Reason 6: All In One su Mac

Ad un anno di distanza dall’ultima release, Propellerhead, la famosa software house svedese, ha rilasciato, il 30 Settembre scorso, la nuova e attesissima versione del loro software di punta: Reason 6. Ma questa non è l’unica novità! Per la prima volta infatti, Propellerhead ha lanciato sul mercato un’interfaccia audio professionale di sua concezione e produzione, non soffermandosi così al solo sviluppo di software ma anche quello hardware. Non sono mancate però le polemiche da parte di migliaia di utenti affezionati che hanno preso letteralmente d’assalto la pagina Facebook di Propellerhead. Ancora una volta però la compagnia svedese ha spiazzato ed entusiasmato tutti con una mossa senza precedenti. Vediamo dunque nel dettaglio tutte le novità e come Propellerhead ha stupito la sua utenza….

Già alcuni mesi prima del rilascio della versione finale di Reason 6, lo slogan che campeggiava sul sito di Propellerhead era chiaro “All you need is Reason”. Già, perché Reason 6 ha mandato prematuramente in pensione il fratello minore, Record. Proprio così. Record aveva quelle caratteristiche mancanti e tanto richieste dall’utenza in Reason, prima fra tutte la registrazione audio da sorgenti esterne. In Record infatti era possibile registrare intere tracce vocali sulle nostre songs. Pertanto l’utente necessitava di due grandi software per comporre in modo completo la propria musica (Reason + Record), ma Record senza Reason poteva fare ben poco. Da oggi non è più così perché tutte quelle caratteristiche esclusive di Record sono state implementate in Reason 6 in aggiunta a 3 nuovi strumenti, espansioni e migliorie tecniche tra cui l’implementazione dei 64 bit.

“I’m a Reason user!”
Sono un utente Reason fin dalla versione 2.5 quando ancora usavo Windows. Essendo io un cantautore, mi misi alla ricerca del software definitivo che mi permettesse di fare tutto ciò di cui avevo bisogno. Provai numerosi software da Orion a Cubase, da Fruity Loops a Sonar ma nessuno di questi riusciva a soddisfarmi appieno a causa di interfacce troppo “pasticciate” per alcuni e difficoltà nel fare semplici passaggi in altri. Un giorno lessi ottime recensioni a proposito di Reason, così scaricai una versione trial e rimasi sbalordito! La prima cosa che mi affascinò fu la sua interfaccia innovativa a scorrimento verticale dei rack. Successivamente rimasi entusiasta dalla semplicità di inserimento e dalla connessione di nuovi strumenti nel rack e dal sequencer intuitivo e preciso.
Insomma, decisi di investire i miei soldi e comprai la versione 3 del software. Da allora il software si è sempre migliorato ed espanso, aumentando di volta in volta la mia soddisfazione.

Come dicevo, Reason 6 ha portato anch’esso novità interessanti ma questa volta ha suscitato anche moltissime polemiche da parte dei numerosi affezionati. Io stesso, quando mi informai sul sito ufficiale riguardo le novità, lessi che Reason implementava tutte le funzioni di Record. Avere nuovamente un solo software da gestire sul mio Mac e questa volta completo, mi entusiasmava ma al contempo non potevo evitare di pormi alcuni quesiti: “e chi come me aveva acquistato Record? Avrà meno novità in questa versione perché la maggior parte di queste si utilizzano già da un anno su Record, quindi conviene davvero acquistare questa nuova release?” Altra questione sulla quale non mi trovavo d’accordo con la decisione di PH riguardava il costo dell’upgrade. Chi acquista un software originale Propellerhead ha sempre enormi sconti ad ogni upgrade ma in questo caso non trovo corretto far pagare 99 € per questo aggiornamento. Trovavo invece più corretto far pagare meno a chi già era possessore sia di Reason 5 che Record per i motivi detti sopra.
Ma ecco la sorpresa…
Pochi giorni prima del rilascio, sulla homepage ufficiale campeggiava questa scritta: “Reason 6: Pay What You Want”
Proprio così! Propellerhead aveva dato retta ai suoi utenti ammettendo la non correttezza del prezzo per chi è già possessore di entrambi i software, ma non si è limitata ad abbassare il prezzo, bensì ha dato la possibilità ai suoi clienti di scegliere il prezzo che più ritenevano giusto per questo upgrade, a partire da 1 €!!! Una mossa senza precedenti, tanto che il giorno di rilascio mandò in tilt i server a causa dei numerosi download del software e la pagina Facebook fu presa nuovamente d’assalto, ma questa volta da centinaia di messaggi di stima e ringraziamenti. Insomma, Propellerhead si è dimostrata ancora una volta una società seria e capace di ascoltare la propria utenza, coloro che danno linfa vitale ad una società. Io stesso ho usufruito del “Pay What You Want” ma non dirò quanto l’ho pagato, posso però dirvi non 1 € perché nonostante tutto mi sembrava davvero un furto, data la qualità risaputa del prodotto.

