Molti non sanno che alcune innovazioni di Apple inserite in Final Cut Pro X non sono soltanto legate all’interfaccia grafica o al flusso di lavoro, ma bensì anche alle possibili configurazioni di Final Cut Pro X. Una corretta configurazione di Final Cut Pro X può modificare decisamente le performance del nostro sistema di editing video. Molti editors infatti, trascurando una buona configurazione di Final Cut Pro, hanno subito una esperienza di editing peggiorativa ed hanno abbandonato questa piattaforma. Per non non cadere nello stesso errore, proseguite la lettura di questo nuovo tutorial di SlideToMac.com!
Anche le preference di Final Cut Pro X sono state semplificate ulteriormente rispetto alla suite precedente. Oggi infatti ci vengono proposti solo 3 pannelli: Editing, Playback e Import. Molte delle opzioni che usavamo in passato infatti, oggi non sono più supportate in quanto anche i supporti utilizzati per la memorizzazione dei nostri video sono cambiati, si pensi infatti alle schede di memoria che hanno sostituito i nostri nastri HDV. Per aprire la finestra delle preferenze di Final Cut Pro X cliccate su Final Cut Pro X -> Preferences (CMD+ ,) . Al contrario di quanto succedeva in passato inoltre, Apple suggerisce di non toccare più direttamente i file di configurazione. In passato infatti in caso di “pasticci” provocati da noi, o da qualche plugin, Apple stessa suggeriva di cancellare manualmente i file di configurazione per ripristinare interamente Final Cut Pro, che con un riavvio li avrebbe ricreati con le opzioni di default. Con la nuova versione invece questo workaround viene dismesso quasi ufficialmente da Apple e altamente sconsigliato. Ma in rete non mancano invece le voci fuori dal coro che continuano ad usare questa pratica in caso di problemi. Uno dei casi più diffusi ad esempio è quello di avviare Final Cut Pro X ed improvvisamente scoprire che i propri eventi siano spariti! La nostra posizione in merito per tanto si pone al centro. Evitate di pasticciare con i file di configurazione e come vi abbiamo suggerito nei precedenti articoli, evitate anche interventi manuali su eventi e/o progetti tramite finder. Qualora invece vi troviate davvero in difficoltà, allora potete provare a cancellare il file delle preference. Lion di default nasconde la cartella libreria utente e come sicuramente sapete potrete accedervi attraverso diversi metodi. Attraverso il menù contestuale del finder, cliccando su “vai” e tenendo premuto ALT, oppure rendendo la cartella visibile attraverso il terminale, digitando chflags nohidden ~/Library/. Il file delle preferenze è com.apple.FinalCut.plist. Fate attenzione se però avete installato anche Finalc Cut Pro 7, in quanto troverete anche il file com.apple.FinalCutPro.plist che riguarda quest’ultimo. Una volta cancellato il file delle preferenze riavviate Final Cut Pro X e tutto dovrebbe tornare alla normalità. Per nascondere nuovamente la libreria utente, attraverso il terminale digitate: chflags hidden ~/Library/
Tornando alle attività di configurazione vere e proprie attraverso l’interfaccia di Final Cut Pro X, il primo pannello che ci viene mostrato riguarda la configurazione dello spazio di lavoro per l’editing vero e proprio.
Potremo ad esempio decidere come gestire la nostra “timeline”, scegliendo quella per noi più comoda attraverso la barra di selezione Time Display. E’ possibile decidere infatti se utilizzare la modalità HH:MM:SS:FF (timecode) oppure Frame o Secondi.
Vi sono inoltre due checkbox che possono aiutarci nell’editing e a cui molti di noi sono abituati. Si tratta infatti degli aiuti visuali che Final Cut Pro X offre durante l’editing. Si pensi a quando si va in fondo ad una clip e nella finestra di monitor appare un angolo a destra sovrapposto all’immagine video per indicare che si sta puntando all’ultimo frame. O al contrario se si punterà al primo frame verrà mostrato un angolo a sinistra. Questa opzione viene abilitata dalla casella “Show detailed trimming feedback”. La seconda casella invece, “Position Playhead after edit operation”, serve per posizionare la “testina” di final cut al termine della clip selezionata ogni volta che viene modificata, spostata o inserita in timeline. Vi consigliamo chiaramente di selezionarle entrambe.
Il checkbox per l’audio invece, ci permetterà di visualizzare le waveform dell’audio delle nostre clip, opzione molto importante per coloro che montano video dove la sincronizzazione musicale è decisamente importante o qualora bisognerà sincronizzare il parlato di diverse clip.
L’opzione chiamata Still images invece, configura il valore di default per le immagini che verranno inserite in timeline. Attenzione si tratta di secondi e non di frame! Successivamente invece potrete configurare il valore di default per le transizioni che inserirete. In questo caso è possibile anche selezionare cosa fare quando si utilizza una transizione ed il girato disponibile per legare due clip sia insufficiente. Si tratta di una nuova funzionalità che ci permetterà di decidere se utilizzare solo il materiale registrato (abbreviando la clip) o creare un overlap. Per gli editors novelli vi consigliamo di utilizzare l’opzione “Avaialable Media”. Nel caso siate editors professionisti usate pure l’opzione Full Overlap.
Il secondo pannello mostra le opzioni di controllo del playback, ossia quando premiamo il tasto space per visualizzare l’anteprima del nostro edit.
