Quest’anno è stato pieno di novità e di importanti traguardi per Apple con la sua linea di Mac ed il sistema operativo OS X, e con questo articolo vogliamo proporvi un riepilogo degli avvenimenti del 2011 legati proprio a questo argomento.
Quest’anno la piattaforma Mac OS X ha compito 10 anni, ed il 2011 si è caratterizzato prevalentemente per il lancio della nuova versione Lion 10.7 con l’introduzione del Mac App Store, il negozio di applicazioni simile all’App Store di iOS dedicato ai computer dell’azienda californiana e ad iCloud, come anche dal rilascio di una nuova linea di Mac forniti di una veloce e flessibile connettività Thunderblot, nota per la sua elevata velocità di connessione ed i processori migliorati Sandy Bridge.
Un altro importante traguardo è stato il record di vendite dei Mac. Nel 2011 Apple ha visto un nuovo record di vendite per la sua piattaforma ormai vecchia di ben 27 anni, ottenendo l’importante risultato di 4.89 milioni di Mac venduti nel trimestre fiscale Q4 terminato a settembre; ben 700,000 unità in più rispetto al trimestre record dell’anno precedente. E’ un ottimo risultato, se solo si considera come Apple, soli 5 anni fa, poteva contare su vendite pari a 5.4 milioni di Mac ogni anno (con un picco di 1.6 milioni di Mac nel Q4 del 2006). Numeri considerati importanti al tempo, ma che dopo 5 anni in seguito all’introduzione di Mac basati su processori Intel, si sono più che triplicati, risultando in una base installata di oltre 58 milioni di utenti.
Paragonando alla crescita annuale del 4% dell’intero settore PC, Apple ha sperimentato una crescita pari a 6 volte maggiore rispetto a quella dell’industria intera, con un aumento del 23% nella vendita di Mac solamente durante l’anno ormai passato, anche se si escludono le proiezioni per l’iPad, basato invece su iOS. Considerando anche le vendite dell’iPad, Apple si appresta a diventare il rivenditore PC più importante del mondo; previsione per la metà del 2012.
Apple ha ufficialmente mandato in pensione la linea Xerve all’inizio dell’anno, e non ha introdotto nessun nuovo Mac Pro per rimpiazzare il modello del 2012; mossa a segnalare la dipartita dal settore convenzionale PC e Server intensificando il focus sui sistemi portatili.
Nell’ultima conference call, Apple ha riportato stime secondo cui i Mac portatili rappresentano ora il 74% delle vendite relative al settore computer. In grande parte, questo deriva dal lancio di due nuove ondate di MacBook Pro caratterizzati da nuovi e potenti processori Sandy Bridge i5 ed i7, grafica AMD e la nuova più veloce interconnessione Thunderbolt, donando ai propri sistemi portatili un grado di potenza ed espandibilità precedentemente disponibili esclusivamente attraverso il computer desktop. I nuovi modelli hanno portato anche una nuova connessione Wi-Fi più veloce a 450 Mbps ed una qualità più elevata di videocamere FaceTime HD.
Durante l’estate, Apple ha introdotto anche nuovi modelli MacBook Air incorporando una nuova versione mobile dei processori Intel Sandy Bridge i5 ed i7 insieme alle porte Thunderbolt e al Bluetooth 4.0, ricollocando l’Air come il suo notebook entry-level eliminando i modelli MacBook in plastica bianca. L’azienda californiana ha lanciato inoltre nuovi iMac ed un’edizione aggiornata del suo Mac mini “unibody” e del server Mac mini; entrambi caratterizzati da CPU più performante e dalle funzionalità legate alla connettività Thunderbolt.
Thunderbolt, per chi non lo sapesse, permette ai nuovi Mac del 2011 di collegarsi a due display esterni (escluso il MacBook Air, che può collegarsi ad uno solo) funzionando come condotto PCI Express, offrendo il supporto a due canali bi-direzionali con una velocità di trasferimento peri a 10Gbps ognuno, attraverso un unico cavo. Apple ha introdotto infine il suo Thunderbolt Display di 27 pollici, disponibile al prezzo di 1.007,00 € fornendo un sistema speaker 2.1, una videocamera FaceTime HD, 3 porte USB 2.0, una Firewire 800, Gigabit Ethernet ed un’interfaccia Thunderbolt per connettersi ad una serie di 5 ulteriori dispositivi.
Passiamo ora al lato software, all’App Store ai nuovi servizi Cloud
Nel 2011 apple ha rilasciato tre aggiornamenti gratuiti per Mac OS X Snow Leopard, la cui più importante novità riguardava l’aggiunta del supporto al nuovo Mac App Store. In seguito al successo ottenuto dall’App Store per i dispositivi iOS infatti, Apple ha deciso di introdurre il medesimo negozio per applicazioni anche su Mac per permettere agli utenti di ottenere in modo sicuro, facile e veloce software sotto forma di download digitale. Molti sviluppatori di terze parti, guidati da Pixelmator, hanno abbracciato il nuovo store come propria esclusiva, o almeno come canale primario per la distribuzione dei propri software pubblicizzando tale caratteristica verso il pubblico Mac. Tra gli sviluppatori ad ottenere più successo in seguito al debutto sul Mac App Store troviamo Apple stessa, che produce attualmente sette dei dieci software a pagamento più acquistati, ed otto degli otto software più redditizi di sempre.
