E’ meglio spegnere, mettere in stop o lasciare acceso il Mac? Si è tanto discusso sulla questione e questa volta ve la riproponiamo in chiave osXdaily.
Il dubbio è amletico rasentando i livelli di altre “domande esistenziali” del genere “con o senza batteria a notebook alimentato da rete” o da “meglio spegnere il monitor o lasciarlo con screensaver quando in idle” e sulla Rete da adito a vere e proprie fazioni, tra sostenitori dell’una, dell’altra o della terza ipotesi: quando non abbiamo bisogno del nostro Mac è consigliabile spegnerlo, porlo in Stop oppure lasciarlo acceso?
All’interrogativo dedicata un articolo osXdaily, mostrando pro e contro che, secondo il recensore, ognuna delle tre opzioni offre: non c’è un vincitore assoluto, possiamo affermarlo fin dalle prime battute, ma vantaggi e svantaggi che, in modo del tutto personale, possono far pendere l’ago della bilancia per ciascuna delle scelte possibile. Va da sè che come ogni cosa la giusta via è nel mezzo ovvero non abbracciare a senso unico spegnimento, sospensione e funzionamento continuato ma valutare di volta in volta, a seconda della circostanza, quale sia piu’ conveniente.
Porre il Mac in Sospensione…
E’ la modalità preferita dal redattore, Paul Horowitz, perché consente di ripristinare in una manciata di secondi lo stato del sistema prima della sospensione (programmi e documenti aperti, posizione delle finestre, …). Porre il Mac in Stop, inoltre, è un’operazione rapidissima e, a suo dire, gran parte degli utilizzatori preferiscono proprio questa strada.
I Pro…: ripristino pressoché istantaneo dello stato del sistema nelle condizioni in cui si era provveduto a lasciarlo; possibilità di accedere da remoto la macchina o di pianificarne l’accensione/spegnimento tramite pianificatore.
I Contro…: il consumo energetico che, seppur ridotto, c’è; i file temporanei, di swap e cache che generalmente vengono rimossi al riavvio del sistema (o al suo spegnimento/accensione) restano esattamente come lasciati determinando, teoricamente, prestazioni inferiori se invece si fosse provveduto al riavvio; eventuali aggiornamenti che richiedessero l’installazione previo reboot non sarebbero applicati. La sospensione, inoltre, richiede un sistema con almeno 4Gb di RAM per avere prestazioni accettabili.
Se si utilizza il Mac in modo continuativo durante la giornata è quindi preferibile, secondo Horowitz, porlo in sospensione e spegnerlo in caso in cui la sera non lo si utilizzasse (ad esempio per operazioni di download o rendering) con il monito tuttavia di riavviarlo di tanto in tanto onde evitare uptime (ovvero tempi di accensione costante) che possano superare anche un mese!
Spegnere il Mac…
E’ la soluzione a cui Horowitz cerca di dare meno corda per una molteplicità di motivi riassumibili nel dover, da quanto abbiamo intuito, riaprire i documenti su cui stesse lavorando: spegnere il Mac infatti implica la chiusura degli applicativi aperti ma soprattutt dei documenti gestiti da quest’ultimi che, nel caso in cui si stesse lavorando con un workspace particolarmente affollato da classica situazione multi-monitor, potrebbe rivelarsi complesso a ripristinare. Per contro, però, il Mac al riavvio sarà pronto per lavorare al massimo senza considerare il risparmio energetico ottenuto.
I Pro…: il risparmio energetico con consumi pari allo zero assoluto; la pulizia di file e cartelle temporanee, lo svuotamento del file di swap, l’installazione di eventuali aggiornamenti che avessero richiesto il riavvio del sistema.
I Contro…: i tempi di chiusura delle applicazioni e del sistema; i tempi di riavvio del sistema (con gli SSD questo valore è stato notevolmente abbattuto è bene sottolinearlo…); l’impossibilità di avviare il sistema da remoto.
E’ consigliabile spegnere il Mac nei periodi di lunga inattività o durante gli spostamenti o se la sera non lo si utilizzasse per gli scopi menzionati in precedenza.
Lasciare il Mac acceso…
In un periodo in cui nei TG sentiamo di rincari alle bollette energetiche, forse, almeno per l’Italia, questa è la soluzione meno “green” sia per l’ambiente sia per le nostre tasche ma poiché il discorso va generalizzato (fortunatamente, per gli altri, di Italia ne esiste una sola…) lasciare il Mac acceso ha dalla sua molti vantaggi ed è la condizione necessaria e sufficiente per i sistemi server o per quei media center che debbano servire utenze differenti, con tempistiche di accesso al server diverse durante l’arco della giornata.
I Pro…: tempi di ripristino pari a 0, il Mac è li pronto ad attenderci, in qualsiasi momento, 24h/24h e 7 giorni su 7; nel caso di utilizzo come server, è costantemente online; le operazioni di backup e manutenzione possono essere pianificare fuori dall’orario lavorativo.
I Contro…: consumi energetici seppur ridotti per il funzionamento in idle comunque superiori alla sospensione e soprattutto allo spegnimento; temperature di esercizio e stress dei componenti superiori poiché costantemente in funzione (per questo motivo, ad esempio, esistono hard disk appositamente progettati per l’ambito server); maggior probabilità di rottura dell’hardware poiché sempre acceso.
In definitiva, quindi, è consigliabile lasciare il Mac acceso solo nel caso sia strettamente necessario farlo (vedi funzionalità server o media-center) mentre in tutte le altre condizioni è opportuno ricorrere alle strade illustrate in precedenza.
Personalmente preferisco spegnere e riaccendere il Mac ogni volta non debba utilizzarlo per piu’ di qualche ora, in quanto grazie proprio all’SSD degli ultimi Air, l’avvio è fulmineo e con i giusti strumenti è possibile ripristinare lo spazio di lavoro precedentemente creato.
[ Fonte: osXdaily ]