Una delle domande più frequenti di chi ha da poco imparato le tecniche base dell’editing video è questa: “Come posso rendere i miei video più simili ai film del cinema?”. Sicuramente a questa domanda possono seguire diverse risposte, tra cui che la prima cosa da fare è migliorare le proprie riprese. Infatti è necessario usare bene la propria videocamera, imparando a mantenere la stabilità in fase di ripresa, saper usare bene la messa a fuoco ed altri simili tecnicismi, per ottenere un buon materiale su cui lavorare successivamente ed avere video dall’aspetto cinematografico. E’ importante anche saper come registrare un evento, saper scegliere l’inquadratura giusta e spesso è necessario avere discrete conoscenze di fotografia. Ma se tutto questo lo facciamo già sufficientemente (anche se non si impara mai abbastanza), per rendere i nostri video più cinematografici il lavoro prosegue sul nostro software di editing preferito. Final Cut può offre gli strumenti adatti a donare ai nostri video il famigerato “cinelook”. Eccoci pronti a conoscere una tecnica di editing che non ci lascerà mai più: la Color Correction.
Per affrontare questo argomento sono necessarie diverse premesse, in quanto “la correzione colore” è un argomento talmente vasto che non può essere riassunto nelle poche parole di un articolo. SlideToMac si propone di riassumere brevemente cosa Final Cut offre per affrontare la correzione colore in termini di riparazione di immagini compromesse, effetti sulla colorazione e alcuni strumenti utili. Un’interessante panoramica per stimolare gli utilizzatori alle prime armi di Final Cut ad approfondire questo districato argomento. Per i più esperti infatti Apple ha pensato bene di inserire nella sua Suite Final Cut Sudio un’intera applicazione dedicata alla correzione colore: Apple Color. Siamo perciò dinnanzi ad una tecnica sicuramente complessa, dalle mille sfumature e infinite potenzialità d’utilizzo. Parlando di color correction di norma si intende la correzione delle riprese, nascondere degli errori o semplicemente modificare la colorazione di alcune clip, per renderle omogenee ad altre. In realtà la color correction viene applicata per una vasta gamma di possibilità e potenzialmente siamo dinnanzi ad un intero mondo fatto di trucchi e tecniche atte a modificare l’intera colorazione di un video, rendendolo cromaticamente più interessante e coinvolgente.
Avrete capito che si tratta di un argomento che desta sicuramente l’interesse di tutti gli editor ad ogni livello, sia novelli che professionisti. Purtroppo però, a meno che non si inizi ad editare dopo un corso specifico di editing, l’errore compiuto più spesso è quello di ignorare strumenti come la correzione colore per poi interessarci maggiormente a quale transazione usare o a quale filtro o effetto aggiungere al nostro video per renderlo più efficace. Con questo articolo invece cercheremo di porre attenzione su questo interessantissimo argomento, scoprire le basi della Color Correction, quando e in quali casi applicarla. Si tratta di un piccolo assaggio sulle potenzialità offerte dagli strumenti di Final Cut Pro per migliorare i nostri video-lavori! E per spingervi a tenere seriamente in considerazione la potenzialità di una buona color correction, ecco alcuni fotogrammi a cui è stata saggiamente applicata.
Correzione colore applicata ai fotogrammi di un film.
Prima e dopo la correzione colore di classiche riprese amatoriali.
Prima e dopo la correzione colore allo scopo di diminuire la saturazione.
Perché correggere il colore?
