Per Apple le difficoltà potrebbero essere solo all’inizio: un analista prevede altri due anni duri per la mela

Secondo un rapporto di Peter Misek, analista per Jefferies, le difficoltà per Apple potrebbero essere solo all’inizio e la mela potrebbe dover affrontare ancora due anni difficili. Vediamo insieme quali potrebbero essere le insidie all’orizzonte per la compagnia di Cupertino.

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Non sempre gli analisti riescono ad azzeccare le loro previsioni e i loro precedenti tentativi di indovinare che cosa accadrà nel nostro futuro, specie per quanto riguarda l’imprevedibile mondo Apple, sono stati spesso insoddisfacenti. Però molto spesso anche i report che si sono rivelati essere molto lontani dalla realtà, hanno saputo poi rivelarsi ottimi spunti di riflessione.

In una lunga nota agli investitori Misek ha sottolineato che crede che Apple stia affrontando una fase difficile che potrà durare anche due anni. Fortune, in una sua ripubblicazione di alcune parti della nota dell’investitore mette in evidenza una serie di punti specifici che, secondo Misek, potranno essere di particolare criticità di Apple.

Il primo? Le spese di capitale. L’analista ha osservato che Apple rischia di vederne un aumento di circa il 50% nei prossimi due anni, (una cifra che, potenzialmente, può vedere l’azienda aggiungere i 10 miliardi di dollari ogni anno per le spese correnti). Questo, continua l’analista, sarà causato in maniera preponderante dal fatto che la mela sarà costretta a finanziare espansioni della propria catena di fornitura di chip e pannelli touchscreen (questo in gran parte è figlio della scelta di smarcarsi da Samsung). Altro capitolo di spesa tutt’altro che banale sarà costituito dalla costruzione e dal mantenimento dell’intera infrastruttura dei servizi Apple a livello globale, costituita dai data center iCloud.

La seconda preoccupazione nel futuro di Apple riguarda gli equilibri di cassa della società, una situazione che Fortune ipotizza poter vedere i flussi di cassa aumentare addirittura di 40 miliardi di dollari nell’arco temporale dei prossimi 24 mesi. La causa principale di ciò, ipotizza l’analista, potrebbe riguardare i piani di Apple per un modello di iPhone più economico rivolto ai paesi in via di sviluppo (come l’India). In questi paesi verrebbe a mancare la spinta fondamentale della distribuzione e del pagamento del terminale da parte dei carrier telefonici, che poi rivendono gli iPhone grazie alla stipula di contratti telefonici con gli utenti. In questo scenario potrebbe essere Apple stessa ad interagire direttamente coi consumatori proponendo direttamente dei piani di finanziamento dei propri terminali. Uno scenario ipotetico certo, ma non certo privo di insidie per la mela.

L’analista ha concluso che Jefferies, nel suo complesso, ritiene che la competizione negli smartphone di fascia alta stianocostringendo Apple a investire in tecnologia next-gen riguardante i pannelli lcd dello schermo in modo da differenziare l’offerta con i propri competitor.

A noi non resta che vedere se le analisi di Misek troveranno riscontro nella realtà. 

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