Ecco la risposta che molti cercavano da tempo: attualmente conviene investire qualche centinaia di euro in più per avere in dotazione un disco a stato solido nel proprio MacBook Pro? PCWorld ha condotto una serie di interessanti test su alcuni modelli di MacBook Pro di cui qualcuno dotato di disco SSD ed altri di dischi magnetici da 5400 rpm, per verificare quali siano le reali differenze.
Come tutti sappiamo, i dischi SSD garantiscono ottime velocità, tuttavia il loro prezzo per gigabyte è tutt’ora molto elevato. Apple dà la possibilità di personalizzare i propri MacBook Pro con dischi a stato solido:
- 128GB + 250,00 euro
- 256GB + 650,00 euro
- 512GB + 1250,00 euro
i quali vanno a “scontrarsi” con le classiche configurazioni con dischi magnetici:
- 320GB
- 500GB
- 750GB
Ci sono quindi le possibilità di avere anche dischi SSD con notevoli capacità, ma, come abbiamo visto poco sopra, si devono anche aggiungere più di 1000€ al prezzo base del computer.
Ma quanto ci permette di guadagnare in termini di prestazioni? E sopratutto, in quali condizioni di utilizzo?
Il tempo di accensione è sicuramente la prima cosa a cui tutti penserete. Il MacBook Pro da 13” standard, con processore i5 testato, ha impiegato 38 secondi per avviarsi, mentre la versione gemella con disco SSD ha impiegato solamente 20 secondi. 18 secondi sull’accensione non sono pochi, ma è pur sempre un’operazione che viene compiuta poche volte…
Ripetendo il test su un MacBook Pro da 15” con processore da 2.0GHz con HD classico sono stati necessari 36 secondi, mentre il MacBook Air da 13” con processore da 1,86GHz e con SSD da 256GB ha impiegato 15 secondi.
Altro miglioramento è sicuramente quello dovuto al lancio delle applicazioni, il quale sarà sicuramente più rapido visto le elevate velocità di accesso e scrittura/lettura su disco. I test condotti con Speedmark 6.5, hanno dimostrato che in media i MacBook Pro dotati di disco SSD sono più veloci dei modelli con hard disk standard del 20%.
Altro vantaggio è quello relativo alle operazioni di duplicazione di file. Duplicare un file di 1GB necessita infatti di circa 13 secondi sui modelli con SSD contro i 29 secondi necessari con HD classici. Allo stesso modo comprimere una cartella di dimensione pari a 2GB necessita di 33 secondi con disco SSD mentre sullo stesso modello con HD classico ha impiegato ben 65 secondi. Anche l’importazione o l’esportazione di file in o da iMovie gode dei vantaggi dei dischi SSD, come anche le più semplici operazioni di apertura e salvataggio di grandi documenti Word o Pages.
Nessun beneficio, invece, è stato registrato nei test che utilizzano intensamente CPU e processore grafico; i modelli hanno infatti ottenuto punteggi simili tra loro.
Con l’aggiornamento SSD il MacBookPro 2.3GHz da 13” con processore i5 si è dimostrato generalmente più performante di circa l’8% rispetto allo stesso modello dotato di processore [email protected] con 500GB di HD 5400-rpm. Questo ovviamente vale per i test che non sfruttano le potenze della CPU e del processore grafico. Sia la decompressione di file che la duplicazione degli stessi sono operazioni che impiegano circa la metà del tempo sul MacBook pro con SSD (intel i5) rispetto al modello con [email protected] e disco magnetico. I risultati cambiano con test come PrHandbrake, Cinebench CPU, and MathematicaMark, dove, invece, il processore i7 fa la differenza.
Di seguito sono riportati tutti i risultati dei test condotti da pcworld