La possibilità di avere uno spazio web oramai è una cosa essenziale. Ma meglio ancora è avere una macchina virtuale accessibile da tutti i dispositivi. Oggi vi presentiamo DesktopRemoto.
DesktopRemoto è un nuova realtà tutta italiana: avere sempre a disposizione, su tutti i nostri dispositivi, un vero computer.
La prima operazione da fare sarà quella di iscriversi al sito e successivamente ci sarà inviata una mail con le credenziali di accesso.
Trattandosi di un servizio a pagamento, gli sviluppatori mettono comunque a disposizione una versione demo per poter valutare l’iscrizione al servizio.
Durante il periodo di demo, valido un mese, avremo a disposizione tutte le funzioni di desktop remoto con 10 GB di spazio disponibile.
Al termine del mese di prova, potremo convertire il nostro account in uno completo, altrimenti avremo 3 giorni di tempo per la rimozione dei nostri documenti, prima che l’account venga disattivato e tutti i dati persi.
Una volta iscritti e arrivata la mail, potremo accedere al nostra macchina virtuale, con sistema operativo Linux.
Lavorando sul Mac, avremo completo accesso al file system locale cosi da poter caricare o scaricare i file direttamente sul nostro portatile o desktop.
Come si può notare dalla videorecensione, la velocità di comunicazione, sia su Mac OS X che su iPad, risulta essere molto buona: i test sono stati effettuati utilizzando il WebPocket 21.6 con scheda H3G, così da simulare nel migliore dei modi la connessione in 3G, anziché utilizzare l’ADSL casalinga.
Su Mac OS X non ci sono particolari indicazioni di utilizzo: basterà utilizzare il mouse come sempre e il click per decidere dove cominciare a scrivere.
Unico punto da ricordare è la funzione di copia e incolla tra le applicazioni di LibreOffice: gli appunti da incollare devono essere presenti nel relativo box o non saranno utilizzabili all’interno del sistema Linux.
Su iPad, invece, il comportamento è diverso: finché si lavora sulle applicazioni native del sistema operativo, le gestures multitouch sono completamente attive. Potremo usare i tap come qualsiasi altra applicazione.
Diverso il discorso per LibreOffice: gli sviluppatore, come vedremo nella videorecensione, hanno optato per emulare un puntatore mouse, per evitare problemi di puntamento corretto.
Il singolo tap è l’unica gestures attiva e potrà essere utilizzata per confermare l’azione, in base a dove si trova il puntatore stesso.
I prezzi per la versione completa, ovvero per i professionisti, è di 9,90€ mensili, che mette a disposizione 10GB di spazio fino ad un massimo di 2TB.
Per le PMI, invece, esiste un servizio analogo, con spazio illimitato, il cui prezzo viene concordato direttamente con il cliente.
Ma ora vi lasciamo alla videorecensione.