Tutto ha inizio dalla ripresa. Ogni tipo di luce ha una sua tonalità caratteristica. I fotografi professionisti usano l’espressione “temperatura colore” per identificare la temperatura che dovrebbe avere un corpo nero affinché la radiazione luminosa che emette appaia cromaticamente più vicina alla radiazione considerata. Per approfondire l’argomento delle luci e della temperatura colore, vi rimando ad opportune lezioni di illuminotecnica. Per quel che riguarda strettamente il nostro articolo ci basta sapere che i sensori delle nostre videocamere (chiaramente anche delle fotocamere) reagiscono in modo diverso ai diversi tipi di luce con cui vengono in contatto. Un classico esempio chiarificatore è dato dalle riprese fatte in una stanza illuminata con una luce calda (classiche lampadine a luce giallo/rossa) ad una stanza con luce fredda (neon), la telecamera passerà da riprese con una forte tonalità rossa a riprese con una forte tonalità blu. Per ottenere un lavoro con un ottima qualità indipendentemente dall’ambiente in cui viene effettuata la ripresa, dovremo configurare la nostra videocamera per catturare le immagini correttamente alla temperatura emessa dalle lampade che illuminano la scena. Si tratta perciò di una correzione colore in fase di ripresa (in diretta), stiamo modificando la colorazione acquisita dal sensore della nostra videocamera in condizioni non ottimali per renderla uniforme e gradevole. Al contrario ci saremmo trovati in uno studio con luci controllate. In questa fase, uno degli accorgimenti più noti per rendere le riprese omogenee è il bilanciamento del bianco. Anche se molte telecamere moderne hanno dei preset per luci al neon, luce solare o per luce emessa da lampadine classiche a temperatura “calda”, se ne abbiamo la possibilità, effettuare un bel bilanciamento del bianco in 30 secondi è il metodo migliore per avere una colorazione priva di errori e fastidiose dominanti. Ma nonostante cerchiamo sempre di prendere tutti gli accorgimenti del caso, capita di sbagliare un bilanciamento, oppure di dimenticare di cambiare le impostazioni passando da un ambiente all’altro. Il risultato finale è una serie di immagini con colori sbagliati, oggetti bianchi che appaiono rossastri, punti troppo illuminati (sovraesposti), cieli bianchi ed altri simili errori. Per quanto la situazione possa sembrare disperata, con un po’ di pazienza non saremo costretti a buttare il lavoro nel cestino. Ed è a questo punto che interviene Final Cut con la correzione colore. Se la ripresa iniziale non è perfetta, intervenendo attraverso la Color Correction potremo migliorare le nostre immagini in fase di editing. In alcuni casi non potremo renderle perfette, si tratta pur sempre di una correzione e non di una sostituzione della qualità delle immagini. Potremo aggiustarla il più possibile, ma non potremo renderla perfetta. I seguenti due screenshot possono rendere un idea di questo concetto.
Gli strumenti necessari
Tra i filtri di Final Cut Pro trovate l’indispensabile Color Correction 3 Way, un filtro video che vi permette di correggere la colorazione delle clip al quale viene applicato. Dopo questo articolo, se fino ad oggi non avete usato questo filtro, siamo certi che diventerà per voi uno strumento indispensabile come lo è diventato per noi. Al punto da essere tentati di correggere riprese che non hanno bisogno di correzione! Sia che si tratti di correggere dei difetti della ripresa o di enfatizzare alcune immagini donando drammaticità attraverso particolari tonalità, questo filtro diventerà il pennello con il quale riusciremo a raccontare per immagini le nostre emozioni.
Parlando di correzione colore è obbligatorio familiarizzare con strumenti come l’oscilloscopio, il vectorscopio o l’istogramma ed imparare bene il significato di termini ed espressioni quali contrasto, bilanciamento dei colori e dominanti. Dobbiamo prendere dimestichezza con questi strumenti e modalità operative, immaginandole come gli ingredienti necessari per donare un look professionale alle nostre immagini. Oltre a quanto detto fin’ora, il filtro Color Correction 3 Way vi permetterà anche di ottenere effetti speciali come isolare un colore rispetto agli altri, modificare il colore di un singolo dettaglio o addirittura creare degli effetti colore davvero sofisticati come il bianco e nero, il seppia o il rosato. Segue una breve descrizione di alcuni strumenti o alcune funzionalità tra le più importanti che possono aiutarci a “leggere” i valori di un immagine e capire come operare per migliorarla.
Il vectorscopio.
