Grazie al racconto del nostro utente Francesco Dardari, possiamo offrirvi uno dei primi unboxing del modello italiano del nuovo Mac Pro, con tanto di prime impressioni sul suo utilizzo e relativo racconto sull’ordine, la spedizione e la relativa attesa! Niente da dire, questa volta Apple ha fatto le cose per bene!
Martedì 28 gennaio ore 16:20. Arriva un sms…. è il mio fornitore Apple Roberto Zammarchi della Kronos di Forlì.
Ebbene sì, il nostro nuovo Mac Pro è arrivato a sorpresa! Solo qualche giorno prima Roberto (che ringrazio per la sua continua disponibilità e professionalità) mi aveva comunicato che l’arrivo previsto era slittato a fine febbraio (l’ordine era stato effettuato il giorno dell’uscita ufficiale). Ormai mi ero messo il cuore in pace, invece l’arrivo mi ha colto impreparato. Si perché insieme al nuovo Mac Pro, avevo deciso di rivoluzionare lo studio, mettendo da parte tutta la vecchia “ferraglia”, tutti i vecchi dispositivi: matrici video, registratori betacam, dvcam, u-matic, ecc..Tutto materiale non vecchissimo, usato regolarmente solo fino a pochissimi anni fa, ma ora del tutto inutile.
Ovviamente anche tutti i cavi di collegamento sono stati eliminati, e questa è solo una minima parte.
Il giorno dopo Roberto mi consegna il nuovo Mac Pro. Mi piace subito mettere a confronto le scatole dei due computer di due generazioni diverse. Ecco i risultati:
Finalmente arriva il momento dell’apertura della scatola. Come da tradizione Apple, anche questo aspetto non è sottovalutato e tutto sembra creato alla perfezione per non creare il minimo intoppo.
La linguetta per togliere l’adesivo:
Il polistirolo e il cavo di alimentazione arrotolato nel classico cartoncino
Ma eccolo, avvolto in una plastica trasparente facilmente rimovibile:
Ora il paragone con il vecchio MacPro, chiuso e aperto:
Per aprire il nuovo gioiello, è sufficiente spostare un pulsante/switch e il coperchio magicamente si può sollevare per ammirarne l’interno. Un concentrato impressionante di tecnologia, design e innovazione.
Mi appresto a collegare il tutto e dò subito un’occhiata a tutte le porte di connessione per poter organizzare al meglio tutti i dispositivi che dovrò collegare.
Divertente il momento in cui si collegano i cavi, il pannello si illumina tutto!
Purtroppo in studio disponiamo solo di HD eSATA, compreso il RAID Sonnet da 6TB che utilizziamo maggiormente per i montaggi video più complessi. Per questo motivo siamo costretti ad utilizzare il dispositivo Lacie eSata HUB con connessione Thunderbolt.
Dispongo il mio Mac sulla scrivania a fianco del monitor in bella vista, ma nessun altro dispositivo, tutto minimal
L’unica mia perplessità riguarda il simbolo della mela, disposto sopra al pannello delle connessioni che per scelta estetica preferisco tenere rivolto verso il dietro visto che è già colmo di cavi. Io avrei messo il simbolo dalla parte opposta…Ma è solo estetica, dovrò soltanto convincere i clienti che non si tratta di un grosso portapenne o un bidone, ma di un Mac da 4000€.
Si parte!
Accensione e solito “jingle” con l’accordo Apple. Si nota subito la silenziosità impressionante: non si sente assolutamente il minimo rumore. Fantastico!
Qualche minuto per il setup e poi qualche ora per l’installazione di tutte le applicazioni che utilizziamo maggiormente: FinalCut X, Motion, Compressor, Photoshop, Encore, ecc…
Apro subito qualche progetto in FinalCutX, e l’impressione è di una grande fluidità nella gestione e visualizzazione di progetti anche complessi, la generazione delle forme d’onda audio, la grafica delle titolazioni, lo scorrimento della timeline, ecc…
Ho provato anche un paio di piccoli test con due filmati situati nel medesimo HD RAID.
Due conversioni effettuate con Compressor: la prima un file MOV ProResLT di 5 minuti, e la seconda un file MOV ProResHQ di un’ora circa, convertiti entrambi in m4v H264 SD (un preset di Compressor).
Ecco i risultati:
Vecchio Mac Pro
Nuovo Mac Pro
Mi aspettavo un po’ di più a dire il vero. Però ho notato che forse il “collo di bottiglia” poteva essere nel sistema dischi. Infatti i led di lettura degli HD erano costantemente accesi, segno evidente che non c’erano tempi di attesa per l’elaborazione.
Ho quindi ripetuto il primo test copiando il file di 5 minuti sull’HD di sistema, ecco il risultato:
Ecco, si nota già la differenza. E’ evidente che la velocità dei dischi è fondamentale.
Infine ho provato a connettere un TV FULL HD 42” SONY all’uscita HDMI e usato come monitor di preview di FinalCutX: uno spettacolo! Appeso al muro sarà uno spettacolo per i miei clienti. Non oso immaginare come potrebbe essere con un monitor 4K. Più avanti…
Impressioni finali
Sicuramente siamo di fronte ad un gioiello tecnologico veramente impressionante. Ancora presto per dare un giudizio reale sulle prestazioni, ma già tutto sembra funzionare alla grande con estrema fluidità.
Il vecchio MacPro se la cava ancora egregiamente, forse aggiornando la scheda grafica si potrebbero ottenere risultati decisamente migliori. La mancanza delle connessioni USB3 e Thunderbolt però iniziavano a pesare.
Ovviamente consigliamo il nuovo MacPro soprattutto ai i professionisti del video, se si lavora in 4K poi è indispensabile.
Ecco i dati delle due macchine, entrambe OSX Mavericks:
Mac Pro 2009:
2 x 2,66 Ghz QuadCore Intel Xeon
16GB di memoria DDR3 1066 MHz
ATI Radeon 4870 512MB
Unità SSD 256GB
Nuovo Mac Pro 2013:
Processore Intel Xeon E5 6-core a 3,5GHz
16GB di memoria ECC DDR3 a 1866MHz
Due AMD FirePro D500, ciascuno con 3GB di memoria VRAM GDDR5
Unità flash PCIe da 256GB
4000€
Un ringraziamento a Francesco Dardari per la piccola recensione.
Francesco Dardari
Dardari Multimedia (Produzioni video – Steadicam Official Operator – iPhone Developer)
www.dardari.it