Buone notizie per gli utenti italiani: nel nostro paese calano le minacce informatiche del 42%, malgrado i sempre maggiori attacchi verso le banche e i sistemi Android.
Check Point ha svelato che, a livello globale, nell’ultimo mese del 2015 il rischio di infezione da parte di un malware è aumentato del 17% e che il numero di ceppi di malware attivi è aumentato del 25%, rispetto a novembre 2015. L’Italia rimane il quarto paese europeo più colpito (solo dopo Montenegro, Polonia e Grecia) in termini di numero di minacce, ma registra una netta diminuzione (-42%) delle minacce, passando da un indice pari a 12,3% (a novembre) a un indice del 7,1% (a dicembre).
Tra le nuove minacce segnaliamo Tinba, un trojan che ruba le credenziali alle sue vittime, e Ponmocup, un botnet usato per le pubblicità fraudolente online, il furto di dati e per scaricare ulteriori malware sulle macchine che infetta. Ponmocup è un malware evoluto, composto da diversi elementi capaci di creare, installare, eseguire e controllare il malware stesso, ed è stato progettato con numerose tecniche in grado di eludere i normali controlli.
Come nei mesi precedenti, Conficker si conferma il tipo di malware più diffuso, responsabile del 25% di tutti gli attacchi di questo periodo – una percentuale molto più alta rispetto al secondo classificato Sality, responsabile del 9% degli attacchi. Conficker e la variante di malware Necurs, medaglia di bronzo, agiscono disabilitando i servizi di sicurezza, al fine di creare più vulnerabilità nel network, consentendo quindi un’infezione ancora più profonda, e il lancio di attacchi DDoS e spam. Anche in Italia, Conficker e Sality rimangono ai primi posti della classifica dei malware più diffusi, seguiti dai già citati Tinba e Ponmocup.
La ricerca di Check Point ha denunciato anche i malware mobili più diffusi a dicembre 2015, e, ancora una volta, gli attacchi contro Android sono stati molto più frequenti di quelli ai danni di iOS.