Introduzione a Final Cut Pro [SPECIALE SlideToMac]

Final Cut Pro è un’applicazione che non usa mezzi termini. Offre degli strumenti di editing collaudati e stabili, ma l’intera interfaccia è orientata ad un utenza che vanta una discreta conoscenza di altri prodotti usati per gli stessi scopi. Per questo motivo l’impatto ai meno esperti non sarà dei più immediati e le difficoltà nasceranno già dai primi passi dell’utilizzo. Se questa è la condizione in cui vi trovate dopo aver effettuato questo acquisto, la seguente guida fa al caso vostro. Nella maniera più breve ma allo stesso tempo semplice possibile vi saranno illustrati e presentati gli spazi di lavoro, le varie finestre e le opzioni di base con cui dovrete interagire dopo aver avviato per la prima volta Final Cut Pro. Questo è solo il primo di tanti appuntamenti dedicati al video editing che troverete qui su SlideTomac! Buona lettura…

Innanzitutto è importante sapere che la guida è riferita a Final Cut Pro versione 7, che da adesso chiameremo FCP per comodità. Per fissare meglio tutti i concetti esposti, vi consiglio di configurare il vostro mac per utilizzare gli “spaces”, in modo da poter avere su uno space FCP e sull’altro la pagina che state leggendo, nel vostro browser preferito, ossia Safari giusto?

Una volta avviata l’applicazione ci troveremo davanti ad una disposizione di diverse finestre che riempiranno l’intero schermo del vostro mac. Queste finestre possono essere spostate singolarmente e posizionate tra loro a nostro piacimento, permettendoci così di personalizzare e salvare la loro disposizione secondo i nostri gusti e aiutarci secondo la tipologia di lavoro che dovremo effettuare. FCP infatti continene dei layout predefiniti con cui poter subito fare amicizia. Per visualizzarli vi basterà cliccare nella barra dei menù “Window” e poi selezionare “Arrange”. I layout predefiniti sono:

  • Audio Mixing;
  • Color Correction;
  • Multiple Edits;
  • Standard;
  • Two Up.

Provateli e noterete come questi layout siano stati creati per favorire l’utente nell’utilizzo di FCP a seconda della fase del proprio lavoro. Ad esempio, se si sta lavorando su un concerto musicale, uno spettacolo o simili, dove cioè dovremo dare priorità al lavoro su più tracce audio, alla sincronia tra camere, etc, sarete facilitati se utilizzerete il layout “Audio Mixing”. Se invece avete già finito il montato e passate ad una fase di color correction, per unificare il montato, ecco che vi verrà incontro un layout più consono, quale il “Color Correction”.
Nella grande maggioranza dei casi, si opta per un unico layout, magari personalizzato secondo le proprie esigenze e comodità. Nel mio caso, ho scelto di personalizzare il mio layout dando grande spazio alla finestra monitor che mostra a video prodotto nella propria timeline.

Segue uno screenshot del mio spazio lavoro.

Le finestre di Final Cut Pro.

Alcune finestre utilizzabili da FCP sono già visibili alla prima apertura, altre invece dovrete richiamarle voi dalla barra dei menù. Avrete a disposizione le seguenti finestre:

  • Tool Palette;
  • Viewer;
  • Canvas;
  • Tool Bench;
  • Timeline;
  • Audio Meters;
  • Browser;
  • Effects;
  • Favorites;
  • Export Queque.

Prima di analizzarle brevemente una ad una, è importante sapere che alcune di queste possono essere gestite come delle semplici tabelle raggruppabili insieme ad altre, in un unica finestra. Un pò come avviene per i moderni browser come Safari, Firefox o Chrome. Con questi browser infatti possiamo aprire più siti internet non più in diverse finestre ma, qualora volessimo, in diverse “TAB”. Lo stesso principio viene ripreso da FCP, permettendoci perciò di avere una sola finestra contenente più tab a seconda del contesto in cui si opera,. Questo ci permette di avere molte finestre a portata di click, in modo ordinato senza doverle di volta in volta aprire e chiudere.

Tool Palette.

Si tratta di una semplice ma completissima barra degli strumenti.

E’ importante suggterivi da subito che gli strumenti disponibili in questa barra sono tutti selezionabili anche tramite  abbreviazioni da tastiera. Forse agli inizi penserete che questa barra sia indispensabile ed iniziando ad editare in FCP inizierete a far fare chilometri su chilometri al vostro puntatore del mouse. In realtà, man mano che userete intensamente  FCP, scoprirete che sono molto ma molto più comode le abbreviazioni da tastiera, al punto da non sentire più la necessità di questa barra.