Si tratta di uno strumento che mostra un segnale che rappresenta il colore dei pixel nell’immagine analizzata. Composto da un reticolato circolare e suddiviso in settori in base alla crominanza, il vectorscopio permette di comprendere quali siano i colori usati e più saturi, in base alla distanza dal centro. Più un colore è usato e saturo, maggiore è la distanza della sua proiezione dal centro del vectorscopio. Il cerchio più esterno del vettorscopio rappresenta il limite per i valori dei colori consentiti nel campo delle trasmissioni. Se il segnale si estende oltre il cerchio non tutti gli apparecchi o stazioni televisive potrebbero essere in grado di trasmettere il video.
L’istogramma.
Si tratta di una visualizzazione grafica della distribuzione dei toni dei pixel in un immagine. Così come è possibile visualizzare graficamente l’altezza degli alunni di una classe, è possibile visualizzare la luminosità dei pixel in un immagine. Il computer misura tutti i pixel di un immagine con una particolare misura di riferimento e raffigura il loro andamento in un grafico.
Il contrasto.
Quando si parla di contrasto si intende il rapporto tra il valore di luminosità più alto e il valore di luminosità più basso nell’immagine in esame. Aumentare il contrasto significa aumentare questa differenza tra i valori più luminosi e i valori più scuri. L’esempio più calzante è immaginare una foto in bianco e nero. Il bianco rappresenta valori più luminosi, il nero valori più scuri. Aumentando il contrasto si aumenterà questa differenza tra i due valori, facendo sparire pian piano le zone intermedie, ossia le grigie.
Dominanti colore.
Come spiegato precedentemente, ogni sorgente di luce ha una propria temperatura di colore che influenza, a volte anche pesantemente, la colorazione dei soggetti illuminati. Immaginiamo ad una una foto scattata in casa senza flash, alla normale luce di una lampadina ad incandescenza. Il risultato è una foto con “dominante” gialla. Se invece la luce al momento dello scatto era a neon, ci troveremo in presenza di una “dominante” verdastra. Le dominanti sono presenti anche con scatti o riprese all’aperto. Per esempio la luce del tramonto o dell’alba crea immagini dominanti giallastre o arancio, mentre la luce solare nelle zone di ombra genera dominanti bluastre. Le dominanti di colore sono perciò difetti di colorazione.
Filtro Color Correction 3 Way
Per prima cosa dovrete sapere che il filtro Color Correction 3 Way (da ora CC3 per comodità) lavora sulle tre luci: alte, medie e basse. Il significato di “alta luce” o bassa luce è di facile intuizione. Le alte luci in un immagine o video si presentano laddove l’immagine presenta una parte più luminosa, come ad esempio un volto esposto alla luce del sole. Al contrario le basse luci, comprendono tutte le zone scure di un immagine, le ombre per intenderci, i neri. Ognuna delle sfere presentate dal filtro CC3, rappresenta queste luci. La sfera “Blacks” gestisce le basse luci, la sfera “Mids” le medie luci, la sfera “Whites” le alte luci. All’interno di ogni sfera è posto un cerchietto che se spostato modificherà la tonalità di colore per la sfera selezionata. Sotto ogni sfera invece troviamo delle barre di scorrimento con un indicatore centrale che servono per modificare l’intensità della luminosità rappresentata dalla sfera. In pratica tramite questi indicatori possiamo aumentare o diminuire la forza delle basse/medie/alte luci rendendole più scure o più chiare. Attraverso queste opzioni il filtro CC3 ci offre un ottimo strumento di regolazione manuale del contrasto dell’immagine, in quanto abbiamo la libertà di agire sulle 3 diverse tonalità di luce. Al centro sono posti due set da tre pulsanti. Il primo tris di pulsanti, denominati Auto Level permette di accedere a delle regolazioni automatiche sulle luminosità: predominanza di basse luci, contrasto di luci automatico, predominanza di alte luci. Il secondo tris di pulsanti invece, serve la gestione della colorazione in base ad un punto di riferimento. Cliccando sulla prima pipetta infatti è possibile selezionare un punto dell’immagine e renderlo della tonalità mostrata dal secondo pulsante, di default il bianco. Questo tris di pulsanti viene in aiuto soprattutto quando sorge la necessità di creare un match di colore tra due immagini. Basterà infatti cliccare su questo secondo pulsante e selezionare su un immagine il colore che si vuole usare come riferimento e poi puntare sull’immagine che si vuole correggere laddove è presente lo stesso colore. Il sito Apple, fornisce un immagine chiara di questa correzione:
In questa immagine una donna è presente ripresa fuori casa e successivamente, dentro casa. L’immagine dentro casa però, presenta una dominante rossastra, data dal colore della lampada a cui è sottoposta la donna. Con un match tra le due immagini è possibile diminuire questa dominante e renderla più omogenea alla prima immagine, ottenendo questo risultato.
