In questo articolo vediamo alcuni dettagli sul funzionamento di iCloud Drive, nuovo sistema di archiviazione sul cloud di Apple dedicato ad iPhone, iPad e Mac.
Una delle novità più interessanti rispetto a quanto presentato durante la WWDC è senz’altro iCloud Drive, un nuovo servizio di archiviazione sul cloud che Apple intende utilizzare per unificare ancor di più l’utilizzo di iPhone, iPad e Mac, rendendoli maggiormente interconnessi tra loro.
La parola che meglio descrive l’approccio della compagnia californiana, anche utilizzato durante il keynote, è “continuità”. A testimoniarlo è il rinnovamento dell’interfaccia di OS X Yosemite, che basandosi su iOS 7 ha lo scopo di permettere agli utenti di migliorare la propria produttività senza essere distratti da elementi grafici potenzialmente ingombranti rispetto ad un trend sempre più minimalistico che domina l’elettronica di consumo e non solo. Un’altra funzionalità che conferma la “continuità” tra iOS e Mac è Handoff, un servizio che permette di proseguire, ad esempio, una chiamata direttamente dal proprio Mac senza dover prendere ed utilizzare necessariamente il proprio iPhone.
Parlando di iCloud Drive, questo servizio ha l’obiettivo di fornire un’interazione costante e affidabile tra dispositivi, fornendo l’accesso anche a sviluppatori di altre applicazioni che potranno così sfruttare questa funzionalità. Si tratta a tutti gli effetti di un servizio di cloud storage che permette di archiviare file presenti sul nostro computer come in una qualsiasi cartella, trascinando documenti e riorganizzandoli grazie alla presenza dei tag di OS X, per poi poter accedervi direttamente da iOS e Windows.
Per meglio comprendere iCloud Drive potremmo paragonarlo a Dropbox, che negli anni si è ritagliato un importante ruolo nel settore del cloud. Un altro dei benefici di iCloud Drive è la possibilità per le app di collaborare. Applicazioni diverse di iOS potranno infatti modificare uno stesso file, senza complicazioni.
iCloud Drive rappresenta quindi al meglio la visione di Apple, che intende non “unificare” iOS e Mac, ma permettere agli utenti di ottenere il meglio da tutti i dispositivi se utilizzati contemporaneamente.
Fonte: iMore