Gli azionisti accusano Apple riguardo la politica di integrazione delle donne e delle minoranze etniche

Gli azionisti di Apple hanno accusato l’azienda californiana di offrire poche occasioni alle donne, alle persone di colore e ai rappresentati delle minoranze etniche, sociali e religiose, nel proprio settore direttivo-manageriale.

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L’anno nuovo si apre in modo particolare per Apple, che si trova a fare i conti con delle accuse riguardo una tematica sulla quale si è sempre impegnata: l’uguaglianza formale dei lavoratori, per sesso, orientamento sessuale, razza o religione.

Il problema è che l’accusa non viene dalla stampa ma dagli azionisti di Trillium Asset Management e del Sustainability Group, quindi dall’interno. “C’è un problema generale con la diversità ai livelli più alti di Apple: i posti sono destinati solo a uomini bianchi”- ha affermato Jonas Kron, direttore degli azionisti di Trillium.

Nelle 8 posizioni del “board” di Apple c’è soltanto una donna, Andrea Jung, ex CEO di Avon. Fuori dal “board”, tra i “top manager” si incontra sempre solo una donna: Angela Ahrendts, ex CEO di Burberry, che al momento si occupa del settore vendite della società.

La stessa barriera che frena l’avanzamento della carriera femminile, sembrerebbe frenare anche l’avanzamento delle minoranze etniche. I dati parlano chiaro: la predominanza razziale riguarda la razza caucasica.

Secondo le fonti, i soci si sarebbero incontrati con i rappresentanti di Apple molte volte negli ultimi mesi per affrontare la tematica dell’integrazione e per proporre di inserire ai livelli più alti, donne e persone di minoranze etniche. Gli azionisti sono intenzionati a portare la questione al voto nell’assemblea degli di Apple che si terrà il 28 febbraio 2014 presso l’1 Infinity Loop di Cupertino.

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