Phil Schiller svela alcuni segreti dei MacBook Retina

In una delle sue rare interviste, Phil Schiller ha parlato dei nuovi MacBook Retina e di alcune caratteristiche “segrete” di cui Apple non aveva mai parlato.

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Apple ama parlare dei suoi prodotti con i media, visto che più si parla di un dispositivo e più la gente impara a conoscerlo e ad apprezzarlo. Solitamente, però, ci sono delle fasi temporali: ad inizio anno si è parlato dell’Apple Watch, poi di Apple Music, ora si parla di iPhone 6s. E’ strano, quindi, che a mesi dal loro rilascio Phil Schiller abbia scelto di rilasciare alcune dichiarazioni inedite sui MacBook Retina, e non sulla nuova Apple TV o sul prossimo iPad Pro già presentato.

Schiller ha quindi scelto di rilasciare alcune informazioni “segrete” sui computer portatili Apple che tanto bene stanno andando in termini di vendite e di soddisfazione dei clienti.

Ad esempio, scopriamo che la striscia nera lungo il bordo posteriore dei MacBook è una combinazione mai realizzata prima di altoparlanti e antenne per Wi-Fi e Bluetooth.

Ci siamo resi conto che non potevamo creare una grande antenna e un grande speaker, perché il design ne avrebbe risentito. Entrambi questi elementi richiedono spazio: le antenne sono piccole, ma hanno bisogno di diversi cavi, gli speaker hanno bisogno di spazio per risuonare. Per questo, abbiamo realizzato una combinazione di questi due elementi che ha richiesto mesi di sviluppo e ricerca.

Apple ha poi progettato una batteria tutta nuova, per ottimizzarne le dimensioni senza compromettere la sua autonomia e il suo peso. I nuovi MacBook hanno anche una serie di ottimizzazioni interne realizzate per ridurre il peso totale. La scheda logica è la più piccola che Apple abbia mai realizzato su un Mac, il 67% più piccola di quella presente sul MacBook Air da 11%.

Inoltre, ogni MacBook Retina potrebbe essere unico, in quanto vengono utilizzati laser e tecnologie robotica per adattare perfettamente le varie componenti: questi sistema può portare ad alcune differenze impercettibili all’occhio umano.

Apple controlla poi ogni singolo MacBook, per testare la forza necessaria ad aprire il “coperchio” quando il computer è chiuso. Inoltre, il fatto che aprendo il coperchio il computer non si solleva non è affatto un caso, tutto è studiato nei minimi dettagli.

Sul fatto che il MacBook abbia una sola porta, Schiller è stato chiaro: “Abbiamo scoperto che la cosa migliore che abbiamo sempre fatto è spingerci oltre i confini di quello che gli utenti si aspettano, al di là di ciò che può sembrare più comodo. E’ poco intuitivo per le persone non fare quello che la gente si aspetta, ma alla fine quello che realizziamo dopo poco si trasforma in qualcosa che tutti vogliono”. 

Sulla concorrenza, Schiller non si dice preoccupato del Microsoft Surface, che di fatto inaugura un nuovo segmento di ibridi tablet-portatili, visto che si tratta di un mercato di nicchia che non è destinato a crescere.

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