Il keynote Apple di Settembre è uno dei grandi appuntamenti ormai calendarizzati per tutti gli appassionati Apple. Presentazione dei nuovi iPhone, date di rilascio degli update dei sistemi operativi della mela, sono tra le poche certezze che usualmente si hanno prima dei keynote. Quest’anno, però, i più attenti si saranno accorti che durante il keynote Apple non ha rilasciato la data di rilascio del nuovo Mac OS X 10.10 Yosemite. Come mai? La questione è semplice. Che fine ha fatto Yosemite? Il rilascio delle beta sembra proseguire, insieme alla novità assoluta per OS X di beta rilasciate anche pubblicamente e non solo agli sviluppatori. Sia chiaro, nessuno può sapere cosa succede in quel di Cupertino, se si siano accusati dei ritardi o se tutto è in regola con la tabella di marcia stabilita da Cook e i suoi.
L’impressione è che, comunque, Apple sia un po’ “impiccata” con le tempistiche imposte da un rilascio annuale dei propri major updates. La storia probabilmente ha radici profonde, comincia con Mavericks (e forse prima), un sistema operativo che ha vinto e convinto ma che si è presentato al grande pubblico con qualche bug di troppo (del tutto fisiologico) e qualche imbarazzo (meno fisiologico per Apple), basti pensare ai numerosi update occorsi per risolvere i problemi dell’app Mail su Mavericks.
Da allora sono apparsi i primi segnali di cambiamento della linea di sviluppo, le beta si sono fatte settimanali, segno evidente della volontà di procedere ad update incrementali che permettono di evitare di “perdere la bussola dello sviluppo”. Lo sviluppo di Mavericks non si è mai fermato, in realtà ormai da parecchio è in lavorazione la versione 10.9.5, segno che una parte del team è ancora a lavoro al consolidamento del “vecchio” Mavericks. Dall’altra il “team OS X” di Cupertino lavora a Yosemite e c’è da scommettere che l’ottimo successo della beta pubblica avrà indotto gli sviluppatori a confrontarsi con molti più bug e problematiche di gioventù che, le release circoscritte ai soli sviluppatori, statisticamente consentivano con più difficoltà di identificare.
Ritardo sui lavori o voglia di una release perfetta?
Non possiamo sapere se Apple sia in ritardo sulla tabella di marcia o se voglia effettuare una prima release molto più affidabile (non come succede con iOS, per cui bisogna attendere sempre la versione x.1 per raggiungere i soliti canoni di perfezione Apple) tuttavia la notizia che Continuity non sarà subito pienamente disponibile, che il nuovo iPhoto arriverà solo nel 2015, che ad oggi manchi ancora la data ufficiale di release lascia intendere che il lavoro a Cupertino è tanto e che, forse, il ciclo annuale di aggiornamenti a cui siamo abituati con i dispositivi mobile forse non sia pienamente compatibile con lo sviluppo di una piattaforma ben più complessa come OS X.