Final Cut X continua a far parlare di sè!

Il sito di riferimento DV Show, questa notte ha pubblicato un interessante articolo sulle impressioni di Steve Miller, proprietario di ReelTime Video, veterano sessantenne del mondo dell’editing video, che ha partecipato all’incontro al supermeet di Las Vegas: “Con questa presentazione Apple, tutti gli editor professionisti del mondo hanno visto le loro credenziali abbassarsi o addirittura saltare in aria”.

Personalmente ci siamo confrontati con quanto afferma Steve Miller, anche se non sembra tra i più contenti da questo lancio glorioso di Apple, la sua intervista inizia subito con un affermazione al quanto polemica.

Nel suo articolo (potrete leggerlo qui) sembra farsi portavoce di coloro che prima si ritenessero di un elitè, unici “certificati” editor, i guru dell’editing video, i maghi, i soli veri professionisti capaci di usare Final Cut Pro. Questi adesso sono stati ridotti alla stregua degli editor principianti. Quelli che fino a ieri usavano windows movie maker (senza voler togliere nulla al prodottino di editing microsoft). Adesso la porta è aperta a tutti. Il prezzo è talmente accessibile che anche il più piccolo dei neofiti potrà dire: io uso Final Cut Pro e targassi di un etichetta “pro”. Ho voluto per tanto leggere attentamente l’articolo e presentarvelo con qualche riflessione personale, in quanto sembra proprio colpire il cuore di alcuni argomenti trattati anche dall’utenza di SlideToMac, in commento al precedente articolo sul Supermeet di Las Vegas.

“Fino a ieri ho sempre evitato iMovie perchè mi faceva anche ridere e non ho mai preso in considerazione Final Cut Pro Express perchè sapevo che era orientato ad una fascia di utenza semi professionale che in realtà considererei  amatoriale. Con Final Cut Pro invece ci inseriva in una classe tutta nostra e io mi potevo dire (e mi sentivo) un professionista. Vantavo la mia conoscenza tecnica quando mi presentavo a grandi società del mondo video. In fondo io sapevo davvero usare uno dei più grandi software del pianeta”.

Parole dure quelle usate da Steve nel parlare della novità “rivoluzionaria” presentata il 12 Aprile. Ma cosa lo spinge a parlare così aspramente della tecnica commerciale nascosta dietro questa nuova macchina da guerra chiamata Final Cut Pro 10?

Innanzitutto Steve sembra criticare l’evento e la reazione dell’uditorio. Assistere a 1500 editor professionisti che urlavano e glorificavano la presentazione di quello che è solo un iMovie pompato gli è sembrato piuttosto inopportuno. Il suo esempio è abbastanza esplicativo: “E’ stato come vedere Steven Spielberg eccitarsi nell’accogliere l’uscita di una nuova flip-camera”.

Per Steve il prezzo è ridicolo, con meno di 300 dollari adesso tutti si butteranno nell’arena. Adesso siamo messi tutti al confronto di ex-utilizzatori di iMovie o windows movie maker. Come si potrà tracciare il confine tra utenza professionale e utenza amatoriale? Inoltre è un prezzo a davvero sconcertante. Attualmente è possibile comprare Final Cut Pro 4.1 su amazon.com a 549 dollari…usato! Cosa vi dice questo?
Personalmente immagino un pò la rabbia di coloro che hanno speso da poco 1000 euro per l’ultima versione di Final Cut Pro Studio e si trovano davanti al nuovo, disponibile a 300 dollari. Ma sinceramente credo che Steve Miller stia un pò esagerando. Innanzitutto perchè conoscendo le politiche Apple, chi dimostrerà di avere una versione originale di Final Cut Pro 7, potrà sicuramente acquistare una versione “upgrade” di Final Cut X a molto meno. In secondo luogo, come ho sempre sostenuto, Final Cut X a 300 euro su Mac App Store, sarà SOLO Final Cut X. Non sarà l’intera suite Studio.
Ma Steve continua la sua analisi polemica aggredendo anche la nuova icona di Final Cut X. Domandate a qualsiasi designer cosa sia la psicologia del colore.  Molti colori, diversi colori intendono la diversità, l’universalità, sottointendono perciò il tanto in uno! “All in one” per intenderci. Se invece usavi un colore, sottointendevi una sola categoria, realizzavi una nicchia.

Da notare anche l’intelligenza usata da Apple nel mostrare un evento in così breve tempo. Il tempo non è stato necessario per poter far esprimere a nessuno il proprio pensiero, proprio perché nessuno si poteva sentire chiamato in causa. Nè il professionista nè l’amatore. In quel poco tempo e in quei scorci di presentazione pratica, cosa puoi realmente capire per giudicare un prodotto? Il professionista non riesce a capire se è lui il target su cui è disegnata l’applicazione. L’amatore invece vede e sente parlare di funzionalità che fino a ieri non sapeva cosa fossero e non si rende conto se l’applicazione è adatta ai video di compleanno che ha fatto fino a ieri. Sembra perciò che Apple abbia voluto creare un evento Final Cut X, giusto perchè doveva essere un evento.

Qualsiasi professionista sa, che alla base di un buon software di editing, le cose principali sono il processo di cattura immagini, la compatibilità e la connettibilità con prodotti di terze parti siano esse in input o in output. Niente di tutto questo invece è stato mostrato a Las Vegas. Bisognerebbe perciò essere molto cauti a firmare su bianco e nero che Final Cut X sia davvero un successo senza aver potuto visionare come si comporta in questi casi.

Steve riesce a sorprendermi quando dice che tutti, ma proprio tutti, al visionare la prima diapositiva abbiamo pensato: questo è iMovie Pro. Ed il sottoscritto conferma ragazzi. Chi non lo ha pensato?

Inoltre, secondo Steve, la distribuzione tramite Mac App Store sottointende molto.  Basandosi sul fatto che ogni applicazione di Mac App Store è a sè stante, potrebbe non esistere mai più una suite, perché ogni applicazione sarà acquistabile separatamente. Non si è parlato di versione “aggiornamento”, perciò tutti dovremo ri-comprarlo! E non sarà sovrascritto il nostro Final Cut Pro 7, intendendo che se sentirete la mancanza di qualcosa da Final Cut X, potrete usare parallelamente anche Final Cut Pro 7.

Infine l’intervista chiude con un colpo di grazia inaspettato: nessuna trascodifica, con 64bit avrete pieno utilizzo della memoria, sfrutterete il multicore della vostra CPU, il rendering ci sarà lo stesso ma in background, la timeline è magnetica e si autosincronizzano le clip…e che è?!? Cose già viste da altre suite, presenti già in altri NLE…e la folla è in subbuglio, grida e si esalta? A prima vista sembra iMove, alcune cose si fanno come iMovie, le funzionalità sono migliori di iMovie… ma allora è iMovie?

Troppo pessimismo?
Steve Miller si è divertito ad accentuare i punti di caduta di una presentazione? A voi la parola.

Fonte : http://www.thedvshow.com/imovie-pro-dazzles-professional-editors/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter

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