Lion e Mac all’ombra dell’iPad ?

Non deve essere stato facile per nulla progettare il nuovo Lion già pronto e maturo per il mondo dei computer . Non è nemmeno facile doversi inventare qualcosa di nuovo per attrarre nuovi utenti e per accontentare quelli già fidelizzati, oltretutto senza stravolgere chi non ama poi così tanto qualsiasi forma di cambiamento al nuovo. Un equilibrio delicato che forse si riassume proprio nelle caratteristiche del tablet per eccellenza.

Mac OS X 10.7 rispecchia fin troppo la storica filosofia di Apple, ovvero concentrarsi al 100% su quello che è nuovo e vincente, abbandonando tutto il resto, ritenuto fin da subito antiquato per stare al passo delle severe esigenze dei tempi.

E’ così vero che si parte con l’installazione di Lion solo scaricandola da Mac App Store. Non si può acquistare su disco o in scatola nemmeno in negozio. Non importa se il download di 4 Giga è un problema per chi non dispone di una linea adeguata al download, o se per la stessa Apple approntare un milione di download di 4 Giga ciascuno in un solo giorno non deve essere stato indifferente per la struttura informatica di Apple. Lion si può solo scaricare, proprio come iOS.

E’ così affascinante scoprire poi che non è richiesto nessun serial number, nessun pacchetto famiglia disponibile/necessario, nessuna offerta 3 x 2. Bastano pochi euro per avere un copia che si può installare poi tranquillamente su tutti i Mac di casa (e non solo). E, se servisse di nuovo, si può riscaricare tranquillamente! Anche in queste precise scelte Apple batte tutti, a cominciare dalla pirateria meno agguerrita. Proprio come iOS.

In pratica in cosa consiste effettivamente questo aggiornamento di OS X ?
A quanto pare le somiglianze con l’iPad sono davvero tante e significative, quasi delineanti il futuro dei computer Apple.
Che cosa rende vincente l’iPad? Sostanzialmente due fattori:
1) La semplicità: nessuna finestra sovrapposta e di troppo. Ogni applicazione funziona a schermo intero. Niente file, niente cartelle del file system da sfogliare. Nessun comando Salva, perché avviene automaticamente. Nessun menu. Tutte le applicazioni pronte all’uso e a portata di mano. Nessuna configurazione da manuale in particolare.

2) Lo schermo multitouch: scorrere le pagine, gli elementi, il tap, lo zoom, la rotazione, il pizzico. Tutto a portata di due dita.

Apple ha trasportato tutti questi elementi in Lion.

La modalità a schermo intero rende il programma addirittura migliore con la sola visualizzazione, senza bordi inutili e barre di scorrimento. Nessun menu. E nemmeno finestre opzionali. In un colpo solo anche il piccolo schermo da 11 o 13 pollici diventa grande!

Il salvataggio automatico permette di passare ben oltre l’abitudine di come abbiamo lavorato per tanti anni. Non ha senso perdere tempo per una funzione che non deve essere una opzione, ma un gesto automatizzato.

Launchpad è a tutti gli effetti un clone della schermata Home dell’iPad. Le icone sono tutte posizionate in modo preciso e si cancellano nello stesso modo del tablet. Per aprirle ovviamente basta un singolo clic.

Il touch screen non  ha mai funzionato nei computer. Troppo scomodo dover toccare lo schermo in quella posizione, oltretutto senza muoverlo dalla sua posizione verticale. Molto meglio il trackpad, ovvero un’ampia area orizzontale che di fatto sostituisce proprio lo schermo touch. E la stessa superficie del magic mouse non è altro che una estensione di questo touch.

Il primo passo effettivo di unificazione di OS X con iOS è compiuto proprio da Lion. Chissà se il successivo sarà quello di unificare anche computer e tablet.

 

 

Fonte: NYT

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