I launcher per Mac sono sempre stati orientati verso i c.d. “power users” e ultimamente strumenti come Alfred sono divenuti sempre più sofisticati, con script creati dagli utenti ed estensioni. Quando Apple ha presentato il nuovo Spotlight in OS X Yosemite durante il WWDC 2014, si è visto che l’azienda ha implementato in esso molte delle migliori funzioni presenti nei launcher esistenti, come la possibilità di trovare con pochi click qualunque app installata. LaunchBar era il launcher originario per Mac ed ora ne è stata rilasciata una nuova versione con una interfaccia suscettibile di personalizzazione e nuove funzioni. A questo punto sorge spontaneo chiedersi se strumenti come LaunchBar ed Alfred continueranno a trovare spazio quando milioni di utenti Mac cominceranno ad utilizzare il nuovo Spotlight, con il rilascio della versione pubblica di Yosemite.
LaunchBar è una delle più vecchie app per Mac, nata inizialmente come shell script su piattaforma “NeXTSTEP” prima di essere portata su Mac OS X nel 2001. Sviluppata da “Objective Development”, LaunchBar esiste da prima di Spotlight. Con l’introduzione di Spotlight nel 2005, però, Apple ne ha preso il posto in alto a destra nella menubar. In risposto a ciò LaunchBar era diventata una piccola finestra che poteva essere richiamata al centro dello schermo.
Con il rilascio di LaunchBar 6, dopo anni, l’app beneficia di una rivisitazione dell’interfaccia utente, ora personalizzabile, esteticamente piacevole quanto quella di Alfred, che nel frattempo era diventato il launcher più popolare.
Tra i launcher alternativi, poi, c’è anche Quicksilver, il cui sviluppo, però, ultimamente è stato stagnante.
Workflows is where many people who just want a tool to launch apps or open documents will get lost
Come in alfred, ora LaunchBar permette agli utenti di creare workflows personalizzati per l’interazione con i file e le impostazioni del Mac. Ad esempio ora è possibile convertire qualunque link aperto in Safari in uno shortlink che viene poi copiato nella clipboard. I Workflows, però, sono quelle cose nelle quali la maggior parte degli utenti si perdono.
Nel nuovo LaunchBar, poi, gli utenti possono scaricare workflow (chiamati “actions”) da sviluppatori terzi, cosa intorno alla quale Alfred aveva già costituito una vibrante community, o script che a loro volta utilizzano AppleScript, JavaScript, Ruby, Python, PHP ed altro. Si tratta di qualcosa di complesso che però può portare ad automatismi capaci di far risparmiare parecchio tempo.
Dopo che Apple ha mostrato il nuovo Spotlight in Yosemite durante la WWDC 2014, il team di Alfred tenta di alleviare i timori degli utenti riguardo la possibilità che i launcher terzi possano scomparire.
Lo sviluppatore di Alfred in un post ha dichiarato: “Ciò che dovete ricordare è che l’obbiettivo principale di Spotlight è quello di consentire agli utenti di cercare i files e consultare alcune(poche) pre-determinate risorse web. Al contrario l’obbiettivo principale di Alfred è quello di incrementare la produttività su Mac con eccezionali e potenti funzioni come “Clipboard History”, “System commands”, “iTunes Mini Player”, “1Password bookmarks”, “Terminal integration”, flussi di lavoro su misura creati dagli utenti stessi e completamente personalizzabili”.
La maggiore debolezza di LaunchBar rispetto ad Alfred è che non supporta gli shortcuts globali. Con Alfred, invece, è possibile assegnare uno shortcut che funzioni ovunque.
Altre aggiunte nel nuovo LaunchBar includono la possibilità di editare i tags del Finder, offrire report dettagliati d’uso, aggiungere promemoria, accedere alla Reading List di Safari e navigare iCloud Tabs. La versione 6 supporta unicamente Mavericks e costa 19$ per gli attuali utenti o 29$ per le nuove licenze. L’app stessa può essere scaricata gratuitamente, ma con funzioni limitate fino all’acquisto della licenza.
Chi fosse interessato da questo link può scoprire maggiori dettagli.
Quanto sopra, comunque, lascia intendere che i power user continueranno ad utilizzare i launcher terzi che quindi ancora avranno ragione di esistere.