E’ stato inaugurato ormai da qualche giorno il nuovo Apple Store “Milanese”. Numerosi sono stati gli interventi di molte tra le le più importanti testate web italiane. SlideToMac non poteva mancare, dedicando un breve post aggiornato in tempo reale con foto e video dell’evento.
Abbiamo assistito insieme a voi a quella che per la maggior parte delle persone presenti al Centro Commerciale Fiordaliso di Rozzano era una semplice inaugurazione di un negozio di computer, mentre per molti altri sembrava si trattasse di un evento paragonabile alla vittoria della propria squadra di calcio preferita oppure ad un altro evento estremamente esaltante. Il team dell’Apple Store di Rozzano non ha di certo mancato nel creare la giusta aspettativa e nel coinvolgere il più possibile tutte le persone in attesa. Ma come abbiamo notato dai commenti rilasciati al nostro articolo, come a quello di altri siti di riferimento Apple, non tutti gli utenti hanno reagito allo stesso modo. Non esiste una vera via di mezzo. Vi sono i cosidetti Apple Fans, entusiasti per tutto questo movimento legato all’apertura di un nuovo store, e vi sono i contrari. Quelli cioè che non capiscono il perchè di tanta euforia per quella che in fondo è solo un’altra inaugurazione di un negozio, uguale ad altri della stessa catena informatica. In questo articolo SlideToMac vuole condividere con voi in modo pacifico riflessioni e considerazioni, alla luce di quanto è stato visto e fatto, insieme a qualche breve intervista, foto e video dell’evento del 2 luglio.
Niente per caso
A partire dalla data. Dovendo aprire in un centro commerciale nel periodo estivo, quale giorno migliore del primo dedicato ai saldi di fine stagione? Affluenza garantita sia dagli immancabili appassionati italiani, sia per i molti visitatori che si troveranno comprare capi di abbigliamento in sconto. Anche l’ora di apertura non viene scelta a caso. Nonostante l’orario di apertura degli Apple Store sarà alle 9:00 di ogni giorno, l’inaugurazione avviene alle 10 in punto, in modo che “la festa” organizzata dal team Apple possa attirare le attenzioni del maggior numero di persone presenti.
Entrando nel centro commerciale è impossibile non imbattersi in grossi cartelli informativi riguardo l’apertura dello Store. Allo stesso modo è impossibile non notare come il servizio di sicurezza sia ben organizzato, affinchè gli interessati alla partecipazione all’inaugurazione, formino una fila voluminosa, lunga, compatta, ma soprattutto ordinata.
In realtà nessuno si aspetta scene di “ordinaria follia”, come quando per la quarta versione del melafonino si scoprì la fine delle scorte. In fondo si tratta soltanto di un’inaugurazione. Eppure eccoli lì, in uniforme e ben distanziati tra loro, con i loro auricolari e gli sguardi attenti. Come non chiedersi cosa stia succedendo?
Il posizionamento dei delimitatori della fila viene studiato al mattino presto. Vengono posizionati a gruppetti. In realtà non vi è un unico e solo percorso, ma vi sono piccoli segmenti conseguenziali tra loro. Dall’entrata, fino a poco prima delle porte dello Store. Ai lati delle file, vi è la possibilità di passare, oltre ad un piccolo spazio che scopriremo poi essere dedicato alla stampa.
I numeri
Alle 9:30 di sabato ormai erano circa un migliaio i ragazzi in fila. Tra le fila non si contano gli iPhone utilizzati per immortalare quanto accadeva. Inutile nascondere anche che, nonostante non fossero in fila interessati all’inaugurazione, erano molti i possessori di iPhone che tiravano fuori il loro smartphone per fotografare quanto accadeva. A quest’ora in qualsiasi altro negozio del centro commerciale, vi erano 4 o 5 visitatori, ma vicino l’Apple store vi era una folla incredibile.
Passeggiando in mezzo a questa folla si sentono le voci dei curiosi e dei “simpatizzanti” dire: “Alcuni sono qui da ieri a mezzanotte!”. “Ho saputo che chi è arrivato prima, vende il posto a chi arriva adesso!”. Come anche i commenti più curiosi: “Ma forse regalano gli iPad?”.
In realtà i primi sono arrivati alle 22 del giorno prima e sono diventati famosi: Alex Busoi e Massimo Bardella. I primi dell’immensa fila che rilasciano soddisfatti le loro dichiarazioni:
Alex : «Non potevo mancare ad un appuntamento come questo. Per la prima volta sono tra i primi cinque . Sono qui per la mia passione per la Apple. Passione condivisa dai ragazzi con cui ho trascorso questa notte di attesa».
