Dopo aver visto la presentazione dei nuovi MacBook Pro, ammetto che la grande novità della Touch Bar mi ha fatto tentennare non poco. Il prezzo, però, mi ha poi convinto a desistere, magari con l’idea di posticiparne l’acquisto a fine anno, quando nel mercato dell’usato si troverà sicuramente qualche occasione. Ma, dopo 10 mesi di Microsoft Surface (eh già…), non ce l’ho fatta e alla fine ho provato il MacBook 12 2015…
Presentato quasi due anni fa, questo portatile Apple – opinione personale – rimane ancora il più bello esteticamente: il profilo ultra-sottile, il peso limitato a soli 920 grammi, materiali che già al tatto ti fanno capire l’alta qualità degli stessi, tastiera con tasti quasi a filo (e led per ogni singolo tasto…) sono solo alcuni degli elementi distintivi di questo MacBook 12 pollici.
Il modello scelto è quello con SSD da 512GB, 8GB di RAM, processore Intel Core M5 1.2 GHz con 4MB di cache L3, e scheda grafica Intel HD Graphics 5300 1536 MB. Diciamolo subito, passare da un Surface Pro 3 ad un MacBook di ultima generazione è come passare da un hotel a 3 stelle ad un hotel super-lusso, e non solo nelle prestazioni. Anche qui, come per la diatriba iOS-Android, purtroppo o per fortuna la differenza la fa anche e soprattutto il sistema operativo. Per chi ha un iPhone o un iPad, o magari un iMac a casa, avere un portatile Windows 10 non è proprio il massimo in termini di eco-sistema e usabilità (basti pensare solamente a iCloud Drive).
Ritorniamo per un attimo all’aspetto estetico. Anche rispetto agli ultimi MacBook Pro, questo modello ha un profilo più sottile che diventa sempre più piccolo in prossimità del trackpad (da 1,31 a 0,35 centimetri). Tra le mani sembra di avere un iPad per peso e spessore (un Pro da 12,9″ pesa 719 grammi), tanto che questo portatile può essere trasportato comodamente in qualsiasi occasione. Il colore grigio siderale rende questo portatile molto elegante e lo differenzia dai modelli precedenti. Il sostituto dell’Air è davvero bello!
A livello di prestazioni, l’SSD fa ovviamente il suo dovere e consente di avviare le app in pochissimi secondi, comprese quelle più complesse come Final Cut X e simili. Anche qui, ho notato una differenza abissale rispetto all’iMac 2011 con hard disk fisico e 16GB di RAM. La differenza, oltre al processore, la fa proprio l’SSD, in grado di gestire in maniera ottimale anche decine di app aperte.
Nell’uso di tutti i giorni, la produttività è sensibilmente aumentata, anche se solitamente utilizzo app come Safari (ma con almeno 15 tab aperti costantemente), Pages, Mail e Pixelmator. Rimangono sempre aperti anche Skype, iTunes e Mac App Store.
Dello schermo Retina è quasi inutile parlarne: rispetto al Surface la differenza di luminosità e di naturalezza dei colori è abissale (stiamo parlando di 2304×1440 a 226 pixel per pollice). I 12 pollici non sono tanti, è vero, ma se per voi la priorità si chiama “portabilità”, allora non vi pentirete della scelta. Rispetto al 13 la differenza di nota, ma se cercate la massima produttività in questo senso dovete comunque optare per un 15 pollici, che a livello di trasportabilità perde la partita. Avendo a casa un iMac da 21,5″, la scelta dei 12 pollici è personalmente quella perfetta.
Il prezzo del modello base è di 1.499€ (la versione con SSD da 512GB e processore Intel Core M5 costa 1829€) , contro i 2.099€ del modello base del MacBook Pro Touch Bar. La versione da me scelta costa quindi 1829€, ma rigenerato si trova online con risparmi notevoli.
Dopo una settimana di utilizzo posso ritenermi soddisfatto della scelta. Cercavo portabilità e qui siamo al top, cercavo design e non ci sono dubbi, cercavo prestazioni e – per l’uso del 90% degli utenti – sono convinto che questo Mac durerà almeno 4 anni senza particolari problemi. Sono sincero: se i nuovi MacBook Pro non avessero avuto la Touch Bar, non avrei avuto dubbi e avrei subito scelto il MacBook 12 (mi ripeto: il design è superiore, almeno per me), ma la Touch Bar è davvero bella e funzionale, come ho avuto modo di provare per qualche ora. Ma per chi non può spendere tanti euro, anche nel mercato dell’usato questo MacBook è ancora un “grande” laptop.