Dipartimento di Giustizia: Apple non ha rispettato il verdetto sugli eBooks

Secondo il Dipartimento di Giustizia Apple non avrebbe rispettato il verdetto sugli eBooks.

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Arrivano nuovamente cattive notizie per Apple. Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, infatti, la compagnia di Cupertino starebbe ancora cospirando con i più importanti editori per depositare una mozione in opposizione alla decisione del tribunale.

Questa settimana alcuni editori sono intervenuti per difendere Apple in merito alle rigide restrizioni imposte dal Dipartimento di Giustizia circa la disputa sui prezzi degli eBooks. Secondo gli editori, infatti, tali restrizioni risulterebbero ingiuste e andrebbero ad influire sui loro accordi con il governo. Tuttavia proprio l’appoggio degli editori ad Apple ha suscitato critiche da parte del DOJ. Secondo l’avvocato Lawrence Buterman i principali editori si sarebbero nuovamente uniti nonostante la disputa, affermando come siano necessarie regolazioni rigide in materia.

Questo evidenzia soltanto perché è necessario assicurarsi che Apple (e speriamo anche altri rivenditori) possano scontare gli ebook e competere sul prezzo di vendita per il maggior tempo possibile.

Tra i termini proposti dal Dipartimento di Giustizia troviamo alcuni regolamenti piuttosto rigidi che consentirebbero, se confermati, ad altri rivenditori concorrenti come Amazon di includere link diretti ai propri store digitali nelle applicazioni disponibili su App Store, andando contro a quanto attualmente previsto dalle restrizioni di Apple.

Per quanto riguarda invece l’esito della disputa, un giudice distrettuale di New York ha negato ad Apple la richiesta di sospendere il verdetto negativo del giudice Denise Cote. Proprio il giudice Denis Cote, infatti, avrebbe definito Apple colpevole di aver colluso con HarperCollins, Hachette, Simon & Schuster, Penguin Group e Macmillan sui prezzi degli ebooks venduti attraverso l’iBookstore. La disputa è stata portata avanti dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, il quale ha focalizzato l’attenzione sugli accordi per l'”agency model”, che impediva agli editori di vendere ebooks su servizi concorrenti a prezzi inferiori rispetto all’iBookstore.

Fonti: AppleInsider [1][2]

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