macOS Big Sur sarà indubbiamente ricordato come uno dei più problematici rilasci software della storia di Apple, ma anche come il sistema operativo che segna la svolta epocale della linea Mac. Il nuovo major update di Apple non stravolge l’esperienza utente ma porta alcune solide novità e grande concretezza sotto il profilo delle prestazioni, se pur con qualche piccola sbavatura estetica.
Big Sur mette al centro della propria esperienza una maggior responsività del flusso di lavoro, evidenziando migliori prestazioni dal boot del sistema operativo per arrivare all’esecuzione delle applicazioni. Il sistema operativo è infatti ben lontano da quella sensazione di impaccio trasmessa da Catalina e rende percettibile sin dai primi momenti il grande lavoro di ottimizzazione svolto da Apple. Le prestazioni ritornano ai grandi fasti di un tempo, mettendo da parte gli ultimi periodi non proprio felici. Logicamente tale sensazione potrebbe essere progressivamente sminuita dall’obsolescenza del vostro Mac, ma sul mio personale MacBook Pro 2017 non ho davvero mai riscontrato alcun intoppo in termini di fluidità e performance, anche mettendo sotto particolare stress la memoria RAM con elevati quantitativi di carico e applicativi piuttosto pesanti. I Mac più recenti trarranno senza dubbio grande beneficio da questo aggiornamento, mentre per i meno recenti il nostro consiglio è ovviamente quello di valutare più attentamente l’aggiornamento (effettuando magari un test preventivo con una seconda partizione di avvio provvisoria).
Il dettaglio fa la differenza ed è proprio nei dettagli che Apple ha concentrato il proprio lavoro, senza grossi stravolgimenti del proprio sistema operativo. macOS Big Sur aggiunge piccoli ritocchi, aggiungendo tuttavia nuovi elementi al design che faranno probabilmente la loro comparsa anche negli altri sistemi operativi distribuiti dall’azienda. macOS Big Sur di presenta all’insegna del neumorfismo, creando un nuovo e non traumatico stacco rispetto a quello stile più flat pensato da Jony Ive ormai diversi anni fa.
Al netto di alcune sbavature in termini di uniformità ancora persistenti nonostante una lunga fase beta, il nuovo stile grafico convince senza disorientare l’utente. Con macOS Big Sur vi sentirete sempre a casa, ritrovando al contempo un’esperienza molto vicina a quella proposta da Apple su iPhone e iPad. Tale scelta è stata ovviamente pensata nell’ottica di maggior uniformità tra le piattaforme, un concetto tanto caro ad Apple e che vede i nuovi SoC M1 come veri e propri apripista di una nuova generazione di Mac.
Con macOS Big Sur arriva un nuovo centro di controllo, più pratico e iOS-friendly. Gestire la connettività Wi-Fi, i volumi, la luminosità schermo, la riproduzione con AirPlay e tanto altro è ora molto più pratico e immediato grazie all’interfaccia rivista e sempre disponibile nella barra di controllo.
Meno entusiasmante invece l’implementazione dei nuovi widget. Per quanto rivisti e potenziati sotto il profilo delle funzionalità, vederli relegati sempre all’interno del centro notifiche a scomparsa continua a nostro avviso a sminuirne le potenzialità. Dovrete insomma richiamare come sempre il centro notifiche e questo aspetto ne penalizza senza dubbio l’efficienza, facendo rimpiangere probabilmente l’implementazione di una sidebar opzionale sempre a vista che ne avrebbe sicuramente esaltato le qualità.
Apple ha posto grande attenzione al cuore della propria esperienza web, ovvero Safari. Oltre al motore JavaScript rivisto e ora più performante che mai, l’azienda ha introdotto una nuova pagina di apertura e una gestione migliorata dei pannelli. La pagina di avvio del vostro browser potrà ora essere configurata in maniera capillare a vostro piacimento, rendendo disponibili tanti utili strumenti per avere immediato accesso non solo ai vostri preferiti ma anche ai siti più visitati e tanto altro ancora.
A tal proposito abbiamo dedicato proprio a questa novità un articolo di approfondimento, per mostrarvi nel dettaglio tutte le novità implementate da Apple. L’esperienza di navigazione renderà Safari ancor più focale nel vostro utilizzo quotidiano, assicurando al contempo un controllo maggiormente accurato della vostra privacy grazie al nuovo Resoconto sulla privacy (accessibile mediante il pulsante dedicato e visibile anche dalla nuova pagina di apertura).
Il nuovo aggiornamento di Safari introdotto con BIg Sur rende insomma ormai sempre più marginale l’adozione di un browser di terze parti, se non in contesti specifici. A completare l’esperienza anche una nuova e capillare sezione di estensioni (scaricabili direttamente dalla sezione dedicata di Mac App Store) per “vestire” il vostro browser a pennello sulle vostre esigenze, offrendovi sempre più strumenti per un’esperienza di navigazione quanto mai completa.
Nell’ottica del progetto di unificazione chiamato Catalyst arrivano su Messaggi e Mappe tutte le novità già viste su iOS 14. Messaggi di gruppo migliorati, messaggi fissati, punti di interesse e look around sono solamente alcune delle funzioni che arrivano anche su macOS Big Sur, funzionalità importanti che sposano un concetto di approccio unificato sempre più radicato nel cuore degli ingegneri Apple.
Con questo nuovo major update l’azienda di Cupertino si è insomma focalizzata non solo sui dettagli ma anche sulla sempre maggior convergenza tra i propri sistemi operativi. Tale convergenza non va però a ledere i tratti distintivi del sistema operativo desktop di Apple, che posa comunque le fondamenta sui connotati che hanno reso macOS una vera e propria eccellenza in ambito desktop. L’esperienza utente si evolve senza perdere di vista il passato, senza stravolgere o disorientare, ma fornendo al contempo nuovi spunti che andranno a potenziare sempre più l’ecosistema di prodotti targato Apple. Anche i più reticenti troveranno in Big Sur tanti benefici prestazionali e funzionali, un perfetto biglietto da visita per la nuova gamma di Mac M1 che segnerà un nuovo importante punto di svolta nella line-up desktop dell’azienda.
E voi come vi state trovando con il nuovo macOS Big Sur? Fatecelo sapere nei commenti.