Certo se vi è passato tra le mani un qualsiasi software di fotoritocco grafico come Photoshop o Gimp, vi sentirete sicuramente a vostro agio, riconoscerete subito il classico pulsante per la selezione e/o la lente di ingrandimento. E come i software citati alcuni di questi strumenti contengono altri piccoli pulsanti a comparsa, visualizzabili tenendo premuto qualche secondo su di essi. Ad esempio la lente di ingrandimento mostra la possibilità di fare un zoom in oppure uno zoom out. Per darvi il senso della velocità che acquisireste utilizzando la tastiera, nel caso voleste usare la lente di ingrandimento per fare uno zoom out con il vostro puntatore del mouse, dovreste selezionare il pulsante lente tenendo premuto e quando apprarirà il giusto riquadro, selezionare la lente con il segno meno.
In realtà utilizzando la tastiera dovreste richiamare la lente con il tasto Z, e nel caso vogliate uno zoom out, vi basterebbe premere una seconda volta il tasto “Z” ed automaticamente il cursore diventerà una lente per lo ZOOM OUT. Una volta capito questo funzionamento applicabile per tutti i tasti della barra, converrete con me, che è molto meglio disporsi mentalmente ad imparare il prima possibile i tasti di selezione rapida.

Detto questo passiamo brevemente a tutti i tasti disponibili con ordine, tra le parentesi vi suggerirò il tasto di avvio rapido.

La freccia (A) come avevo anticipato è lo strumento di selezione. Vi permette di selezionare un qualsiasi oggetto nella timeline.

In ordine, seguendo verso il basso troviamo lo strumento di selezione ed edit (G). Questo tasto, usato raramente, serve per selezionare la fine di una clip e l’inizio di una nuova sulla timeline, in questo modo si apriranno due clip in una nuova finestra chiamata di trimming per permetterci di eseguire un editing di precisione.

Successivamente troviamo il bottone di selezione traccia in avanti o in dietro (T). Questo strumento alle volte è davvero utile. Rende infatti il cursore del mouse in una freccia selezionante, vi permetterà cioè di selezionare tutte le clip da quella selezionata in avanti o indietro sulla stessa traccia.

Il prossimo è lo strumento di taglio (R), serve per modificare velocemente i tagli che avete fatto alle clip in timeline. Se scorrete con questo strumento verso destra, la prima clip aumenterà di durata; se invece scorrete verso sinistra, aumenterà di durata la seconda clip.

Segue il pulsante per gli strumenti Slip, Slide e Speed (S),  selezionando con questo pulsante attivato una clip nella timeline, potrete fare diverse operazioni : modificare i punti di In e Out, farlo su due clip contemporaneamente, spostando con la punta del mouse la clip verso destra o verso sinistra. Mentre attivando la funzione speed, modificherete la durata della clip creando una velocità variabile (tecnicamente viene chiamata “time remap”).

Il pulsante seguente, al contrario degli ultimi due, sarà quello che userete più spesso insieme al primo: la lametta! (B). La lametta vi permetterà appunto di tagliare una clip video o audio all’interno della timeline.

Segue la classica lente d’ingrandimento (Z) presente nella maggior parte dei software di postproduzione fotografica o video. Vi aiuterà per ingrandire per ingrandire o ridurre la timeline oppure un fotogramma nel Viewer o nel Canvas. Esiste anche la classica manina (H), come sottofunzione di questo strumento. Con la manina potete spostare l’ingrandimento dove vi pare per osservare dettagli nascosti dalla finestra.

Il pulsante crop e distort (C) consente di ritagliare o distorcere il filmato direttamente dalla finestra canvas, anziché dalla scheda motion del viewer.

Infine l’ultimo strumento, tra i più popolari è lo strumento Pennino (P). Per utilizzare questo strumento bisogna imparare il concetto di KeyFrame, fondamentale nel mondo del video ed in particolare in FCP.

Browser.

 

La finestra del browser in FCP vi permetterà di tener a portata di mano tutti gli oggetti che utilizzerete nel vostro progetto. Banalmente parliamo di file grafici (jpg, bmp, tiff, etc), file video (mov, avi, mpeg, etc), file audio (mp3,wave,aiff,etc), progetti motion, soundtrack, etc. Non si tratta di una finestra legata direttamente al file system, ma di una finestra in cui potrete collegare oggetti provenienti da cartelle diverse del disco. Questo significa che potrete tenere i vostri file ovunque già si trovino e collegarli al progetto semplicemente importandoli o trascinandoli in questa finestra.

