Il nuovo campus sorgerà a Cupertino, a pochi chilometri dall’attuale sede, perchè Jobs e tutta la dirigenza non volevano allontanarsi dalla storica città. Per raggiungere questo scopo, sappiamo quanto Apple abbia lottato per avere tutte le autorizzazioni necessarie, come confermato oggi dall’architetto del progetto, Norman Foster.
Foster ha rilasciato una serie di dichiarazioni sull’evoluzione del progetto e sulla sua collaborazione con Steve Jobs per la realizzazione di questo Campus 2.
L’edificio principale è stato pensato per ospitare 12.000 persone sono un unico, gigantesco tetto circolare. Foster ha paragonato questa struttura ad un’università, che solitamente però ha una dozzina di edifici separati. Tra l’altro, Steve Jobs ha chiesto che venisse preso come modello il Main Quand del campus di Stanford, dove lui ha studiato.
Inizialmente, il progetto era molto più piccolo di quello attuale, poi, quando si è reso disponibile il luogo dove sorgeva l’ex campus di HP, la portata di tutta l’idea è stata modificata. Nel frattempo, il punto di riferimento per Steve Jobs era sempre il grande spazio libero nel campus di Stanford, che lui conosceva in ogni minimo dettaglio.
Inoltre, Steve Jobs voleva anche un ricordo di quando era giovane, per cui ha sempre dato importanza al verde e agli alberi di frutti. Insomma, tanto tanto verde. L’architetto e Jobs hanno discusso per diversi mesi prima di arrivare alla soluzione finale: un edificio dalla forma circolare e senza soluzione di continuità.
Il tutto è stato studiato per far restare vicini i team che più devono collaborare tra di loro, mentre gli spazi comuni e quelli aperti sono stati pensati per essere accessibili da ogni parte dell’edificio. All’ingresso ci saranno bar e sale comuni, mentre una parte del cerchio sarà dedicata ai ristoranti. Chi ama lo sport potrà fare jogging o ciclismo, grazie ad una serie di sentirei lunghi centinaia di metri. I piani saranno quattro, con la possibilità di accesso anche per i disabili.
Ovviamente, le auto saranno parcheggiate in un parcheggio interrato, visto che nessuno ama vedere una doppia fila di auto in mezzo al verde.