Navigare in anonimato sul Web grazie a JonDo – Guida SlideToMac

Oggi vi parliamo di un proxy software di facile configurazione per tutelare la nostra privacy e sicurezza.

L’anonimato su Internet è una mera chimera poiché quando connessi viene assegnato al nostro router un indirizzo IP unico in tutto il mondo, che in quell’istante ci identifica in modo assoluto. Esistono naturalmente le “eccezioni” grazie alle quali, per esempio, è possibile spoofare il proprio IP oppure “proxarsi” per raggiungere un determinato host utilizzando server differenti (in tal modo l’indirizzo IP di destinazione sulla macchina contattata non sarà più il nostro bensì quello del “gateway” ultimo utilizzato) ma è necessario avere almeno un background tecnico… requisito utile ma non indispensabile affidandosi a strumenti come JonDo (al secolo “Java Anonymous Proxy”).

JonDo è un client software sviluppato in Java con cui è possibile accedere ai servizi JonDonym ed in modo del tutto trasparente ottenere vari benefit fra cui, appunto, la possibilità di navigare in completo anonimato.

Il funzionamento di client e piattaforma è ben rappresentato dallo schema a seguire:

Tutte le richieste effettuate dal browser Web, anziché essere fatte direttamente ai server sul Web, sono catturate e processate da JonDo il quale, dopo averne cifrato anche i dati veicolati, provvede ad inviarle ad un insieme di server disposti a cascata. Le fasi successive sono alla stregua di un domino, ovvero uno dopo l’altro i dati sono passati di Mix in Mix, “mixati” insieme alle richieste effettuate dagli altri utenti fino a giungere all’ultimo Mix, il terzo, che decripta il flusso di dati e lo invia attraverso un proxy dedicato al caching su Internet.
Al termine di questo iter risulta quindi impossibile stabilire da parte del server destinatario chi sia il reale sender in quanto i dati hanno viaggiato per tutta la richiesta in modo cifrato.

Il servizio offerto da JonDonym prevede due modalità di sottoscrizione, riportate nella tabella  a seguire:

La prima gratuita, che tuttavia ha molte limitazioni, un collo di bottiglia alla velocità di navigazione offerta e non è garantita che sia sempre accessibile la seconda, invece, a partire da una spesa di 5 euro, che offre un servizio Premium con velocità limitata solo dal carico di utenti sui server e disponibilità garantita nel 99% dei casi.

Al servizio Premium, inoltre, sono associate le varie offerte, classificate a seconda del volume di traffico:

Dopo aver preso coscienza degli aspetti  prettamente burocratici, passiamo all’installazione e configurazione del tool.

Scarichiamo anzitutto JonDo for MacOS recentemente aggiornato alla revisione 00.17.001 da questo indirizzo e copiamo il file contenuto nella cartella delle Applicazioni. Il programma è stato sviluppato in Java per cui è indispensabile che sul sistema sia installato in necessario supporto (verifichiamo tramite Aggiornamento Software la disponibilità di nuove revisioni dello stesso o direttamente dal sito di supporto Apple).

Colleghiamoci quindi alla pagina Web di test di JonDo per verificare quale sia il nostro reale indirizzo IP e, lanciato il test, prendiamo nota del risultato in modo tale da confrontarlo al termine della configurazione.

Eseguiamo JonDo e configuriamone le impostazioni di base, ovvero la lingua (l’italiano non c’è ancora…) e l’interfaccia, adottando la Simple per evitare di essere inondati di importanti sì ma non fondamentali informazioni:

quindi confermiamo per ritrovarci nella videata relativa alla modalità di utilizzo:

Possiamo inserire il nostro codice, qualora avessimo acquistato un account Premium o traffico a consumo, richiedere un codice Premium di valutazione oppure proseguire non inserendo nulla e navigare gratuitamente con le limitazione illustrate precedentemente.

Al termine della  procedura guidata è richiesto di eseguire nuovamente il test di anonimato ed accettando, se la configurazione è stata portata a termine correttamente, il nostro IP risulterà essere differente rispetto a quello annotato.

In aggiunta all’IP il test restituisce anche informazioni su altre informazioni che il nostro browser fornisce in fase di handshaking con il server contattato, informazioni che tramite JonDo possono essere nascoste o meglio “spoofate”.

L’interfaccia grafica del programma è sobria e grezza, non utilizzando librerie grafiche Java particolari ma dopotutto non è a ciò che mira:

e tra le voci impostabili possiamo abilitare o meno il servizio di proxy, conoscere a quale server si è agganciati (nel nostro caso un server tedesco), e, utilizzando il menu a tendina, cambiare il proxy di riferimento selezionando quello che offra maggiore velocità (speed) e, soprattutto, un minor valore di ping (tempo di risposta).

Esaminando invece il menu delle opzioni:

si ha modo di inserire il proprio abbonamento (se sottoscritto), editare o aggiungere/rimuovere manualmente proxy e variare la skin del programma (oltre naturalmente alla lingua).

Se per la navigazione sul server di destinazione viene garantito l’anonimato e la nostra privacy, chi, invece ci garantisce che la catena di mixes server utilizzati da JAP faccia altrettanto? A differenza degli altri servizi di proxaggio proposti in rete, abbiamo la garanzia che la responsabilità tecnica e legale della catena è affidata al Centro Nazionale Indipendente per la Privacy dei Dati, un ad un istituto governativo tedesco.

Abbiamo eseguito varie prove con e senza servizio attivo, riscontrando una sensibile riduzione nella velocità di rendering delle pagine e di connessione ai server ma i test sono stati svolti utilizzando il servizio non a pagamento, che si appoggia su proxy gratuiti, ed il risultato è stato piu’ che soddisfacente.

 

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo direttamente al sito Web dello sviluppatore su cui è presente anche un’attiva community.

 

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