Per i guru e per i novizi della programmazione Web, uno strumento in grado di spalancare le porte del Web 2.0, fra script, AJAX, XHTML e CSS con la raffinatezza di un Think Different mai così Apple-like.
“Everything with freecode”… il biglietto da visita con cui siamo accolti sul sito ufficiale di Flux è ben piu’ di uno slogan o del classico strillo, è una mission, una vocazione, un ideale costantemente ricercato ad ambito a cui la software-house The Escapers ha puntato fin dalle prime release, perché sul mercato gli editor Web abbondano, perché tutti sono in grado di inserire pulsanti in una finestra e associarli ad un pulsante (ed ecco il “code-free”…) ma nessuno ha l’ambizione di soddisfare tanto i programmatori piu’ hardcore (quelli che vivono con un editor di testo o con il Terminale in foreground…) sia chi si avvicina per la prima volta ad un universo costantemente in evoluzione, dove piu’ “arti” si sposano per raggiungere un unico traguardo: siti o portali Web belli da vedere, facili da navigare e ricchi di contenuti.
Flux rappresenta il coronamento di anni di sviluppo e la sua ultima incarnazione quanto di piu’ avanzato sul panorama software Mac in ambito di editor “quello che vedi è quello che ottieni” (WYSIWYG) con supporto per gli standard presenti e… futuri: AJAX, XHTML, CSS, Flux (software prodotto dalla stessa compagnia di cui già abbiamo parlato sulle nostre pagine), video in formato Flash e Quicktime, gestione diretta dei trasferimenti sul server via FTP o SFTP, Javascript e molto altro ancora tutto rigorosamente accessibile da un’interfaccia grafica che per stile e “bellezza” potrebbe benissimo esordire in un applicativo di grafica. E’ proprio questo approccio, stile GoLive di Adobe, che caratterizza Flux, una filosofia di sviluppo vista piu’ dal lato del designer che del coder puro, senza tuttavia far mancare a quest’ultimo il necessario per “sporcarsi le mani”.
La versione 4 rappresenta un vero e proprio salto in avanti rispetto alle precedenti edizioni in quanto è stata aggiunta la modalità FreeCode (delizia proprio per gli hard-coder…) per modificare il codice sorgente, un Inspector del codice raccolto in una finestra unica (molto piu’ chiaro quindi), un motore per la gestione dei trasferimenti FTP/SFTP piu’ efficiente, il supporto al mapping delle immagini tramite tags AREA (è possibile creare anche aree poligonali complesse), funzionalità di autocompletamento del codice durante la digitazione anche per i percorsi delle immagini oltre naturalmente alla consueta carrellata di bugfixing e “ammodernamenti” per il supporto degli ultimi standard Web.
Tra tanti nuovi arrivi anche un’illustre dipartita: la versione 4 per sfruttare al meglio i nuovi processori Intel perde il supporto per i PPC e necessita che su Mac ci sia almeno 1Gb di RAM per la corretta esecuzione (piu’ una specifica da “manuale” che una reale necessità considerando le configurazioni odierne).
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