Sono stati pubblicati i risultati dell’indagine formale sui regimi fiscali di Apple nel vecchio continente, in considerazione dei presunti accordi illegali stipulati con il governo irlandese. A riferirlo è la Commissione Europea.
Nelle sue conclusioni, la Commissione ha dichiarato che gli accordi tra Apple e il governo irlandese stipulati tra il 1991 e il 2007 hanno portato dei “vantaggi selettivi per Apple“, con un relativo abbassamento del debito fiscale non concesso ad altre aziende. La Commissione ha inoltre aggiunto che la crescita delle vendite dei prodotti Apple è incoerente con i costi di gestione sempre bassi che ha fatto pagare l’Irlanda nel corso degli anni. Ancora, la Commissione Europea osserva che vi è stato un aumento di reddito derivante dalle vendite pari al 415%, ma la maggior parte di queste vendite sono state generate altrove.
Di conseguenza, la Commissione è del parere che il governo irlandese ha concesso dei vantaggi illegali ad Apple. Tali vantaggi sono stati ottenuti di anno in anno, con un pagamento minore delle tasse. Il rischio per l’azienda è quello di dover pagare miliardi di dollari di tasse arretrate.
Apple e l’Irlanda hanno un mese di tempo per rispondere ai risultati dell’indagine, ma ci vorranno circa 18 mesi per arrivare ad una sentenza definitiva. La Commissione ha annunciato anche che indagini simili sono partite anche nei confronti di Starbucks e della Fiat, per i relativi accordi con l’Olanda e il Lussemburgo.