Come vedete, la maglietta non è divenuta bianca come nel primo fotogramma. Operare in questo modo sarebbe stato un errore, in quanto la donna dentro casa non è comunque esposta alla stessa luce esterna presente nel primo fotogramma. Dentro casa è comunque esposta ad una luce artificiale con una temperatura più calda. Ma quando si applica questo genere di correzione colore automatica, è molto importante tenere comunque presente il tipo di illumminazione a cui è sottoposta l’area che stiamo modificando. La seconda immagine, quella in modifica presenta un misto di luci: il neon di una lampada e la luce del giorno (alla finestra). L’immagine di riferimento (la prima) presenta soltanto la luce del giorno. Il colore di riferimento non potrà essere il bianco della maglietta, in quanto nei due fotogrammi è esposto a due luci differenti. Il colore di riferimento invece è il bianco degli infissi. Questo colore è sempre e solo esposto alla luce del giorno (alle spalle di lei in casa). In questo modo l’immagine risultante non sarà falsata o corrotta. Una buona correzione colore “inizia” da questo strumento automatico ma successivamente è necessario effettuare dei ritocchi a mano. Alla fine sono sempre i nostri occhi a comandare.
Un ulteriore barra di scorrimento è posizionata più in basso, denominata Sat. Questa barra opera sulla saturazione dei colori dell’immagine, dandoci la possibilità di aumentare o diminuire la forza dei colori come mostrato nella seguente serie di immagini. La saturazione è dapprima molto bassa, per poi essere manualmente aumentata.
Muovendo gli indicatori di colore posti al centro di ogni sfera, potremo correggere le nostre immagini nel caso in cui si presenti una dominante di colore. Un esempio di correzione di una dominante è evidenziato nella seguente immagine.
Il filtro CC3 permette di operare anche automaticamente per le correzioni semplici come quelle presentate da questa foto. E’ infatti possibile selezionare la pompetta posta in basso a sinistra di ogni sfera in modo che potremo cliccare sull’immagine e selezionare il “bianco” relativo alle luci selezionate. In questo modo tutti gli altri colori verranno ricalcolati, come se stessimo applicando il bilanciamento del bianco a posteriori. Il piccolo pulsante sferico, posto in basso a destra di ogni sfera invece ci permette di annullare le modifiche effettuate per le luci di riferimento. Se avessimo voluto modificare manualmente questa colorazione, avremmo dovuto operare manualmente su tutte le luci, spingendo ognuna delle leve di colorazione dalla parte opposta all’azzurro verde dominante della prima foto.
Color Correction avanzata
Spesso è necessario uniformare le diverse immagini che compongono il nostro video. Per questo motivo la color correction diventa un operazione molto più onerosa e impegnativa. Per questo Apple ci viene incontro dandoci la possibilità di organizzare interamente la struttura di Final Cut per gestire in modo puntuale la nostra correzione. Il primo consiglio che ci viene fornito infatti, è quello di modificare il layout di Final Cut utilizzando uno dei preset messi a nostra disposizione. Ci basterà per tanto selezionare Window dal menù di Final Cut, andare su Arrange e scegliere il template Color Correction.
