Il nuovo MacBook Pro da 13 pollici Retina Display amplia la famiglia Apple di notebook high-end, lanciando un nuovo terminale di fascia alta per i clienti più esigenti.
In un momento in cui le vendite dei PC sono in calo e i margini di profitto di molti produttori si stanno riducendo al massimo, con lo scopo di realizzare netbook sempre più economici (un esempio è il Chromebook di Samsung che costa 250$), Apple vuole invece affermare la sua posizione di leadership per realizzare lo stato dell’arte dei notebook, a prescindere dal prezzo.
Con uno schermo definito “una meraviglia ingegneristica” e i suoi oltre quattro milioni di pixel, questo MacBook Pro da 13″ Retina è il secondo notebook per risoluzione più alta al mondo, dietro solo al suo fratello maggiore da 15 pollici. Altri produttori di PC non si sono presi la briga di realizzare schermi ad alta risoluzione, perchè per loro non era evidente una ragione commerciale plausibile per realizzarlo. Un po’ come facevano i produttori di smartphone prima che Apple presentasse, nel 2010, il primo iPhone con display Retina.
tale tipologia di display è poi arrivata pochi mesi fa su iPad e sui MacBook Pro da 15, confermando la volontà dell’azienda di puntare molto sulla qualità dello schermo. E non è un lavoro da poco, dato che sono necessarie una scelta di trovate ingegneristiche molto complesse, con integrazione perfetta tra hardware e software. Ad esempio, per supportare un display retina, bisogna riscrivere anche il sistema operativo e rendere più semplice per gli sviluppatori trasformare le loro app e renderle compatibili con questa nuova risoluzione.
Il risultato è un sistema costoso. Il MacBook Pro da 13″ Retina modello base costa 1799€, rispetto a prezzi per PC portatili che vanno dai 600 agli 800€, con netbook che si trovano anche a meno di 300€.
Ma Apple non offre solo uno schermo di alta qualità. Il nuovo MacBook Pro è stato progettato anche per essere il 25% più sottile del suo predecessore, perde l’unità ottica, ma guadagna una nuova tipologia di hard disk per l’archiviazione allo stato solido che accelera l’avvio del computer di 2,4 volte e la copia dei file di 3,7 volte. Anche la batteria è stata migliorata, per assicurare 7 ore di utilizzo e 30 giorni di stanby.
Apple si è poi concetrata sul reparto multimediale, realizzando due speaker di ottima qualità e un doppio microfono per videochiamate e chiamate VoIP senza eguali. Il doppio microfono serve anche a ridurre il rumore e facilitare l’utilizzo della funzione dettatura in OS X.
Per quanto riguarda le connessioni, abbiamo due porte Thunderbolt (che supportano anche collegamenti FireWire e Ethernet Gigabit), e la porta HDMI. La scheda grafica NVIDIA GeForce GT 650M assicura ottime prestazioni anche sul campo ludico, oltre che per quanto concerne l’editing video.
Apple è tra le poche aziende che continuano a sfornare notebook di fascia alta, senza però abbandonare il supporto ai vecchi modelli, dato che Mountain Lion può essere installato su dispositivi di 3-4 anni fa senza troppi problemi.
L’azienda ha fatto un ulteriore passo verso il perfezionismo dei suoi notebook, sviluppando in casa ogni singolo elemento presente nel portatile. Il risultato è un apparecchio solido, funzionale, privo di bug e perfettamente integrato con il software installato.