Classicamente, per importarli vi basterà premere il tasto destro del mouse in questa area e scegliere “import”, si aprirà una nuova finestra del finder per guidarvi alla selezione dei file che volete inserire nel progetto. Per progetti di notevole dimensione, vi consiglio di organizzare ben bene il vostro lavoro.  Un’ottima organizzazione iniziale vi permetterà di risparmiare notevolmente tempo in fase di lavoro. Per facilitare la vostra organizzazione, nella finestra browser infatti potrete creare cartelle (bin) virtuali (cmd+b). Per comodità infatti io separo i file che voglio utilizzare nel mio progetto, per trovarli facilmente dopo.
Per esempio in un matrimonio creo le cartelle: “Audio” dove collegherò i brani musicali, “Titoli” dove troveranno posto i titoli creati in Motion e varie cartelle per i video, divisi per categoria “Casa sposi”, “Chiesa” etc. Questa organizzazione non solo vi permetterà di dividere bene le vostre fonti, ma anche di aprirle separamante in diversi tab. Ogni BIN della finestra browser infatti, ci permetterà di creare una nuova tab.

Come per il finder di Mac OSX, la finestra browser vi permette di organizzare gli oggetti che contiene in diverse modalità di visualizzazione. Cliccando il tasto destro potrete cioè impostare le icone come lista, icone piccole, icone di media grandezza, icone grandi.

Dentro il browser di un nuovo progetto, troverete un oggetto di default : “sequence”. FCP chiama il vostro montaggio sequenza, altri software come Adobe Premiere lo chiamano Timeline. Si tratta in realtà della finestra che trovate di norma in basso al monitor, dove potrete trascinare i vostri file video o audio e poterli seguire temporalmente (ecco perchè timeline: linea del tempo). FCP essendo un software orientato a professionisti anche del cinema, chiama la timeline sequenza, a voler sottointendere che sia una delle più sequenze che dovrete realizzare per un unico lavoro. Tornando all’esempio del montaggio di un matrimonio, io per esempio creo una sequence per ogni parte del lavoro finale. Una sequence per il montato del matrimonio stesso, una per il backstage, una per l’intervista doppia etc. Nulla vi vieta di poter fare anche una sequenze per ogni capitolo del dvd che vorrete creare, ma questo dipende principalmente dalla complessità delle scene che state realizzando. Alla fine si tratta solo di un semplice metodo per organizzare meglio le scene dei vostri lavori. Altra cosa interessante da sapere è che le sequences sono ricorsive. Ossia potrete fare una sequence ed una volta terminata, inserire la stessa sequence in una nuova sequence, in modo da avere in un unico oggetto, tutto il montato che avete realizzato precedentemente. Se non vi siete confusi ancora, sappiate che una sequence inserita in una nuova sequence, si chiama “nested sequence” (sequenza innestata).

Un’altra funzione interessante della finestra del browser è la possibilità di etichettare gli oggetti che avete collegato al progetto. In questo modo, come avviene per il finder di OSX avremo una facilitazione visiva che ci permetterà di riconoscere certe clip o sequenze che per un determinato motivo riteniamo interessanti. Per impostare il colore basterà selezionare uno o più file contenuti nella finestra Browser e cliccare con il tasto destro di essi, scegliere la voce Label e potrete selezionare uno dei colori a vostra disposizione. Per FCP questi colori in realtà hanno già un loro significato logico.
Ad esempio le clip che segnerete con il colore arancio dovrebbero essere le “Good Take”, cioè clip da includere, possibilmente, nel montaggio finale. Con il rosso avrete le “Best Take”, cioè le scene indispensabili. Il celeste invece è per le “Alternate Shots”, cioè le scene alternative, quelle cioè che potrebbe essere utile inserire come contenuto extra di un DVD. Si tratta insomma di clip scartate ma tecnicamente utilizzabili. Il viola invece è per le interviste. Infine vi è il verde, per le scene che io chiamo “tappabuchi”, cioè clip non necessariamente da scartare, ma utili per riempire spazi vuoti in fase di montaggio. Per capirci le scene non particolarmente interessanti, riprese di luoghi, panoramiche etc che potrebbero essere utilizzate nel montaggio finale, ma che non hanno un valore particolare per il montaggio in sè. Per quest’ultimo punto, cioè l’uso delle etichette, si sottointende uno studio di visione di ogni clip che anticipa il lavoro stesso. Si tratta perciò di prendersi il proprio tempo per analizzare ogni clip e decidere cosa farne. Molti di noi sicuramente lavorano su progetti di minore rilevanza tecnica che sicuramente non necessitano di queste selezioni ed arcorgimenti, ma nel caso ci si trovi nel metter mano a progetti di una certa importanza, vi suggerisco di non sottovalutare queste funzioni. Come ogni opzione di FCP i nomi assegnati alle etichette sono “editabili” a nostro piacimento, basta andare nel menù “User Preferences” (dalla barra dei menù -> Final Cut Pro( e selezionate la scheda Labels.

