Osservando proprio la scaletta dei nomi delle ultime versioni del sistema operativo di Apple, possiamo notare che partendo da Cheetah si arriva oggi a Lion, ovvero il re degli animali (quindi insostituibile). Sappiamo tutti anche quanto Steve Jobs sia proiettato con la mente avanti nel futuro. E se fra due anni il nuovo sistema operativo dei computer Apple fosse qualcosa di completamente nuovo?
Max OS X 10.7 è stato mostrato la prima volta in pubblico nell’ottobre dello scorso anno. Una presentazione un po’ sottotono, specie se riferita a quelle in grande stile per il lancio dell’iPhone (“Apple reinventa il telefono“) e dell’iPad (“Un dispositivo magico e rivoluzionario a un prezzo incredibile“). Steve Jobs, invece, ha parlato semplicemente del nuovo sistema operativo come “un’anteprima di dove stiamo andando con Mac OS X“.
La storia di OS che il pubblico ricorda comincia di sicuro con Tiger, mentre le prime due versioni erano per lo più conosciute dagli sviluppatori e non rientravano in nessuna grande campagna pubblicitaria del potente reparto marketing di Cupertino (almeno io non ne ricordo di particolari).
Lo stesso Jobs aveva parlato dell’ultimo arrivato senza introdurlo con l’enfasi de “il re della foresta” e nemmeno de “il più grande dei gatti”, ma semplicemente come “Back to the Mac” (era proprio questa la diapositiva che seguiva la lista delle versioni precedenti). Mac OS X, intanto, aveva creato negli anni le basi per il nuovo iOS e ora è invece lo stesso sistema operativo mobile a portare le innovazioni proprio verso OS X.
Apple non ha presentato allora Lion calcando sul significato simbolico di questo animale così nobile, quindi del suo ultimo gioiello di famiglia e motore dei migliori computer. Le ultime due principali versioni di Mac OS X sono state entrambe profondamente plasmate dalla ascesa del loro fratello più giovane, iOS.
Leopard è arrivato con ritardo rispetto a quanto era stato preventivato, e nello stesso momento della presentazione dell’iPhone. Snow Leopard, il successore, non ha portato rilevanti novità visibili all’utente, ma grandi miglioramenti strutturali. Insomma un grosso lavoro proprio dietro le quinte e, soprattutto, durante lo sviluppo di iOS.
Sembra insomma che Jobs punti tutto il futuro su iOS, con un cambiamente lento che richiede i tempi giusti. Del resto quale animale potrebbe sostituire il leone?
Prendere il meglio di iOS e portarlo su Mac, non è l’inizio di una prima fase di assimilazione?
OS X Lion è di sicuro la versione più importante e innovativa della famiglia OS X, ma la versione successiva che lo sostituirà sarà ancora una volta qualcosa di rivoluzionario.
Come sempre sarà un’attesa bella e stimolante, motorizzata col nuovo Lion. E con Apple che sta già lavorando alle nuove versioni, del resto la mente di Steve Jobs è già proiettata nel futuro.
Fonte: arstechnica