Come molti di voi sapranno già infatti, il nuovo Final Cut Pro non può essere installato su macchine che non montano determinate schede video, appunto perché le risorse necessarie sono maggiori rispetto alla versione precedente. Ma nonostante questo primo problema di performance, vi sono diversi fattori che possono peggiorare le performance del nostro sistema. Prima fra tutti è la novità di Final Cut Pro X chiamata Background Render. Si tratta infatti della possibilità di far eseguire a Final Cut Pro le operazioni di render mentre stiamo continuando ad editare il nostro progetto. Lo scopo è quello di non dover attendere più dei tempi di render infiniti dopo l’edit per vedere il risultato delle nostre correzioni, ma di averlo disponibile il prima possibile. Per rendere l’idea si può pensare all’applicazione di un filtro di correzione colore ad una clip. Senza effettuare alcun render, si può passare ad una seconda clip ed applicare un altro filtro, magari un effetto tra quelli proposti dal menù effetti di Final Cut Pro. Mentre stiamo applicando questo secondo filtro, automaticamente Final Cut Pro si occuperà di renderizzare la prima clip al quale era stata applicata una correzione colore, rendendola subito disponibile per il playback. Questa opzione però richiede molte risorse di sistema, in quanto l’elaborazione viene comunque effettuata, mentre si sta lavorando al resto. Il nostro consiglio perciò è di disabilitare questa opzione, qualora non si disponga di un iMac di ultimissima generazione e con almeno 8Gb di ram, oppure di un Mac Pro. Nel caso la abilitaste, potrete decidere dopo quanto tempo di inattività il rendering in background dovrà attivarsi.
Con le combinazioni di playback e le relative opzioni potrete decidere su quali file video vorrete basare le anteprime del vostro edit. In caso utilizzate un sistema portatile o un iMac non molto potente e siete disposti a sacrificare un po’ di qualità video per avere maggiori performance, scegliete l’opzione “use proxy media”. In caso contrario, per avere la massima qualità in anteprima, scegliete pure “use original or optimized media”, selezionando successivamente se volete maggiore qualità di preview o maggiori performance. Queste opzioni però non influenzeranno in ogni caso l’output finale del vostro video.
Attivate il checkbox di avvertenza in caso di drop frame, qualora vogliate sapere se il vostro disco gestisce correttamente il flusso video del vostro lavoro. A volte infatti la configurazione del vostro iMac non è perfetta, oppure il disco non è veloce abbastanza o non è connesso correttamente. Questo alert può aiutarvi a scoprire eventuali drop frame.
Potrete configurare quanti secondi vorrete vedere prima e dopo il “roll”, si tratta cioè di un playback in loop. Di solito i parametri più usati sono 4 secondi di pre-roll e 3 di post-roll.
Potrete anche scegliere il colore background “dietro” le clip mostrate nella finestra di monitor. Attenzione, si tratta solo di una facilitazione visiva, in caso scegliate il bianco infatti ed esportiate clip più piccole della dimensione del formato video scelto (contornandole così di bianco), Final Cut Pro X esporterà sempre in “nero” la parte non coperta da video.
Il terzo pannello invece ci mostra le opzioni di default che potremo utilizzare in caso di import dei video.
La gestione di queste opzioni è stata ampiamente spiegata in un tutoria precedente di SlideToMac.com che potrete trovare a questo link.
Qualche dettaglio sulle parole chiave utilizzate da Final Cut Pro X. Cosa si intende ad esempio per “Optimize Media”, ossia ottimizzare i file multimediali?
Ottimizzare i file multimediali significa converitre i file originari in un formato più adatto all’edit in Final Cut Pro. I nuovi file prodotti dal processo di ottimizzazione saranno resi più semplici da gestire migliorando di conseguenza le performance generali del sistema. Avranno un color space più ampio, per permettere una migliore color corretion anche se originariamente non era gestita allo stesso modo. File ottimizzati avranno la migliore qualità possibile durante l’editing e saranno allo stesso tempo ottimizzati per la fase di conversione per i l’output finale. Chiaramente il processo di ottimizzazione di final cut pro X non cambierà il formato dei file originali mentre nel caso i file originali non siano editabili a causa del formato non potranno essere ottimizzati. E’ utile sapere che l’ottimizzazione converte i video utilizzando il codec Apple ProRes 422. I file grafici senza alpha channel vengono convertiti in jpeg, mentre nel caso di file con alpha channel, saranno convertiti in png. I proxy file saranno codificati in Apple ProRes 422 proxy, simile all’Apple ProRes 422 ma con una qualità più bassa e file di dimensioni minori.
L’analisi per l’ottimizzazione può essere eseguita in diversi fasi, addirittura in fase di importazione dei file, per farci risparmiare tempo. Tuttavia è possibile ottimizzare i file multimediali, successivamente l’importazione. (File -> Transcode media).
L’ottimizzazione comprende anche un analisi approfondita del contenuto dei file. Final Cut Pro X tenterà di correggere errori effettuati in fase di ripresa. Il risultato è quasi sempre quello di avere un’immagine con qualità o stabilità migliore dell’originale. Questa funzione diventa sempre più utile in quanto aiuta anche a correggere l’ormai invadente problema del rolling schutter introdotto dai moderni sensori digitali CMOS. Ma per chi usasse ancora le cassette a nastro (miniDV) questa analisi può tornare ancora utile, in quanto Final Cut Pro X tenta di risolvere problemi di extra frames causati dalle videocamere con cassetta.
Inoltre verrà eseguita un analisi sul bilanciamento del colore per aiutarci successivamente a correggere riprese troppo blu o troppo gialle, oppure correggere la qualità dell’audio.
Infine, come se tutto questo non bastasse, in fase di analisi in background viene effettuato un tentativo di identificazione del contenuto delle clip, affinché possano essere successivamente suddivise e organizzate per tipologia (clip con una persona, con più persone, paesaggi, etc).
Buon editing video a tutti!