Con l’uscita dei nuovo modelli iMac, Apple ha presentato anche la nuova funzione FusionDrive, ovvero la possibilità di “fondere” un Hard Disk a piatti con i nuovi SSD. Questa funzione, però, è possibile applicarla anche ai “vecchi” Mac. Vediamo come.
Come sappiamo, se vogliamo acquistare un nuovo Mac abbiamo la possibilità di avere il FusionDrive. In cosa consiste? Semplice. Avremo la possibilità di avere un disco “classico” ad alta capacità “fuso” con un disco SSD, più performante.
A onor del vero, bisogna dire che FusionDrive non è una novità. Come sappiamo OS X si basa su UNIX: questo vuol dire che il sistema operativo è in grado di “mostrarci” un disco unico formato, però, da diversi dischi (o partizioni di dischi come nel mio caso), utilizzando il Logical Volume Management (LVM).
Tralasciando tutto il discorso su LVM (che potrebbe risultare noioso oltre che complesso) basta dire che è possibile aggiungere tutti i dischi che si vuole, utilizzando i comandi corretti.
Ma allora quale è la novità? Semplicemente la gestione del sistema operativo di questo LVM. Con OS X 10.8.2 una volta creato il volume unico composto da HDD e SSD, sarà Mountain Lion ad occuparsi di quale disco utilizzare per i dati. Tendenzialmente, quindi, avremo il sistema operativo, i file più utilizzati e non di grandi dimensioni sul disco SSD mentre gli altri (come ad esempio i video o la libreria di iPhoto) sull’HDD tradizionale. Per l’utente il tutto sarà trasparente in quanto vedrà comunque un solo disco, formato dalla somma dello spazio dei due dischi.
Dopo questa lunga premessa, vediamo cosa dobbiamo fare. Per prima cosa, ovviamente, dovremo avere all’interno del nostro Mac (portatile piuttosto che fisso), un disco SSD e un disco HDD. Normalmente, chi acquista un SSD nuovo utilizza questo come disco primario e quello tradizionale andrà a sostituire il lettore ottico.
Prima di procedere alla creazione del FusionDrive dovrete assolutamente effettuare il backup di tutti i dati: la creazione, infatti, andrà a cancellare tutti i dati presenti sui nostri dischi. Vi consigliamo l’uso di Time Machine: quando andremo ad avviare il nostro Mac potremo così utilizzare la funzione di ripristino.
Fatto questo, dobbiamo installare Mountain Lion (almeno nella versione 10.8.2) su un disco esterno o su una chiavetta USB, così da poter effettuare il boot.
Passiamo ora a vedere le operazioni, che risultano essere molto semplici e ci aiuteremo, come sempre con i vari screenshot.
L’immagine sopra mostra la struttura dei dischi presenti nel mio MacBook Pro ante FusionDrive. E’ possibile notare che sono presenti tre dischi fisici, indicati dal sistema operativo nel modo seguente:
– disk0: il disco primario, SSD, della dimensione di 250GB
– disk1: il vecchio disco HDD da 750GB, montato al posto del lettore DVD
– disk2: l’unità USB.
Andando, poi, a vedere le altre informazioni di nostro interesse abbiamo che:
– disk0: suddiviso in disk0s2, identificato come Marco_Disk è l’unità logica principale, quella su cui ho installato il sistema operativo e disk0s4, identificato come Mavericks, l’unita logica dove risiede OS X 10.9, ovvero la beta del nuovo sistema operativo;
– disk1: presenta una unica partizione (indicata con Desa_Disk) nella quale avevo deciso di inserire tutti documenti, utilizzando poi dei link simbolici;
– disk2: suddiviso, anch’esso, in disk2s2 (contrassegnata con BCK) utilizzato per Time Machine e disk2s3 (contrassegnata con Mac OS X Install ESD) che utilizzerò per effettuare il boot.
Volendo mantenere Mavericks sulla partizione contrassegnata con disk01s4, ho deciso di “fondere” la partizione di Marco_Disk e Desa_Disk. Procediamo quindi alle nostre operazioni. Colleghiamo il disco USB (o la chiavetta) e riavviamo il nostro Mac. Quando comincerà ad effettuare il boot, dobbiamo tenere premuto il tasto Opzione (quello tra il tasto CTRL e Mela) finché non appariranno tutti i nostri dischi. Selezioniamo, a questo punto, il disco USB ed attendiamo il caricamento della finestra iniziale.
Dovremo andare a selezionare, nel menù in alto, la sezione Utility e successivamente Terminale. A questo punto si aprirà la finestra del Terminale e avrò già i permessi di root. A questo punto dobbiamo lanciare il seguente comando:
diskutil list
Verranno, come potete notare dall’immagine, visualizzate tutte le informazioni sui dischi. I dischi, anche se indicati dal codice identificati del device utilizzato dal sistema operativo, potranno essere riconosciuto dalla dimensione degli stessi, indicata dalla voce GUID_partition_scheme. Per poter fondere i due dischi utilizzeremo l’apposito comando, che nel mio caso è il seguente:
diskutil cs create “Marco_Fusion” /dev/disk0s2/ /dev/disk1s2
Cerchiamo di capire come comporre il comando.
La prima parte “diskutil cs create” è il comando vero e proprio (ovvero ciò che dovrà fare il sistema operativo), “Marco_Fusion” indica il nome del Volume Group, /dev/disk0s2 è la partizione del disco SSD che voglio utilizzare e /dev/disk1s2 è la partizione dell’HDD tradizionale. Quando andrete a reperire le informazioni dei vostri dischi, dovete prendere in considerazione la partizione più grande, escludendo quindi quella di Recovery e EFI.
Il comando impiegherà qualche secondo, dipende dalla dimensione dei dischi. Al termine verranno indicate delle informazioni: recuperiamo il codice alfanumerico indicato nella penultima riga ed identificato come “Discovered new Logical Volume Group”.
Manca ora l’ultimo passaggio: associare al VG creato il volume stesso. Per far ciò dobbiamo scrivere (sempre considerando il mio caso):
diskutil cs createVolume CODICE_ALFANUMERICO jhfs+ “Marco_FD” 100%
Spieghiamo il comando: come sempre la prima parte indica cosa fare al sistema operativo (diskutil cs createVolume), CODICE_ALFANUMERICO è il valore che vi abbiamo indicato prima da recuperare quando abbiamo creato il VG (Discovered new Logical Volume Group), jhfs+ il tipo di formattazione, “Marco_FD” il nome del volume e 100% la percentuale di assegnazione.
Completati questi passaggi, abbiamo terminato la configurazione e possiamo uscire dal Terminale digitando exit e poi invio. Si ritornerà alla schermata iniziale. Se abbiamo un backup di Time Machine potremo selezionare la relativa opzione e recuperare tutti i dati.
Nella figura sotto potete vedere come il Mac vede ora i dischi presenti nel mio MacBook Pro.
Le operazioni sono estremamente semplice: bisogna solamente individuare correttamente i dischi da fondere. Ricordate di fare il backup altrimenti perderete tutti i dati e che, quando lavorerete sul Terminale, i comandi digitati vanno scritti in così come indicati (essendo OS X un sistema Case Sensitive).
Grazie Marco