Con Tim Cook Apple applica politiche più restrittive sulla gestione della catena di fornitura

Secondo quanto riportato da alcune fonti sembra che Apple, sotto la guida di Tim Cook, abbia introdotto nuove politiche più restrittive sul controllo della qualità nella catena di fornitura.

Stando a quanto riportato da alcune fonti all’interno della catena di fornitura provenienti dall’estremo oriente a DigiTimes sembra che Apple, sotto la guida di Tim Cook, abbia introdotto nuove politiche più restrittive rispetto alla gestione della propria catena di fornitura. Tra i cambiamenti introdotti dalla compagnia troviamo ispezioni più frequenti con maggior tempo speso nella loro esecuzione ed un’attenzione rinnovata sulla gestione dei costi e della qualità dei prodotti. Tutti i fornitori, secondo il report, sarebbero sotto pesanti valutazioni con particolare attenzione alla performance dell’intera catena di fornitura.

Le fonti hanno fornito anche un esempio di tali politiche, e stando a quanto riportato sembra che sia stata trovata un’impronta erroneamente stampata all’interno di un MacBook Pro e, appena scoperto l’errore, la compagnia avrebbe richiesto un nuovo controllo di tutta la catena di produzione per risolvere il problema. Queste nuove politiche sembrerebbero mettere a dura prova i fornitori, e l’azienda di Cupertino potrebbe addirittura applicare nuove soglie da far rispettare alle compagnie che vorranno entrare a far parte della sua catena di fornitura.

Tutto questo è arrivato dopo l’insediamento di Tim Cook, un dirigente di Apple rinomato per la propria efficienza in merito alla gestione della catena di fornitura della compagnia di Cupertino. Dopo aver preso il controllo della catena di fornitura di Apple Tim Cook ridusse il numero di fornitori di componenti da 100 a 24, obbligando le compagnie a competere per effettuare degli affari con Apple. Cook chiuse anche 10 stabilimenti di Apple su 19 così da ridurre l’accumulo eccessivo di scorte.

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