Oggi si festeggiano i 35 anni di vita del mitico Apple II, secondo computer realizzato da Apple e sul quale Steve Jobs e Steve Wozniak spesero tantissime risorse.
L’Apple II fu fortemente voluto da Wozniak e lui stesso iniziò a progettarlo già dall’estate del 1976. Il computer fece il suo debutto alla Fiera del Computer della West Coast di San Francisco il 16 aprile del 1977, per poi essere messo in commercio il 6 giugno dello stesso anno. La sua variante, l’Apple IIe, è stato il computer più longevo della storia, prodotto dal 1983 al 1993.
L’Apple II è dotato di un microprocessore MOS 6502 funzionante alla frequenza di 1 MHz. La memoria RAM ammonta a 4 kB, espandibili fino a 48 kB. Possiede 8 alloggiamenti di espansione, un BASIC (senza virgola mobile) su ROM da 12 kB, un monitor monocromatico o a colori (risoluzione massima 280 × 192 pixel a 6 colori o in modalità testo 40 × 80 a 15 colori) e, come unità dati, un registratore a cassette o uno o due drive per floppy disk da 5″1/4. Successivamente la Apple produrrà il suo primo hard disk: il ProFile da 5 MB (al costo di circa tremila dollari). L’Apple II è interfacciabile con stampanti (una, chiamata “Silentype”, è prodotta direttamente dalla Apple ed è di tipo a carta termica a rullo), modem e, mediante un’apposita scheda dotata di microprocessore Z80, può utilizzare il sistema operativo CP/M.
Il sistema operativo è l’Apple DOS (la versione più diffusa è la 3.3), poi sostituito dal ProDOS. I primi programmi: Visicalc, Apple Writer, ScreenWriter edAppleWorks. I linguaggi: Applesoft BASIC (che aggiunse i calcoli in virgola mobile), UCSD Pascal, Assembler, Logo. Con l’avvento del mouse, fiorirono molti programmi in modalità grafica, vedi JANE, prodotto integrato simile al citato AppleWorks, MouseCalc, AppleDesk, eccetera. Molti software venivano distribuiti comeeseguibili binari (lanciabili con il comando BRUN), ma poiché il sistema operativo di base conteneva un interprete BASIC integrato (l’Integer BASIC), alcuni software erano distribuiti direttamente come codice sorgente (lanciabile con il comando RUN). Numerose riviste pubblicavano perfino codice su carta (ad es. Papersoft) che il lettore poteva pazientemente battere alla tastiera per ottenere programmi e semplici videogiochi. Oltre a pubblicare listati, alcune (raramente) fornivano anche floppy (da 5 1/4″) con giochi ed applicativi. Il manuale allegato riporta il codice assembler commentato del software “MONITOR”, ossia il BIOS (eseguito dal BASIC col comando “call -151”); inoltre, nello stesso testo, vi sono descritte molte routine con i parametri da inserire nei registri ed il loro utilizzo. [Wikipedia]
E se volete divertirvi emulando il sistema operativo dell’Apple II, potete scaricare l’emulatore Virtual II disponibile qui. Per tornare indietro di 35 anni!