Massimo : «Dal 2007 non manco a nessuna apertura degli Apple Store italiani. Da quando ho conosciuto Apple non posso fare a meno di partecipare a questi eventi. Sono l’espressione più bella della passione per tutti i prodotti con la mela morsicata».
Altri in fila commentano: «Può sembrare una cosa da matti, ma per noi Apple rappresenta una passione forte, uno stile ineguagliabile. Molto più di semplice tecnologia.».
Grandi e meno grandi sono uniti in questa enorme coda di persone. Vi sono rappresentati diverse personalità, dai più casual, ai più dark, dai più formali ai più alternativi, dai giovani diciottenni ai maturi cinquantenni. L’utenza Apple è ben rappresentata da questa enorme coda.
L’attenzione dei particolari
I dipendenti Apple sono chiusi dentro. Sono concentrati e vogliono mantenere questa concentrazione affinché l’apertura si svolga per il meglio, ossia come la direzione gli ha chiesto.
Quando usciranno dallo store, non rilasciano dichiarazioni di alcun tipo. Non si prestano a posare per le foto, ma si fanno fotografare “al lavoro”.
Si perchè per quanto la loro giornata di lavoro cominci ufficialmente alle 10:00, loro sono tutti là, pronti ed attenti ai bisogni dei loro fan. Si perché tutti hanno la consapevolezza che le persone in fila non sono soltanto clienti, ma veri e propri fan di tutto ciò che è targato con la mela morsicata.
Per tanto allo stesso modo di come farebbe l’idolo di un teenager, i ragazzi dell’Apple store si prendono cura di tutto. Non mancano di distribuire sorrisi sinceri.
Al mattino hanno dato il buon giorno alla folla distribuendo la colazione. Noi abbiamo notato il caffè e alcune scatole di biscotti, ma tra la folla in molti sostengono che siano stati passati dei croassant.
Più in avanti nella giornata, questa stessa cura non mancherà, i dipendenti Apple distribuiranno bottigliette d’acqua per coloro che avranno affrontato l’implacabile caldo perchè in a lungo fuori del centro commerciale.
A pochi minuti dall’apertura, non mancheranno di incitare la folla con cori e applausi. L’attesa sta per terminare e tra poco si vivrà un breve countdown, come alla vigilia della festa di inizio anno. Tutti sono a conoscenza del fatto che i primi 1500 visitatori otterranno la magliettina Apple a ricompensa della fatica vissuta, ma anche della fedeltà dimostrata.
Non mancano i commenti di chi non è in fila: “Hanno fatto 15 ore di fila per una maglietta nera?”. Daltro canto, chi come noi è fin dal mattino a seguire l’evento, si chiede al contrario se soltanto 1500 magliettine possano bastare per l’intera mattinata.
I cori e gli applausi si fanno sempre più incalzanti, fin quando l’intero staff Apple non decide di iniziare una corsa tutta intorno alla coda, iniziando a battere il cinque a tutti gli astanti, uno per uno in corsa, gridando ed esultando. Le immagini dei video che potete recuperare qui o su vari siti che documentano questo evento, non rendono l’idea dell’atmosfera che si respira al centro commerciale, davanti l’Apple Store. Euforia, divertimento, curiosità e attesa, come se ci fosse un grande premio entrando. I bambini guardano curiosi quanto accade, attratti anche loro da questo luminosissimo negozio con la grande mela bianca in centro.
La terminologia usata
Come tutti gli Store Apple, non siamo dinnanzi ad un semplice negozio. Il direttore del negozio ci fa subito capire che il vero punto di forza degli Apple Store è la formazione e l’assistenza continua che i clienti possono sfruttare. «Un Apple Store garantisce uno spazio per tutta la nostra comunità: aziende, scuole, famiglie e una grande attenzione ai più giovani. Questo è quanto propone Apple nei suoi Store». Questo è quanto ci ha colpito sentendo parlare il direttore dell’Apple Store di Rozzano. Parlando dei suoi clienti non usa mai questo termine, ma ama definirli “la nostra comunità”. Gli esempi portati a supporto dell’esistenza di questa comunità, sono i risultati raggiunti ad ogni livello di età o di ceto sociale. Ci vengono raccontati episodi di persone avanti nell’età che fino a prima di entrare in un negozio Apple non avevano mai usato un computer. Ma dopo aver acquistato un portatile entry level ed aver seguito gratuitamente i seminari Apple, tornava soddisfatto insegnando ad altri come costruire e pubblicare il proprio sito web.
