Apple Silicon: ecco la rivoluzione del settore informatico!

Con Apple Silicon, l'azienda californiana alza l'asticella e prepara il terreno per una rivoluzione tecnologica davvero imponente.

Apple Silicon è l’annuncio che segna un cambiamento epocale nella storia dei computer. L’architettura Intel cederà, pian piano, il passo a quella dei SoC ARM. La nuova era della tecnologia, secondo Apple, sarà fatta di processori disegnati in casa e applicazioni universali per tutto l’ecosistema di Cupertino.

Apple Silicon

La “One More Thing” dell’evento di apertura della WWDC 2020 corrisponde ad un salto generazionale, in primis per Apple ma capace di toccare l’intera industria informatica. Parte oggi una transizione tecnologica che mira al superamento dei limiti attuali in termini computazionali, produttivi e creativi ed Apple sceglie di intraprenderla con tutto il know-how acquisito dal decennio di iPhone e iPad.

La filosofia dell’innovazione è di casa

macintosh

La soddisfazione di Apple durante la presentazione è stata contagiosa ed è stata in grado di accendere quella scintilla di passione e ardore nel cuore di tutti gli appassionati. Una scintilla che non si vedeva così brillante dai tempi del passaggio dall’architettura PowerPC ad Intel, nel lontano ormai 2005, quando sul palco della WWDC un soddisfatto Steve Jobs lo annunciava al mondo intero.

cpu intel

Ecco, la storia si ripete! Certo, i personaggi sono diversi ma la voglia di innovare resta al centro della filosofia di Cupertino. Tim Cook ha presentato questo immenso cambio generazionale in modo impeccabile ed è riuscito a rendere immediatamente chiaro il messaggio di Apple. Una conferma ulteriore dell’ottimo operato del CEO durante questi anni. Apple ha saputo dimostrare che riesce ancora a stravolgere l’intera industria e a proiettarsi nel futuro, virtù che i più scettici non riuscivano ad associare al quadro dirigenziale degli ultimi anni.

apple silicon

E invece Apple ce l’ha fatta; ha deciso di realizzare una linea di processori per i suoi computer senza dover ricorrere a componenti progettati da terzi, privilegiando le performance e l’esperienza d’uso, oltre al bilanciamento energetico. Ma la storia non si cambia con un annuncio in quanto servono anni di duro lavoro; un lavoro che in parte dovranno svolgere gli sviluppatori per adeguarsi a questa nuova tipologia di hardware e in parte dovrà svolgere Apple per disegnare SoC sempre più performanti. Ecco perchè Apple parla di un periodo di transizione che durerà un paio di anni. Questa, a dirla tutta, è una previsione ottimistica poiché è molto probabile che questo passaggio duri qualche anno in più. Per capire quali sono le difficoltà e le criticità di questa fase bisogna scendere a fondo nei dettagli tecnici.

Apple Silicon: cosa cambia nell’architettura

Un SoC Apple Silicon integra al suo interno una vasta gamma di componenti disegnati specificamente per determinati scopi come il video editing ad alte performance, il Machine Learning, la crittografia o l’output HDR. Dallo schema dimostrativo che Apple ha presentato alla WWDC 2020 si evince chiaramente la volontà di puntare su performance ed efficienza.

apple silicon

All’interno di un SoC del genere è possibile trovare un blocco per ogni cosa, come ad esempio:

  • CPU ad alta efficienza
  • CPU ad alte performance
  • Memoria unificata
  • DRAM ad alta efficienza
  • GPU ad alte performance
  • Blocco per video editing ad alte performance
  • Neural Engine
  • Acceleratore per la crittografia
  • Blocco per il supporto dei display HDR
  • Processore always-on
  • Secure Enclave
  • Processore audio ad alta efficienza
  • Blocco di gestione energetica avanzata
  • Storage ad altre performance
  • Acceleratore per il Machine Learning

Ed è proprio grazie a questi blocchi specifici che si velocizza l’intero sistema e che si possono ottenere performance incredibili. Ogni blocco è stato sviluppato per una specifica operazione e tutti i blocchi funzionano in piena sinergia. Realizzare i SoC in casa significa poter sviluppare una macchina che segua le specifiche esigenze del produttore.

soc apple

Apple può creare, generazione dopo generazione, il processore che vuole per qualsiasi Mac voglia realizzare. Un esempio assimilabile è la scheda Afterburner per i Mac Pro, la quale offre la fulminea codifica e gestione dei file video ProRes senza gravare sulla CPU e sulla GPU.

