La guerra dei brevetti si combatte di giorno in giorno, sentenza contro sentenza.
Il giudice E. James Gildea, della International Trade Commission, ha dichiarato che i dispositivi Apple non hanno violato nessuno dei cinque brevetti per i quali la Nokia aveva istituito la causa in tribunale.
Si tratta solo della prima tappa della disputa che Nokia vuole vincere. La casa finlandese non ha accettato la sentenza e la sua portavoce, Laurie Armstrong, ha dichiarato che impugneranno la sentenza appena saranno rese note le motivazioni della stessa.
E intanto Nokia apre subito un nuovo fronte giudiziario con la Apple, sempre presso l’Agenzia Federale che vigilia sulla concorrenza, questa volta per ben sette brevetti che Cupertino utilizza nei suoi iDevice.
Nokia accusa Apple di sfruttare “caratteristiche chiave” come la qualità delle chiamate, la sincronizzazione dati, il posizionamento Gps, il multitasking e l’uso degli accessori bluetooth, tutte funzioni che l’azienda finlandese definisce “innovazioni pionieristiche”, e che la Apple usa quali elementi fondamentali dei suoi apparecchi mobili.
E se la prima sentenza è volta a favore di Cupertino, i guai giudiziari non sembrano essere limitati alla sola Nokia. La Trade Commission ha ribaltato una sentenza precedente che dava ragione ad Apple e Rim, la produttrice di Blackberry, in favore della Kodak, alla quale è stato riconosciuto il diritto di un suo brevetto sull’uso del software per la visualizzazione e la modifica delle immagini.
Kodak aveva già annunciato nelle settimane scorse di avere raggiunto un accordo extragiudiziale milionario con LG e Samsung per 400 e 550 milioni di dollari rispettivamente, come rimborso dei suoi brevetti e delle sue proprietà intellettuali.
Secondo l’amministratore delegato Antonio Perez, se Kodak dovesse vincere definitivamente la causa con Rim ed Apple, potrebbe vedersi riconoscere diritti arretrati per oltre un miliardo di dollari.
E il titolo Eastman Kodak è così balzato del 10% in un giorno solamente, sulla piazza di Wall Street.
Fonte: APCOM, RADIOCOR, AGI e LAPRESSE