Alfred, ben più di un launcher; un compagno al quale diventerà difficile rinunciare [Recensione SlideTomac]

A scanso di equivoci premettiamolo subito: abbiamo la netta sensazione che se dovessimo dire di Alfred che è solo un launcher probabilmente rischieremmo di offenderlo.
Ed ha ragione lui; per fare quel lavoro basta e avanza Spotlight (siate sinceri: quanti di voi usano Spotlight anche solo per il 50% delle sue potenzialità?). No, Alfred è davvero qualcosa di più di una copia di Spotlight, per questo abbiamo deciso di provarlo per voi.

Partiamo dalla fine: in buona sostanza, se vi abituerete ad usare Alfred sfruttando tutte le sue potenzialità, finirete per abbandonare quasi completamente il mouse. Vi sembra poco?
Proviamo ad immaginare di dover aprire una applicazione, per esempio Cyberduck.

Metodo tradizionale: prendo il mouse (wireless, ma dove l’ho messo? Ah, si, eccolo!) sposto il puntatore verso l’icona delle applicazioni nel Dock (probabilmente inciampando col mouse in qualcosa tipo fogli, post-it, telefono, cavi, tastiera, tablet, biro e matite che spesso occupano il tavolo), ricerca dell’icona Applicazioni nel Dock (voi quante ne avete? Più o meno di 50?), click sull’icona, scroll nella griglia della cartella applicazioni fino a Cyberduck (fortuna che inizia con la “c” e quindi si trovain alto), nuovo click sull’icona dell’applicazione e finalmente ci siamo: abbiamo aperto la nostra app e possiamo cominciare a lavorare.

Con Alfred: alt+spazio, scrivo “cu” (ma va bene anche “cd” o qualsiasi altra abbreviazione io abbia asegnato all’app) e invio. Fatto.

E con questo dovremmo aver fugato definitivamente ogni dubbio sul perché siamo propensi a considerare necessario un qualsiasi launcher (va benissimo anche Spotlight) quando si lavora con un Mac; staccare le mani dalla tastiera significa immancabilmente perdere tempo e rallentare il lavoro.

Ma Alfred, come detto, fa anche molte altre cose che con Spotlight non possiamo fare, tutte comunque accomunate da questa filosofia di velocizzazione ma anche di semplificazione del lavoro; e quello che otterremo non sarà solo un sensibile miglioramento della nostra produttività ma anche una tangibile sensazione di efficenza difficile da spiegare ma che comprenderete facilmente dopo pochi giorni di lavoro con Alfred; e adesso andiamo a vederne insieme alcune caratteristiche.

L’interfaccia.
Decisamente semplice ed immediata; la si richiama con una combinazione di tasti (alt + spazio di default, ma ovviamente anche questa scorciatoia è personalizzabile) e per gli amanti del minimalismo estremo va detto che c’è la possibilità di eliminare anche l’immagine della bombetta ed il piccolo ingranaggio -in alto a destra- che permette l’accesso ad impostazioni e preferenze, comunque sempre raggiungibili dalla stessa icona del tipico cappello inglese che, una volta lanciata l’app, si posiziona nella barra dei menù.

La Ricerca in generale.
Oltre alla già descritta funzione di launcher Alfred ha anche un ottimo ed efficiente sistema di ricerca, non solo per quanto abbiamo archiviato sul nostro Mac, ma anche per la ricerca sul web; vediamo meglio questa funzione: basta digitare il termine che vogliamo trovare ed ecco quello che compare:

Alfred ci chiede se vogliamo fare la nostra ricerca su Google, Wikipedia od Amazon; una volta dato l’invio (o premuta la combinazione di tasti corrispondente alla nostra scelta) Alfred apre il browser predefinito (o un nuovo pannello di questo)  con i risultati della ricerca che volevamo ottenere.
Da notare l’ultima voce (Alfred should have found something…), Alfred avrebbe dovuto trovare qualcosa… che rimanda direttamente al sito degli sviluppatori; la voce serve qualora incappassimo in un bug o in un errore dell’applicazione e a noi questa cosa è piaciuta molto; ci è parsa un modo diretto, intelligente e piuttosto originale per creare un contatto costante tra utenza e sviluppatori rivisitando la classica “segnalazione bug”.
Ovviamente i tre motori di ricerca sono quelli che abbiamo deciso di impostare noi, ma è possibile scegliere tra un elenco davvero molto vasto ed in continua crescita in cui non abbiamo solo i motori di ricerca ma anche siti come Google Maps, ed Ebay.

Se poi so già di voler fare una ricerca su di uno specifico motore (diciamo Yahoo! tanto per non fare sempre gli stessi nomi) mi basterà scrivere il termine che voglio ricercare preceduto dalla parola yahoo; dopo l’invio Alfred aprirà il browser con i risultati della ricerca fatta sul motore da noi scelto. Lo stesso discorso vale se se voglio limitare la mia ricerca ad un video di Youtube.

