Apple è stata scagionata dall’accusa di aver violato le leggi sulla privacy dello Stato a seguito di una denuncia presentata da diversi utenti, i quali si lamentavano del fatto che, per effettuare acquisti su iTunes, erano stati obbligati a fornire anche indirizzo fisico e numero di telefono.
I querelanti avevano citato Apple e una serie di altri rivenditori online, accusandoli di averli obbligati a fornire informazioni “non necessarie” per completare gli acquisti tramite carta di credito. Tali informazioni incriminate si riferiscono all’indirizzo fisico e al numero di telefono, considerati non indispensabili per effettuare acquisti online. Per i querelanti, la richiesta di tali informazioni sarebbe lesiva delle leggi sulla privacy vigenti in California, le quali vietano ai rivenditori di richiedere ai clienti dati non necessari al completamento dell’acquisto.
I giudici hanno però stabilito che tali leggi non si applicano agli acquisti on-line che possono essere scaricati elettronicamente, ma soltanto ai punti vendita fisici. La decisione non ha trovato d’accordo l’intero collegio, tanto che tre dei sette giudici hanno votato contro e hanno affermato che questa sentenza è una “vittoria per i rivenditori online, ma una grave perdita per i consumatori, che negli acquisti online devono già affrontare una sempre crescente invasione della vita privata”.