In questo modo è possibile avere a portata di mano tutti gli strumenti necessari per applicare una color correction puntuale. Final Cut mostra tutti gli strumenti di cui abbiamo parlato che ci permettono di leggere tutte le informazioni fondamentali delle immagini analizzate, quali Waveform, Vectorscope, Histogram, Parade, Luminance, etc.
Il filtro CC3 presenta inoltre un menù di strumenti avanzati, nascosto. Per attivarlo vi basterà premere sulla sottile linea grigia posta in fondo allo spazio dedicato al filtro, denominata Limit Effect. Si presenterà un ulteriore sezione di opzioni e barre di selezione.
Sostanzialmente questa sezione del filtro CC3, serve appunto per limitare l’effetto desiderato ad una sola zona colore dell’immagine in cui viene applicato. La prima barra colorata ci permette di selezionare su quale banda di colore desideriamo operare. Per una selezione più accurata è possibile utilizzare la pipetta sulla destra e puntare direttamente sull’immagine. La barra Sat ci permette di selezionare quanto del colore selezionato ci interessa, agendo sulle tonalità vicine in tutta l’immagine, mentre la barra Luma agisce sulla luminosità. Oltre il classico pulsantino a sfera da utilizzarsi per annullare le impostazioni configurate, è possibile agire sulle leve di selezione poste in basso. La prima agisce sui contorni dell’immagine con il colore selezionato, rendendoli più morbidi o più netti. La seconda invece, agisce sulla potenza del ritocco applicata a quel colore. A destra invece, oltre il pulsantino della pipetta, vi è il pulsantino della chiave, che vi permetterà di realizzare fantastici effetti di chroma key. L’altro pulsante invece, ci permette di invertire tutte le operazioni compiute. Ognuna di queste opzioni meriterebbe maggiore dettaglio e spiegazioni ancora più approfondite, ma prima di realizzare degli effetti definitivi, è importante imparare e conoscere le potenzialità degli strumenti a propria disposizione, forniti da Final Cut. Tramite questo filtro potrete creare effetti cinematografici come il Chroma Key ed il Color Pass.
Tonalità e drammacità
Possiamo affermare che la Color Correction non è una pratica di editing legata soltanto alla correzione degli errori in fase di ripresa, ma ci permette di creare simpatici effetti per dare maggior risalto ad alcune scene dei nostri video lavori o addirittura creare un’apposita colorazione per dare maggiore enfasi narrativa ai nostri video, in modo da avvicinare la colorazione allo stato d’animo che vogliamo trasmettere. A questo proposito le applicazioni sono davvero molteplici, ed esistono software creati appositamente per la gestione della colorazione di corti o lungometraggi. Apple Color attualmente è uno dei migliori software che si occupa di gestione del colore, fornendo la possibilità di lavorare sul colore utilizzando maschere per oggetti movimento, second grading avanzata e decine e decine di altre opzioni per rendere i nostri video dei veri e propri capolavori per gli occhi. Dove si applica una second grading? Eccovi alcuni esempi. Ricorderete sicuramente il film Matrix, un film in cui è presente un’accurata second grading, che per tutto il film dona una voluta dominante verdastra, a ricordare l’universo informatico che compone il mondo virtuale in cui opera Neo. Stesso dicasi per la forte componente scura presente negli ultimi film di Batman, a sottolineare il suo operare nell’ombra e nell’oscurità. Questi banali esempi servono per rendere l’idea di come i nostri video, con un’accurata color correction possono “suggerire” o enfatizzare le emozioni che vogliamo trasmettere. Ma come per ogni altro campo di lavoro, per gli amanti del tutto e subito ecco venire incontro prodotti come Looks, un plugin per Final Cut creato da Magic Bullet. Si tratta di un programma che al suo interno contiene diversi preset che “simulano” tutto un lavoro di color correction secondaria. In questo modo direttamente da Final Cut potremo utilizzare delle tonalità di colore standard già pronte oppure usarle come base di partenza per le nostre personalizzazioni.
Buona color correction a tutti!
Foto di Apple.com – dvshow.com