La ricerca dei files.
In quanto launcher Alfred svolge egregiamente anche la funzione di ricerca di quello che abbiamo sul disco fisso del Mac (oltre che su eventuali dischi esterni), ma se vogliamo restringere la ricerca ai soli files? Niente di più facile. Basterà anteporre al nome del file (o ad una parte di nome) uno spazio oppure la parola “find” ed Alfred si occuperà di fare il resto.
Ad esempio questo è quello che succede se digito “ge”

Mentre questo è quello che ottengo se voglio trovare un file il cui nome inizia o contiene “ge”, e quindi anteponendo semplicemente uno spazio (che Alfred converte in ” ‘ “) a “ge”:

Risultati completamente differenti, in quanto nella seconda ricerca Alfred -su mia indicazione- ha limitato  il campo di ricerca ai soli files.

Comandi di Sistema.
Ma siamo ancora ben lontani dall’aver finito di descrivere le funzioni di questa meraviglia. Un’altra interessantissima e sicuramente utile funzionalità di Alfred è quella di assegnare dei comandi specifici da digitare per eseguire dei comandi di sistema; ecco allora che potremo aprire o svuotare il cestino, mettere il mac in stand-by, spegnerlo o riavviarlo, eseguire il lock od il log out e fare partire lo screen saver semplicemente digitando un comando che noi stessi avremo impostato.

E credete, si potrebbe continuare ancora a lungo elencando le funzionalità di Alfred, ma a questo punto si rischia davvero di diventare noiosi; l’elenco delle possibilità che questa fantastica applicazione ci offre non solo è lungo ma è anche in continua evoluzione; siamo infatti “solo” alla versione 0.9 (se scarichiamo quella del sito degli sviluppatori) od alla 0.8.2 su Mac App Store. Potremmo tranquillamente dire che i limiti di Alfred sono due: la fantasia degli sviluppatori ed in seconda battuta la fantasia degli utenti.
Ma non possiamo non sottolineare un’altro (notevole) pregio di Alfred: è una app gratuita.

Va detto che, sempre tramite il sito AlfredApp.com è poissibile scaricare un Power Pack che aggiungerà altre funzioni alla nostra già ricchissima applicazione, come un mini-player per iTunes, la possibilità -una volta individuato il file che stavamo cercando- di aprilo, inviarlo via mail, cancellarlo, copiarlo o mostrarne la sua posizione nel finder, il tutto ovviamente senza lasciare Alfred.

E ancora avremo la gestione dei contatti, la possibilità di navigare nel files di sistema, un potente clipboard manager, la possibilità di modificare i colori dell’interfaccia e la ricerca nei documenti recenti.
I più esperti poi apprezzeranno certamente la possibilità di digitare direttamente su Alfred dei comandi proprio come se si digitassero sul Terminale, semplicemente anteponendo una parola, una lettera od un simbolo che noi stessi avremo scelto in precedenza e che indicherà ad Alfred la nostra intenzione di mandare al terminale il comando che stiamo per scrivere.

Ma lasciamo perdere il Power Pack (ci ripenseremo eventualmente quando Alfred sarà diventato un nostro compagno inseparabile) e concentriamoci invece sulla versione base; l’applicazione è a nostro giudizio davvero bella! Una volta imparato ad usarla la troverete di una utilità eccezionale e siamo certi che difficilmente tornerete sui vostri passi; per quanto ci riguarda, dopo questa prova Alfred è diventato un compagno sempre al nostro fianco durante il lavoro al Mac.
L’unico problema è che presume un piccolo cambio di abitudini che talvolta non è facile; nei primi giorni di utilizzo scegliere di aprire una app o di cercare qualcosa su Google usando Alfred anziché il mouse o direttamente (ma con più passaggi) il browser richiede uno minimo impegno e sembrerà quasi una inutile forzatura.

In conclusione, ad Alfred mancano due cose: un po’ di pazienza ed un po’ di impegno; purtroppo quelli posiamo metterceli solo noi. Ma vi assicuriamo che ne varrà la pena.
Il nostro consiglio allora è di provare, concedetevi qualche giorno, smanettate un po’ nelle impostazioni per vedere coi vostri occhi quali funzionalità possono fare al caso vostro e provate, provate.
Potete scaricare l’applicazione del tutto gratuitamente da qui (dove trovate anche il Power Pack al costo di 12 sterline/14€) oppure da Mac App Store.
Dal canto nostro saremo contenti se vorrete farci conoscere, tramite i commenti, quelle che sono le vostre esperienze.

 

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