggiornati!).
Malgrado questo, il processore si comporta in modo discreto sopratutto se si considerano quelle che sono le attività che comunemente vengono eseguite con un notebook.
Prestazioni Grafiche
Il chip nVidia GeForce 320M è stato, tra le altre cose, la principale motivazione data per il primo non aggiornamento dei macBook Pro. Si tratta di un chip integrato con 256Mb di memoria di sistema allocata. Per gli intenditori si tratta di una scheda con 48 CUDA Core con un clock di 625Mhz.
Utilizzando un livello di dettagli basso i risultati sono stati i seguenti:
Aumentando i dettagli grafici ad un livello medio, ci si aspettava che la 320M non potesse reggere così bene, riuscendo a rimanere nella fascia del giocabile in quasi tutti i test che sono stati condotti (eccetto, ad esempio, Bad Company 2).
Durata della Batteria
Come tutti sappiamo, Apple dichiara un’autonomia dei MacBook Pro di circa 10 ore (con Os X). Sicuramente tale sistema è maggiormente ottimizzato per ridurre i consumi rispetto alla versione di Windows. Nei test è stata infatti riscontrata una durata della batteria di circa 5,5 ore in condizioni ideali, mentre circa 5 ore nel caso in cui si usi il Mac per la navigazione in internet.
Seppur siano risultati buoni se confrontati con quelli ottenuti da computer simili con processore Core Due Duo, è sorprendente quanto l’utilizzo del Mac con il sistema operativo Apple garantisca un’autonomia doppia.
Il degrado della batteria è lo stesso che è stato riscontrato nella prova eseguita ( da Anandtech) con un MacBook Air testato sia sotto Os X che sotto Windows. Risulta essere, inoltre, un problema riscontrato sia nei test eseguiti con Windows Vista che con Windows 7.
Conclusioni
A prescindere dai dati appena riportati, sicuramente possiamo discutere per ore su quanto sia sensato l’utilizzo del sistema operativo Windows, qualunque versione essa sia, su un Mac se non strettamente necessario. Risulterebbe, infatti, quantomeno discutibile una spesa, di circa 1200€, superiore rispetto a molti prodotti Windows nativi, per poi sfruttare solamente in parte le potenzialità messe a disposizione dal sistema.
È quindi opportuno, almeno inizialmente, compiere lo sforzo, nemmeno tanto grande in realtà, di abbandonare le vecchie abitudini e cercare nuovi programmi che sfruttino a pieno le caratteristiche di Os X.
Apple, in anni di sviluppo è infatti riuscita a creare un’accoppiata Hardware e Software perfetta che difficilmente sarà replicabile con l’assenza di uno dei due componenti.
I risultati dei test, dimostrano tuttavia, che l’hardware in esame bene si adatta anche ad un uso “diverso” da quello per cui è stato ideato. Qualora fossimo costretti ad aprire una finestra verso Windows ( per necessità o per divertimento) il MacBook Pro saprà garantirci un’ottima esperienza nell’utilizzo del sistema operativo Microsoft, seppur con qualche limitazione.