La finestra del Browser ha anche una seconda scheda : “Effects”. Come avrete facilmente intuito si tratta degli effetti che potrete applicare ai vostri video. Quando parliamo di effetti, non stiamo solo parlando delle famose “transazioni” da un immagine all’altra, ma parliamo anche di i filtri audio video che ci permetteranno di modificare o correggere le riprese che abbiamo fatto, modificare i suoni, etc etc.

Viewer.


Viewer è la finestra che ci permette di “dialogare” con FCP- Da qui infatti vengono visualizzati i file contenuti nel Browser ed il montato della sequence selezionata.  Se selezionate con un doppio clic una clip video nel Browser, la visualizzerete direttamente nel Viewer e scrollando su quest’ultima verso destra o sinistra sulla finestra potrete vederla avanti ed indietro o ascoltarla. In questa finestra sono presenti i controlli di avanzamento della clip e potete effettuare, all’interno di questa finestra, la selezione delle porzioni della clip da inserire nella Timeline. Vi basterà infatti posizionare il cursore di avanzamento (tecnicamente testina) nel punto esatto da cui volete iniziare e premete il tasto I (Mark in), scorrere in avanti fino al punto desiderato e premere il tasto O (Mark Out). Trascinando poi la clip in timeline, trascinerete solo la porzione che avete selezionato. La finestra del Viewer contiene anche altre schede: Stereo (a1a2), Filters e Motion. Nella scheda Stereo troverete un paio di onde sonore: i canali destro e sinistro dell’audio della clip. Potrete anche qui intervenire, apportando modifiche come al livello del volume. Nella scheda filters, potrete agire sugli effetti che avete applicato alla clip stessa (qualora ne abbiate attivati) mentre nella scheda motion, invece, potrete apportare modifiche alla clip selezionata come la dimensione, lo zoom, spostamenti anche in 3D etc etc.

Timeline.


La timeline è la finestra in cui la vostra fantasia prenderà forma. E’ lo spazio dove gli oggetti del nostro progetto interagiranno tra loro e daranno vita al nostro cinecapolavoro. Il concetto di timeline è comune a tutti i software di editing video non lineare. La timeline ha un inizio, ma non ha una fine. E’ fisicamente uno spazio in cui i vostri oggetti grafici, video o audio verranno posizionati da sinistra verso destra. Per inserire una clip nella Timeline vi basterà trascinargliela dentro dalla finestra del Browser o dal Viewer. La timeline è divisa in due sezioni, una sopra l’altra, una disposta per i contenuti audio, l’altra per i contenuti video. Provando ad affiancare due clip in timeline e posizionando la testina a sinistra potremo avviare la riproduzione premendo la barra spaziatrice della tastiera. In questo modo vedremo in ordine la prima clip e successivamente la seconda. Provando invece a sovrapporre le clip, utilizzando i due spazi V1 e V2, vedremo che nel viewer di FCP verra mostrato solo il video più in alto. Questa è la base dell’editing multitraccia. Gli spazi audio e video V1, V2, A1, A2, etc, vengono infatti chiamati traccia video V1 e traccia audio A1. Sovrapponendo clip in più tracce è possibile creare gli effetti fondamentali dell’editing come la titolazione, il chroma key, ed altri effetti molto più complessi. Quando inserirete un qualsiasi oggetto in timeline, vedrete apparire una sottile linea nella parte superiore. Si tratta di un avvertimento per la riproduzione dei vostri contenuti. Infatti se proverete a sovrapporre più clip in più tracce contemporaneamente, magari con opacità diverse, a meno che non stiate lavorando con un Mac Pro di ultimissima generazione, noterete che la riproduzione avverrà a scatti. Questo perché per riprodurre il flusso video che avete creato, sono necessarie risorse superiori a quanto disponete. Ecco perché è necessario “renderizzare” il flusso di lavoro, creare cioè un video “temporaneo” per il punto in cui sono necessarie più risorse. Potrete rendervi conto se è neccessario un rendering per il vostro edit se le linee in alto in timeline sono verdi, arancioni o peggio ancora rosse.

Buon editing a tutti con Final Cut Pro!

HotAcquista iPhone 15 su Amazon!
Approfondimenti