Qualche giorno abbiamo parlato del mondo “post-PC” di Steve Jobs: con i tablet «si potrà fare tutto, leggere giornali, libri, giocare, video telefonare con Face Time, scrivere, studiare e navigare su internet.» Ma Michael Gartenberg, giornalista e Research Director presso Gartner, ha una visione diversa del futuro: post non significa senza.
Gartenberg parla chiaro: nel breve periodo il Pc (di seguito inteso nella più ampia accezione del termine, Mac o Pc Windows) non andrà da nessuna parte, nonostante siano in molti a chiamare a gran voce la sua fine. I device come l’iPad non sostituiranno i personal computer.
Gartenberg paragona i computer a coltellini svizzeri dell’informazione: volete internet senza compromessi? Serve un pc. Dovete accedere ad applicazioni e informazioni su sistemi aziendali, tipicamente legacy? Di nuovo, pc. Volete giocare con i videogames più sofisticati? Ancora una volta: pc. E a dirla tutta, scrive l’analista, anche l’iPad ha bisogno di un pc per l’attivazione e la sincronizzazione dei contenuti. Quindi, a meno che non si sia disposti a vivere con un sottoinsieme di funzioni e funzionalità, ne avremo ancora bisogno.
Ma perchè si parla già tanto dell’era “post”? Secondo Gartenberg stiamo vivendo un momento di transizione in cui i device come l’iPad bilanciano la complessità della tecnologia offrendo alcune funzionalità senza limiti di pesantezza e lentezza. Parola d’ordine: semplicità. Probabilmente i device di ultima generazione sostituiranno l’acquisto di un secondo, terzo computer che stavamo meditando di comprare.
D’altronde anche Steve ha riconosciuto il problema, più culturale che tecnologico, relativo al passaggio dai pc ai tablet. Richiamando la sua metafora, è come passare da una società agricola, caratterizzata da camion e furgoni, ad una metropolitana, in cui si acquistano auto. I pc sono come furgoni: in futuro saranno ancora in giro, ma verranno acquistati da un numero sempre minore di persone.