La collaborazione con Intel non si ferma

Al momento, per gli sviluppatori, è stato realizzato un sistema di test che comprende il SoC A12Z, 16GB di RAM e 512GB di storage SSD. Si tratta, sostanzialmente di un iPad Pro con 16GB di RAM e un po’ di porte in più. Il sistema operativo che agevolerà e permetterà la transizione si chiama macOS Big Sur, il quale sarà pre-installato sull’unità di sviluppo chiamata Developer Transition Kit.

apple silicon

Sicuramente il primo Mac Apple Silicon non sarà basato su questo hardware di test ma integrerà sicuramente un SoC più raffinato e performante. iPad Pro, tra l’altro, ha già dimostrato di essere ben più potente di tantissimi altri portatili in commercio e di superare l’architettura x86 quindi siamo certi che scalare queste soluzioni in ambito Mac potrà rivelarsi davvero sorprendente.

I primi modelli con architettura ARM saranno, molto probabilmente, i MacBook e i tanto chiacchierati iMac da 24″ con design rinnovato. Questi Mac dovranno dimostrare di essere più performanti delle controparti Intel negli stessi segmenti di riferimento e di poter offrire agli utenti un sistema fulmineo, reattivo e pronto a tutto. Certo, la transizione sarà graduale quindi in futuro sarà possibile confrontare un SoC Apple Silicon con delle CPU e GPU di fascia professionale come quelle montate sui Mac Pro e iMac Pro. Apple sicuramente ha intenzione di sostituire gradualmente tutta la lineup ma è altrettanto vero che saranno necessari alcuni anni affinché un professionista decida di lanciarsi appieno e definitivamente nel mondo ARM.

apple silicon

Il passaggio da Intel ad ARM non significa necessariamente che i prodotti Intel non siano più qualitativamente soddisfacenti. Apple ha infatti affermato che per gli anni a venire lavorerà con Intel per il supporto ai Mac e per la realizzazione di nuovi Mac basati proprio sull’architettura x86. Quindi, per un pò di tempo, Apple percorrerà due strade parallele e questa è davvero la cosa migliore da fare. Infatti una transizione su due binari permetterà agli utenti di provare già i benefici di Apple Silicon entro la fine dell’anno o gli inizi del prossimo e ai professionisti di non rischiare subito con un’architettura nuova e mantenere la massima compatibilità con i software professionali.

La sfida di Apple Silicon si sposta sui binari dello sviluppo software

La sfida lanciata da Apple influenza anche il software poiché le suite professionali e consumer andranno convertite per questi nuovi SoC e sarà quindi necessario tempo. Di sicuro il mondo dell’informatica è pronto a cambiare totalmente, considerando anche gli anni piuttosto stantii che abbiamo vissuto di recente, e gli sviluppatori troveranno molto più semplice, in futuro, lavorare su progetti per Apple in quanto le app universali saranno scritte una sola volta per iPhone, iPad e Mac.

apple silicon

Xcode, infatti supporterà la creazione delle app universali per tutto l’ecosistema Apple, così come ora supporta la conversione delle applicazioni alla nuova architettura. Parallelamente alla mera conversione, gli sviluppatori dovranno realizzare software completi di entrambe le architetture per permetterne l’uso anche a chi sceglie Intel.

Final Cut Pro x

Le app di Apple sono già state ricompilate, Microsoft Office è pronto (PowerPoint funziona con Metal!) e Adobe sta lavorando ad una nuova versione della Creative Cloud.

