AirDrop è considerata, passatemi il gioco di parole, la novità più innovativa di Lion. Il suo scopo? Copiare o trasferire file tra due o più Mac collegati tra di loro tramite WiFi. Si badi bene, non “collegati alla stessa rete wireless”, ma direttamente l’uno con l’altro. Il funzionamento è davvero semplice.
Per attivare AirDrop non dovete far altro che accendere il WiFi sui due Mac e poi cliccare su Vai del Finder in alto sulla status bar e selezionare la voce AirDrop. Si aprirà una nuova finestra che automaticamente andrà alla ricerca di altri Mac presenti nelle vicinanze e con la stessa funzione attivata.
Una volta trovato il secondo Mac con AirDrop attivo, è possibile trasferire, copiare e spostare qualsiasi file dall’uno all’altro. Per trasferire un file verso un altro dispositivo è sufficiente trascinarlo sull’icona del destinatario, quindi sul computer ricevente comparirà un popup che permette di effettuare una serie di scelte: salvare ed aprire il documento, rifiutarlo o semplicemente salvarlo.
Insomma, AirDrop sostituisce quel tipo di trasferimento file prima possibile solo tramite Bluetooth, in modo molto più macchinoso, o infrarossi.
Però c’è… un però. Avrei voluto mostrarvi personalmente il funzionamento di AirDrop, utilizzando il mio MacBook Pro e il mio iMac, ma purtroppo questa funzione non è supportata dai computer più datati. AirDrop, infatti, può essere utilizzata solo sui computer più recenti, e in particolare:
- MacBookPro (Late 2008 o più recente)
- MacBook Air (Late 2010 o più recente)
- MacBook (Late 2008 o più recente)
- iMac (Early 2009 o più recente)
- Mac Mini (Mid 2010 o più recente)
- Mac Pro (Early 2009 con AirPort Extreme oppure Mid 2010)
E in effetti, avendo io un iMac del 2008 non ho potuto utilizzare questa funzione, che invece sul MacBook Pro del 2009 è perfettamente funzionante. Detto questo, si tratta di un tipo di collegamento e di modalità di trasferimento file davvero semplice e veloce, che tornerà utile in tantissime occasioni.