Con altrettanta soddisfazione Apple presenta lo spazio dedicato ai bambini. Un iMac da 21 pollici, posizionato su un tavolino a misura di bambino, con al posto di una sedia, un piccolo “puffo” nero. Anche per questa fascia di età, Apple è orgogliosa dei risultati che ottiene, grazie alle seminari gratuiti effettuati nei suoi Apple Store. La naturalezza nell’uso di termini come comunità, gruppo, solidarietà, attenzione per i nostri fan, insegnamenti gratuiti per il bene comune, creano una forte ambiguità su quella che è una società che vuole trarre profitto dalle vendite dei propri dispositivi ed uno stile di vita, una religione.
I clienti non vengono mai descritti come tali, anzi, l’espressione più distaccata che abbiamo sentito è “i nostri utenti”. In un Apple store si respira familiarità, gentilezza, accoglienza, calore umano. Quasi come se realmente Apple non fosse interessata a vendere computers, seppur di qualità. Sembra quasi che questa società voglia vendere i suoi computers per aiutare le persone a realizzare i propri desideri multimediali in modo facile, intuitivo e allo stesso tempo estremamente professionale.
Lavorare in Apple.
Queste stesse idee ci vengono confermate da uno dei dipendenti con cui abbiamo potuto scambiare qualche parola.
SlideToMac: – «Oggi siete voi le star! Fuori vi stanno acclamando e vogliono conoscervi!»
Impiegato Apple: – «No, per noi sono loro le star. Lavoriamo per loro, per il loro sorriso».
SlideToMac: – «Beh, ma questo lo direbbe anche il negoziante qui di fronte!»
Impiegato Apple: – «Infatti noi di Apple cerchiamo di rendere reale ciò che molti altri negozi professano come loro. E’ facile sentire frasi ad effetto come: il nostro successo è il vostro sorriso, la vostra soddisfazione. Ma è ben più difficile trovare negozianti capaci di attuare questa filosofia».
SlideToMac: – «E voi di Apple lo fate?»
Impiegato Apple: – «E’ il nostro obiettivo principale. Dovete entrare di buon umore e dovete uscire ancora più felici».
SlideToMac: – «Lavori da tanto in Apple?»
Impiegato Apple: – «mmm… no. Ho fatto 5 anni per un altra famosa multinazionale. Lavoravo sempre a stretto contatto con i clienti, ma oggi devo dire che ho conosciuto un modo completamente nuovo di fare questo lavoro.»
SlideToMac: – «Ma da quanto tempo lavori qui?»
Impiegato Apple: – «Un mese, sono in prova in realtà.»
SlideToMac: – «Complimenti. Pensa te… Conosco molta gente che ha inviato il proprio Curriculum in Apple e non ha ricevuto risposta.»
Impiegato Apple: – «A me, hanno chiamato loro direttamente. Io non avevo esperienza con i loro prodotti. Eppure mi hanno fatto un training, mi hanno formato ed eccomi qui.»
Ma proprio mentre la nostra chiacchierata si faceva interessante, ecco che un altro impiegato ci avvicina e con fare molto cordiale ci chiede di cosa stessimo parlando. Beh, non vi nascondiamo un certo imbarazzo da entrambe le parti. Forse il nostro intervistato si stava intrattenendo troppo nel raccontarci la sua esperienza in Apple?
Il direttore, durante la presentazione ha risposto ad alcune domande poste da alcuni giornalisti. Il nuovo Apple store conta 80 dipendenti, ma non sappiamo quanti siano i neoassunti e quanti invece provengano da altri negozi. Di certo abbiamo notato un discreto numero di persone in “borghese” straniere. La nostra supposizione è che si trattasse di impiegati Apple provenienti da altre parti del mondo, presenti per festeggiare e partecipare all’inaugurazione italiana. Anche se in minoranza, il nuovo Apple Store presenta alcune donne nel suo organico. Sappiamo che le difficoltà che si incontrano per superare le selezioni sono molte, che lo siano ancora di più per le donne?
Una spiegazione peraltro giunta a denti stretti dal direttore, in quanto ha più volte specificato che si voleva concentrare ai dettagli del negozio, piuttosto che a domande di carattere più generale. Per molti di noi “giornalisti” avere l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con un “rappresentante” Apple è un occasione da cogliere al volo. Ma allo stesso tempo ci rendiamo anche conto, che spesso di fronte a noi vi sono persone vincolate dal segreto professionale.