Apple ha lanciato il Mac App Store accompagnandolo con il proprio iLife, al prezzo di 15$, e le applicazioni iWork, al prezzo di 20$, insieme ad altri software professionali quali ad esempio Aperture, specializzato nell’ambito della fotografica, scontandolo da 199$ a soli 79$ se acquistato in formato digitale. L’azienda ha in seguito aggiunto un Final Cut Pro X e Logic Pro 9 completamente rivisti, implementati e ridisegnati sul Mac App Store come canale esclusivo di distribuzione, rimpiazzando le precedenti suite da 500$ e 1000$ con app standalone al costo di 199$ e 299$. L’azienda californiana ha inoltre aggiunto Motion 5 e Compressor 4 a soli 49,99$ l’una, e MainSTage 2 per 29,99$.
Il download più diffuso e popolare del Mac App Store è, tuttavia, proprio Mac OS X Lion, rilasciato a luglio sotto forma di upgrade al prezzo di 29,99$ per gli utenti con Snow Leopard 64-bit basato su Intel. Nel suo primo trimestre di vendite, Apple ha comunicato una cifra pari a 6 milioni di download per Lion, un aumento dell’80% rispetto al precedente lancio di Snow Leopard.
Diventando il primo sistema operativo a poter essere scaricato in formato digitale, l’aggiornamento Lion ha introdotto una varietà di funzionalità, molte delle quali in seguito alla guadagnata esperienza derivata dal lancio dell’iPad – come il salvataggio automatico di file e undo revisions; un aggiornamento semplificato delle applicazione, apparenza simil-iPad; un Launchpad che offre un accesso semplificato ad applicazioni simile a quello della Home Screen di iOS; correzione grammaticale simil-iOS e la possibilità di immettere caratteri di lingua straniera; supporto alle applicazioni full screen ed un uso espanso di gestures multitouch per navigare l’interfaccia come accade in iOS. Lion ha introdotto anche la criptazione full disk con FileVault 2; accessibilità espansa con VoiceOver multilingua; miglioramenti significativi a Safari 5.0; una varietà di implementazioni relative alla sicurezza; ricerca Spotlight migliorata; funzionalità Quick Look implementate e l’abilità di autenticare utenti via il proprio Apple ID, nonostante queste siano solo alcune delle features tra le 250 dichiarate da Apple.
Infine, una delle funzionalità più importanti di Lion riguarda iOS 5 ed iCloud. Nel mese di giugno infatti, Steve Jobs, fondatore di Apple, delineò presso la conferenza WWDC come tutte e tre le componenti sopracitate avrebbero lavorato insieme per rimpiazzare la strategia “digital hub”, svelata dieci anni prima con un modello cloud computing in grado di diffondere informazioni dai server dell’azienda, permettendo agli utenti di gestire applicazioni, foto, calendari, contatti, documenti e contenuti acquistati tra i computer ed i dispositivi mobili.
Il futuro del Mac
Nonostante Apple abbia potuto contare su vendite record e sul rilascio di un sistema relativo ad un ambiente di computing completamente innovativo basato sul Cloud quest’anno, il colosso di Cupertino ha ottenuto anche 10 anni di sviluppo di Mac OS X e quindici anni di una rinnovazione impressionante dell’azienda sotto la guida di Jobs, in seguito alla provvidenziale acquisizione di NeXT alla fine del 1996. Gli Apple iMac ed i MacBook Pro sono il prodotto più venduto nel settore notebook e desktop negli Stati Uniti, e considerando la piccola quota di Apple nel settore PC, potrà sperare in un grande potenziale di crescita. Nonostante la compagnia abbia sperimentato una crescita lucrativa più veloce grazie all’iPhone e all’iPad, ha perfettamente chiarito come la piattaforma Mac sia di importanza centrale nei propri affari, e non verrà accantonata a prescindere dalle imponenti vendite dei suoi dispositivi mobili.
Rather than being left behind, Apple has used Mac OS X as the basis for developing iOS, and has since shared technologies between the two at a rapid pace, progressively enhancing both platforms in tandem. While the development of Mac hardware and software was broad and deep in 2011, it certainly wasn’t all Apple achieved in the year. The next segment will look at what else the company delivered in parallel, based on its mobile iOS platform.
Piuttosto che abbandonare o rallentare lo sviluppo di Mac OS X, Apple ha usato la propria piattaforma come base per lo sviluppo di iOS, ed ha da allora condiviso le proprie tecnologie tra le due rapidamente, implementandole in tandem progressivamente.
Non c’è che dire; un anno di tutto rispetto per Apple, denso di successi!