Moody’s ha declassato giovedì l’azienda finlandese di Espoo. La prospettive future rimangono negative, e la retrocessione si estende anche nella valutazione del debito a breve termine.
Il numero uno mondiale dei telefonini ha dovuto incassare una pesante bocciatura da parte dell’Agenzia internazionale di rating, la quale ritiene troppo forte l’indebolimento della posizione di mercato e l’incertezza nei tempi della transizione al software Windows Phone di Microsoft.
La valutazione del debito a lungo termine passa da A2 ad A3 con prospettive che rimarranno negative, perché l’Azienda finlandese continua a mostrare debolezza nella scelta del proprio sistema Symbian, e non è stata capace in questi ultimi mesi di proporre nuovi modelli di interesse per i consumatori.
“Il downgrade riflette innanzitutto l’indebolimento della posizione di mercato di Nokia nel core business, telefoni cellulari, che ha ridotto i margini e i fondi operativi del gruppo“, dice Wolfgang Draak, vicepresidente di Moody’s.
Inoltre la forte concorrenza (Android ed Apple) ha ulteriormente allungato il divario, e per quanto le previsioni assegnino nel 2015 la seconda quota di mercato al 20%, grazie alla scelta di passare al software di Microsoft, la percentuale del mercato globale di Nokia è passata dal 40% del 2008 al 31% di quest’anno.
Inoltre il business delle reti di comunicazione di Nokia, in joint venture con Siemens, non ha prodotto la redditività sperata, e le possibilità di una sostanziale inversione di tendenza a breve termine sono piuttosto scarse.
Il ribasso del rating ha interessato anche il debito a breve termine, con giudizio che passa da P-1 a P-2.
Moody’s sottolinea però che la Società mantiene ancora un forte profilo finanziario, molto solido, e questo dovrebbe nel tempo portare a qualche “aggiustamento strategico”, ma la reattività ai cambiamenti richiesti è insufficiente e troppo lenta.
Nokia ha venduto nel 2010 più di 350 milioni di telefonini e 100 milioni di smartphone, con un fatturato che è arrivato a 42.4 miliardi di euro. Ma non è bastato per evitare la bocciatura.