Magic Trackpad o Magic Mouse? In ogni caso… magici!

Con l’uscita del nuovo sistema operativo Lion, Apple ha dato una spinta ulteriore verso l’utilizzo sempre più massiccio di gesture e multitouch anche sui Mac e, proprio per questo, alcuni mesi fa lanciò il Magic Trackpad, un accessorio del tutto simile ai trackpad presenti sui MacBook Air/Pro, ma con superficie più grande e possibilità di utilizzarlo anche sugli iMac e sui Mac Pro. Accanto al Magic Trackpad c’è poi il Magic Mouse, un concentrato di design e tecnologia dotato anch’esso di pannello touch. SlideToMac li ha provati entrambi su Lion, cercando di capire quale dei due va preferito nell’utilizzo quotidiano con i nuovo sistema operativo Apple.

Diciamo subito che non è una questione di prezzo: entrambi costano 69€, per cui in questo senso i due dispositivi si equivalgono. Entrambi, poi, utilizzano due batterie di tipo AA, hanno consumi analoghi e si collegano al Mac tramite Bluetooth. Le differenze, è chiaro, esistono dal punto di vista delle funzionalità e della tipologica di utilizzo.

Il Magic Trackpad

Il Magic Trackpad si presenta come un grande pannello di colore grigio, sul quale poter sfruttare la tecnologia multitouch di Apple. Per sua conformazione, il Trackpad va usato direttamente sulla scrivania, senza l’utilizzo di tappetini e oggetti simili. Grazie al supporto superiore, il pannello scende dall’alto verso il basso, in modo da rendere il suo utilizzo più comodo ed ergonomico. Il pannello è ottimamente realizzato e la risposta ai movimenti e al tocco sono perfetti. Dalle Preferenze di Sistema è possibile abilitare il click del mouse al semplice tocco del Trackpad, un po’ come avviene su iPhone/iPad, anche perché, in caso contrario, disabilitando questa opzione è necessario portare il dito fino all’angolo inferiore sinistro del pannello, rendendo il tutto più macchinoso. Addirittura, ma qui è questione del tutto soggettiva, ho abilitato il click secondario del mouse con un doppio tap sul pannello: in questo modo, non devo spostarmi fino all’angolo inferiore destro per usare le funzioni del click secondario, ma mi basta semplicemente toccare due volte velocemente il Trackpad, da qualsiasi posizione e in qualsiasi punto si trovi il dito. Inoltre, il click fisico richiede una maggiore pressione, a differenza del tocco sul pannello touch del tutto simile, in quanto a sensibilità, al display dell’iPhone o dell’iPad.

Perfetto anche l’utilizzo delle funzioni multitouch, dato che il pannello è in grado di “leggere” pià dita contemporaneamente: abilito Mission Control spostando quattro dita verso l’alto, apro Launchpad con un movimento ad apertura delle dita e sfoglio le patine con tre dita… ancora, posso zoommare con due dita, ruotare una foto e tanto altro.

Magic Mouse

Al di là del desing, che personalmente trovo fantastico, il Magic Mouse si contraddistingue da altri mouse per il fatto di avere un piccolo pannello touch sul dorso. Accanto ai due tasti fisici per i due click, il dorso del mouse può infatti essere utilizzato per scorrere una pagina ed effettuare altre semplici gesture. Malgrado queste funzioni, però, sul Magic Mouse non sono riproducibili tutte le gesture proprie del TrackPad.

Quale scegliere?

Chi ha un iMac o un Mac Pro e vuole sfruttare tutte le novità “gesture” di Lion deve per forza di cose acquistare un Trackpad, in quanto, come abbiamo visto, con il Magic Mouse questo non è possibile. Ma nel lavoro quotidiano, è comodo usare il Magic Trackpad o sarebbe meglio rinunciare a queste gesture e continuare ad utilizzare il classico, buon mouse?

E’ difficile dare una risposta obiettiva, perché molto dipende dalla volontà di ogni utente di provare e abituarsi alle novità: tutti, me compreso, dopo 10 minuti di utilizzo del Trackpad siamo stati tentati di riporlo nel cassetto e riprendere il mouse ma, se non si demorde e si continua ad utilizzare il trackpad per qualche ora, allora le cose cambiano. Ad esempio, dalle impostazioni del Mac è possibile modificare la velocità di scorrimento e renderla compatibile con le proprie esigenze e si possono sfruttare gesture davvero comode che, una volta imparate, rendono più veloce l’utilizzo del Mac: in un attimo nascondo le finestre, vedo tutte quelle aperte e legate ad un’app, sfoglio le pagine di Safari e ingrandisco. Insomma, in questo senso il Magic Trackpad non ha rivali. Ad esempio, ho anche abilitato il tocco a tre dita per spostare un file o un oggetto (il classico click+spostamento del mouse) e questa funzione velocizza di molto il lavoro!

Il mouse, però, consente di lavorare in maniera diversa: anni e anni di utilizzo lo hanno reso parte integrante della vita informatica di tutto noi e lasciarlo di punto in bianco non è facile, anche perché la velocità di spostamento e la precisione del mouse non sono facili da riprodurre sul trackpad. Chi lavora in certi ambiti, dove la precisione e la velocità di spostamento del cursore sono determinanti, allora continuerà ad utilizzare il Magic Mouse, magari relegano il Trackpad ad un utilizzo quotidiano ma non legato al lavoro.

Per tutti gli altri, invece, sia che si utilizzi il Mac per lavoro, sia che lo si utilizzi solo per navigare o divertirsi, con Lion diventa praticamente un obbligo acquistare il Trackpad, al fine di sfruttare tutte le gesture e tutte le comodità offerte dal nuovo sistema operativo Apple.

Dovendo scegliere, quindi, optate per il Magic Trackpad, con la consapevolezza che le prime ore di utilizzo non saranno facili, ma dopo qualche giorno riuscirete a padroneggiarlo in maniera ottimale. C’è anche chi ha provato ad utilizzare il mouse con la mano destra e il Trackpad con la sinistra, in modo da muovere il cursore con il primo e sfruttare le gesture con il secondo, ma il risultato non è dei migliori. Insomma, il Trackpad, se utilizzato bene, aumenta la produttività quotidiana e va a sostituire in maniera ottimale il classico mouse.

Perché il Mac diventerà sempre più touch…

 

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