Altra importante novità annunciata è stato il primo hardware prodotto da Propellerhead, il Balance.
Una completa quanto semplice interfaccia audio USB, dal design elegante e di ottima qualità. Ma anche in questo caso Propellerhead ha fatto una scelta alquanto discutibile, dal mio personale punto di vista. Infatti ha deciso di vendere il Balance in bundle con Reason Essentials.
Reason Essentials è la terza “novità” da parte di Propellerhead per quest’anno. Altro non è che una versione limitata di Reason 6. Pertanto la scelta “sbagliata” sta proprio in questo. Vendendo il Balance insieme ad una versione limitata di Reason, vengono esclusi automaticamente dal possibile acquisto dell’hardware tutti gli utenti della versione completa di Reason. Perché questa mossa?
L’unica risposta che mi sono dato è: essendo Propellerhead nuova nel campo hardware, probabilmente vuole testare questo tipo di vendita ad un’utenza limitata, starne a vedere i progressi e quindi trarre le conclusioni basate sulle vendite dello stesso. Quindi non è escluso che in futuro decidano di vendere il Balance separatamente dal software. Sono sicuro che ne venderebbero molti di più, ma credo anche che dovrebbero abbassarne il prezzo in quanto è possibile acquistare ottime interfacce audio esterne, a prezzi decisamente inferiori, con la medesima qualità.

In conclusione…, dopo aver provato vari software nel campo musicale, personalmente reputo Reason il miglior software del genere in circolazione. Chi conosce il software dirà “ma se non si possono caricare neanche i VST!”. E’ vero, Reason, rispetto alla maggior parte dei software in circolazione, ha un sistema “chiuso” in quel senso ma in fondo non soffre di nessuna limitazione sotto l’aspetto componentistico. Offre una delle più grandi e migliori Sounds Bank in circolazione, una vasta scelta di strumenti e tool inclusi nel pacchetto e non dimentichiamoci comunque del Rewire di Propellerhead che consente ad altri software musicali di far funzionare Reason in modalità slave. Inoltre in rete è possibile trovare varie comunità dedicate a Reason e molte di queste condividono numerosi ReFill creati dagli appassionati. Reason è un software completo e molto stabile, soprattutto su Mac, grazie anche alle ben note capacità dei prodotti della mela in campo audio/musicale.
Potete trovare e provare la versione trial a questo link.
Sempre sul sito Propellerhead potete trovare tutte le specifiche e novità dei loro prodotti.
Inoltre per chi fosse interessato all’acquisto, ricordo che è possibile fare il proprio ordine tramite MidiWare che è il fornitore italiano specializzato nella vendita di tali software.
Per chi è già possessore sia di Reason 5 che Record, l’offerta “Pay What You Want” sarà valida fino al 31 Ottobre 2011.
Provatelo se ne avete voglia e fate sapere la vostra opinione.

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