Apple entra nel gruppo che chiede la modifica della NSA

Anche Apple ha aderito al gruppo formato da Microsoft, Twitter, Google, Yahoo!, Facebook e altri colossi del settore tecnologico nato per chiedere una serie di modifiche alla NSA.

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All’inizio del 2013 è scoppiato il caso NSA negli Stati Uniti: la National Security Agency avrebbe utilizzato informazioni e dati provenienti da queste aziende per monitorare i cittadini negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Le aziende che sarebbero implicate nel programma “Prism” hanno negato ogni tipo di coinvolgimento, anche se alcuni documenti della NSA sembrano confutare questa tesi.

In ogni caso, il gruppo formato ora anche da Apple chiede una riforma nelle politiche di sorveglianza del governo. Tale riforma si basa su cinque principi guida, che vanno dal limitare il potere del governo nella possibilità di obbligare le aziende a fornire dati sensibili soltanto ai casi più gravi e di sicurezza pubblica, al vietare ogni tipo di controllo su ogni informazione o dato lecito degli utenti, andando a cancellare tali informazioni.

Anche le autorizzazioni dei giudici devono essere riviste, dando vita ad un processo con tanto di contraddittorio e con la pubblicazione delle sentenze per tenere informata tutta la cittadinanza. Un altro punto gardine richiesto dal gruppo di aziende è la trasparenza: il governo deve intraprendere un dibattito sui poteri di sorveglianza e sulla portata del programma NSA, pubblicando il numero delle richieste fatte ai giudici per entrare in possesso di dati sensibili dei cittadini.

Infine, ogni tipo di sorveglianza deve essere limitato dalla legge e posto sotto la supervisione di un organo indipendente.

 

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