La straordinaria risoluzione dei nuovi MacBook Pro nonché l’abilità del reparto marketing di Cupertino seminano il terreno a raccolte da capogiro.
Spetterà ai posteri, al tempo, determinare se l’articolato quanto pertinente ragionamento di Rags Srinivasan sulle colonne di GiGaOM abbia o meno fondamenta solide, tuttavia a noi sembra non fare una piega e, a giudicare dalle vendite finora registrare dall’ultimo nato in casa Apple, i dati finora sono dalla sua: in palio ci sono 1 miliardo di dollari e non stiamo parlando di lotterie né tantomeno di roulette russe, bensì di quanto potrebbe giungere nelle casse del colosso di Cupertino se le cose andassero come tutti ci aspettiamo che vadano, ovvero che i MacBook Pro di nuova generazione facciano incetta di vendite, distogliendo l’attenzione sui fratelli minori (per prezzo) e superiori (per prezzo ma non per “dotazione”, come ad esempio la diagonale del display).
La parola magica si chiama ASP (average selling price) ed è stata finora la causa della flessione delle entrate a Cupertino che con un fatturato di 18,5 miliardi di dollari lordi, ha registrato una battuta di arresto pari a 1,65 miliardi a causa proprio della lineup di MacBook e della loro flessione di prezzo, media, di 40 dollari ad unità. 40 dollari potrebbero sembrare un’inezia, ma con i numeri in ballo, si parla del 47% del margine dell’unità stessa che, tradotto in soldoni, segna un – 52 milioni di dollari in entrata.
I MacBook Pro della next-generation rappresentano su questo fronte il cosiddetto uovo di Colombo: con un ASP estremamente elevato e con a bordo tecnologie come gli SSD da 256Gb o lo stupefacente Retina Display (esclusiva proprio di questo modello), costringono, letteralmente, a puntare per il portatile da 2,199 dollari come early-price anziché ripiegare su realtà, espandibili in fase di setup, con prezzo iniziale 1245 dollari (sempre in ambito 15″ ma che mai potranno avere esclusività come il Retina Display): la trappola è tratta, i giochi fatti, e gli introiti garantiti.
La strategia è vincente e l’unico tassello che in altre scuderie potrebbe far vacillare il risultato finale è proprio l’andamento delle vendite dei MacBook Pro Retina Display: al momento non ci sono numeri da fornire ma può essere indicativo, del trend, che già dopo 24 ore dalla presentazione il notebook era sold out (esaurito) e tuttora gran parte degli store, suonano, per una volta la stessa sinfonia del nostro…