Il mondo «post-Pc» di Steve Jobs

La soddisfazione dell’utente e  le sue necessità. Sono questi i principi ai quali ha fatto riferimento Steve Jobs agli inizi di marzo alla presentazione del nuovo iPad. Il futuro sarà «user experience».

L’iPad 2, presentato a meno di un anno dall’uscita del primo modello, rappresenta il vero passo verso un «mondo post pc». Ne è convinto più che mai il guru di Cupertino, riferendosi a quanto l’iPad 2 inciderà nel calo delle vendite dei computer in generale. Calo già confermato dagli analisti del settore nei prossimi anni.

Il debutto previsto per l’estate del nuovo iPhone 5 dovrebbe riportare la Apple in vetta alle classifiche degli smartphone che, per ora, vedono soprattutto negli USA la prevalenza dei telefoni con sistema Android.

Anche se la concorrenza è più che mai agguerrita, secondo gli esperti Cupertino continuerà nella serie di successi, forte dei suoi continui cambiamenti e rinnovamenti che rendono difficile la “marcatura” a distanza da parte di tutti gli altri.
Basti pensare nel 1984 quando la Apple introdusse per prima una interfaccia grafica ed un mouse quando i PC IBM invece erano solo testuali.

In questi giorni non ricorre solo l’anniversario del primo iPad, ma anche quello della fondazione della Apple con Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne. Quest’ultimo però abbandonò quasi subito il progetto, cedendo le sue quote per 800 dollari appena incassarono i soldi della prima commessa (chissà quanto se ne starà pentendo ancora oggi).
Allora la compagnia valeva poche migliaia di dollari, ma oggi, 35 anni dopo, è quotata oltre i 317 miliardi di dollari, quasi 100 in più della rivale Microsoft.

Quello che sta cambiando soprattutto negli ultimi anni è la Apple stessa, che non è più una azienda di “nicchia” specializzata in certi campi, ma una azienda trasversale a tutto l’ambiente tecnologico, con una vasta gamma di prodotti che conquistano il mercato prima di tutti e determinano le scelte stesse di tutti i concorrenti.

Ne sa qualcosa l’italiano Gianfranco Lanci, ex CEO di Acer, che si è dovuto dimettere 3 giorni fa per vedute differenti con il presidente Wang sul futuro del mercato in generale e dei tablet in particolare.

Mentre per le altre aziende il futuro è incerto, Apple prosegue in piena marcia verso un futuro chiaro più che mai. L’attenzione è completamente concentrata sulla soddisfazione e sui bisogni degli utenti, la user experience appunto. Un concetto così importante da essere ribadito anche nel nuovo video pubblicitario che sta già circolando in questi giorni su Youtube, con lo slogan: «la tecnologia non basta».

Le visioni di Steve Jobs in questi anni ci hanno dato un computer con mouse, un lettore di musica digitale, un negozio online di canzoni, video e applicativi, un telefono touch “tuttofare” e la tavoletta elettronica.
Quest’ultima con il design, la velocità, le funzionalità e i servizi andrà a sostituire nel tempo i computer, diventando un vero oggetto di culto. Si potrà fare tutto, leggere giornali, libri, giocare, video telefonare con Face Time, scrivere, studiare e navigare su Internet. Insomma saranno destinate a sostituire il concetto stesso di computer.

In una sola settimana di vendite, negli Stati Uniti sono stati piazzati 1 milione di iPad 2, ovvero il quadruplo del fratello versione 1 di un anno fa. In Italia non sono purtroppo disponibili ancora delle cifre ufficiali, ma di sicuro sono state esaurite tutte le scorte preventivate, e la coda (virtuale) per l’attesa è lunga anche mesi.
Trainati da questo incredibile successo di vendite, l’azienda di Cupertino quest’anno dovrebbe sfondare i 100 miliardi di dollari di fatturato.

Un successo a tutto campo quello della Apple, nonostante gli ottimi risultati dei rivali Android e delle decine di tavole elettroniche disponibili oggi sul mercato, successo comunque derivato dalle visioni indovinate di Steve Jobs, che è la vera locomotiva trainante ed ispiratrice di tutto il settore.

E mentre molti si lanciano in frettolosi pronostici sulla successione di Steve Jobs, lui prosegue incurante attraverso continui successi, sempre nel suo stile unico, in jeans e scarpe da ginnastica, maglioncino collo lungo, e con lo spirito da saggio buddista zen, concentrato con la mente altrove, nel futuro di tutti.

 

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