Lightroom

Rosetta torna in grande stile con Apple Silicon

Ovviamente tutti i software più di nicchia e/o professionali potranno essere usati sui Mac ARM grazie a Rosetta 2 che, come la prima storica versione, aiuterà nella transizione, oppure con un sistema di virtualizzazione (Parallels sta lavorando con Apple su questo). È normale che all’inizio non tutto fili liscio ma è anche un passo inevitabile da compiere per raggiungere nuove vette. Ancora poco chiara la compatibilità con Boot Camp, che sembra non essere presente all’interno di Rosetta 2 e che, di fatto, limiterebbe non poco l’uso di Windows su Mac, caratteristica che molti utenti tengono in considerazione quando acquistano un Mac.

rosetta 2

Ed è proprio in virtù di questo ragionamento che un professionista non potrà ancora permettersi di cambiare architettura. Bisognerà attendere che quest’architettura possa competere con le workstation professionali, sperando che si tratti solo di un paio di anni o al massimo tre. Gli utenti consumer invece potranno lanciarsi in quest’avventura decisamente prima.

Cosa ne pensano gli sviluppatori

Parlando di software, abbiamo avuto il piacere di ascoltare i commenti del CTO di Readdle, Andrian Budantsov, che ringraziamo. Readdle è una software house che realizza importantissime applicazioni per macOS, iOS e iPadOS. Tra le più importanti segnaliamo Spark, PDF Expert e Documents. Avere a disposizione un commento così completo e dettagliato ci fa approfondire l’argomento anche dalla prospettiva di un’azienda che sviluppa software.

“L’uso di Apple dei propri Apple Silicon su Mac è una notizia entusiasmante da tre diverse prospettive:

  1. Da appassionato di computer, mi piace che i nuovi Mac utilizzino chip più veloci e più efficienti dal punto di vista energetico, soprattutto perché i processori Intel avanzano più lentamente di questi tempi.
  2. Come programmatore, mi piace che la transizione stia avvenendo verso la famosa architettura ARM che utilizziamo da 12 anni su iPhone e iPad. Ci aspettiamo che portare le nostre app per Mac su Apple Silicon sarà relativamente semplice.
  3. Come editori di app, siamo felici che ci sia un altro dispositivo in grado di eseguire le nostre app direttamente dall’App Store. Le app richiederebbero un po’ di lavoro per sembrare native e utili sulla piattaforma desktop, ma la possibilità di eseguirle non modificate è una grande impresa di ingegneria di Apple.

Non vediamo l’ora di vedere il Developer Transition Kit di Apple per iniziare a portare le nostre app su ARM.”

Un tempo si diceva di no… e invece ora cambia tutto!

Un vantaggio netto e indiscusso sta nel poter usare nativamente le app per iOS su Mac senza alcun tipo di problema. Si tratta di una feature davvero sorprendente e strabiliante che renderà molto più solido e robusto l’ecosistema Apple e l’iconico App Store. Gli utenti infatti potranno usare tutti i software per iOS e iPadOS preferiti direttamente su Mac, senza che ci sia il bisogno di convertirli o ricompilarli. Si spera che la cosa avvenga anche al contrario e che Final Cut Pro X e Logic Pro X arrivino su iPad.

APP ARM

Prima di concludere, però, ho una digressione da proporvi per tornare indietro a qualche anno fa, quando l’idea di combinare iOS e macOS era lontana dalla filosofia Apple. Ricordo un’intervista in cui si faceva specifica menzione alla volontà di non produrre Mac con processori ARM e all’intenzione di lasciare i due OS separati. Gli OS restano separati, è vero, ma macOS Big Sur si avvicina tantissimo ad iOS e quindi il family feeling – ad occhio – rende tutto l’ecosistema un prodotto (quasi) unico.

mac

E tutto questo è bellissimo, probabilmente perchè ora i tempi sono maturi e perchè con i SoC Apple Silicon l’esperienza potrà diventare ancora più simile tra tutti i prodotti di Cupertino. La scelta di Apple di iniziare questa transizione oggi e non qualche anno fa sicuramente ripaga in concretezza. D’altronde, in Apple le scelte più importanti richiedono sempre qualche tempo di riflessione così da essere sviluppate in modo impeccabile.

Apple ha quindi deciso di cambiare nuovamente il volto al mondo dell’informatica e, come diceva un vecchio spot, “a far progredire l’umanità”. Sarà davvero così drastico il cambiamento dopo la fase di transizione o servirà ancora più tempo? Nulla è certo e quindi ci andiamo con i piedi di piombo ma sognare così dettagliatamente un futuro in cui i computer supereranno i limiti attuali semplicemente con la realizzazione sinergica di hardware e software è davvero entusiasmante. Gli appassionati capiranno, si vive anche per godersi certi spettacoli.

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