Google OSX administration tools

Sembra un assurdo, ma è così. Poco tempo fa fecero scalpore le dichiarazioni di Eric Schmidt: “passare da iPhone ad Android è come passare da un PC ad un Mac: non si torna più indietro che pur criticando iPhone regalavano insaspettati complimenti ai Mac. Ora la notizia riportata da “The Register” che Google fa un uso massivo di Mac nei suoi team di sviluppo. Non solo, ma a detta di un ingegnere che lavora per Google, Clay Caviness, chi chiede di poter lavorare con sistemi alternativi (Windows, Linux) deve fare carte false per ottenere questa possibilità.

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Questo nonostante Google lamenti la mancanza di adeguati sistemi centralizzati per l’amministrazione di una complessa rete di client OSX. A detta di Google il recente successo del nuovo settore mobile (iPhone e iPad) ha avuto evidenti impatti anche sullo sviluppo e miglioramento dei vari  tool di gestione: sia OSX Server che Apple Remote Desktop sono in difficoltà a governare una rete che vada oltre l’ordine delle centinaia di dispositivi e non sembra che le cose possano migliorare a breve, data la lentezza con cui Apple risponde alle richieste di implementazione a causa della scelta di inglobare tutto in release globali.

Google si è quindi vista costretta a predisporree una vera suite di amministrazione alternativa a quella offerta da Apple, con nuove procedure e strumenti per gestire in autonomia quella che appare come una delle  più grandi installazioni di Mac conosciute (più di 40.000).

Ecco alcune delle soluzioni scelte o addirittura sviluppate ad hoc da Google:

  • Puppet: per configurazione e amministrazione distribuita dei sistemi
  • Munki: per la gestione dei pacchetti e del software da distrivuire e instalalre sui client OSX
  • Cauliflower Vest: per la gestione delle partizioni criptate con Filevault
  • Crankd: usato per monitorare I sistemi

 

Fonti e Immagini: BGR e The Register

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