Le nostre conclusioni
Nel nostro articolo dedicato al live, sia su iPhoneItalia.com che iPadItalia.com, abbiamo rilevato una discreta quantità di messaggi sorpresi e contrari a quanto stesse accadendo in quel di Rozzano. Tralasciando il particolare che ci risulta piuttosto strano il fatto che persone che non abbiano una vera e propria passione per i prodotti Apple decidano di leggere e commentare negativamente questi articoli, ci siamo interessati a questo fenomeno in quanto lo stesso fenomeno lo abbiamo visto anche su altri lidi. Molti lettori non solo si meravigliano nel notare tanto interesse per quella che sembra un’inaugurazione, ma addirittura si stupisce e inveisce contro questa “festa” di apertura di un negozio. E’ normale vedere una coda tanto lunga soltanto per l’apertura di un negozio? E’ normale che vi sia tanta aspettativa e tanto entusiasmo?
Effettivamente, come avrete notato dai nostri video e dalle nostre foto, l’entusiasmo era davvero tanto, ma era del tutto naturale?
Analizzando con estrema freddezza quanto accaduto, non si può negare che se non si condivide la stessa sensazione di appartenenza alla “comunità”, quanto accade in queste occasioni sembra davvero fuori luogo e forse esagerato. Ma perché?
Intorno ai dipendenti italiani dell’Apple Store, vi erano anche diversi stranieri in borghese. Entrati prima della folla di astanti di all’Apple Store, stavano insieme ai dipendenti italiani, osservavano, commentavano.A diversi di coloro che attendevano l’apertura fuori, è venuto il dubbio che si trattasse di dipendenti Apple di Apple Store stranieri. Presenti all’Apple Store per partecipare all’evento, seguirlo, osservarlo. Erano solo dipendenti in “visita”? Oppure era personale Apple che voleva accertarsi che si seguisse il calendario dell’inaugurazione?
Inoltre, può un mese circa di training Apple creare questa forte sensazione di comunità e fratellanza?
Abbiamo osservato i nuovi assunti in questo Apple Store e la definizione più vicina alla selezione compita da Apple per queste persone è che, si tratta di persone completamente normali. Non siamo di fronte ad esperti informatici. Apple non ha scelto dei fans del suo brand. Non vi sono tra loro dei geni inarrivabili di capacità o superpoteri mediatici, come forse molti pensano. In realtà, non ce ne vogliano i dipendenti che leggono questo articolo, si tratta di persone estremamente normali ed Apple ci tiene a mantenere evidente la loro “individualità”. Sotto la magliettina blu da Apple store, non c’è una divisa. Ognuno di loro può usare il jeans che vuole e le scarpe che vuole, purché casual. Lo stile di ognuno è molto lontano da ogni forma di “uniformità”. Alcuni di loro portavano i capelli lunghi e disordinati, altri erano con dei piercing un pò ovunque, altri ancora invece erano ordinatissimi e ingellatissimi, quasi stessero lavorando in un istituto bancario.
Tutto questo sottointende qualcosa di molto importante. Nella selezione del personale, Apple non bada assolutamente a queste diversità, non ha schemi predefiniti, non ha interesse ad avere un gruppo compatti di persone simili una all’altra. Al contrario sembra che ci tenga decisamente ad avere persone completamente diverse da loro. Queste persone, possono conoscere i prodotti Apple come no, ma tutte vengono formate direttamente da Apple all’assistenza del cliente. E’ questo ciò che crea del personale Apple una “comunità”. Persone diverse tra loro, legate da un unico ideale, un unico interesse. Apple così non è più solo un posto di lavoro, ma il legame tra queste persone così diverse, che altrimenti molto probabilmente non si sarebbero incontrate. Lo stesso legame, si crea tra loro e i “clienti”, fruitori della loro conoscenza.
In questo contesto, l’apertura di un nuovo negozio sottointende la creazione di un nuovo punto di riferimento per l’intera comunità. Questo giustifica un tale entusiasmo nel partecipare in una festa così sentita.
Come ben diceva il direttore dell’Apple store di Rozzano, Apple non ha creato soltanto una catena di negozi, ma ha creato una comunità di utenti. Come per qualsiasi altro genere di comunità, religiosa o filosofica, sicuramente c’è chi crede di più e chi crede meno. Chi crede di più probabilmente sarà disposto a recarsi 24 ore prima dell’apertura di un Apple Store, per partecipare per primo ad un tale evento. Chi crede meno a questa realtà comunitaria, probabilmente si recherà in un Apple Store solo quando ne sentirà la necessità.
Crediamo sia corretto rispettare qualsiasi scelta induviduale, nel rispetto delle idee altrui. Con i nostri blog seguiamo con interesse quanto è legato al mondo Apple, nel modo più trasparente possibile ve le riportiamo. In fondo chi più e chi meno, se siete qui a leggere, vuol dire che forse un minimo “credete” anche voi!
A breve sarà pubblicato un video completo.
Grazie ad Alessia De Cristofaro per le immagini.